Diabete: 3-4 tazzine di caffè al giorno aiutano a prevenirlo
Sono molti gli studi che confermano le possibili associazioni tra consumo di caffè e il ridotto rischio di sviluppare il diabete. In occasione della Giornata Mondiale del Diabete che ricorre il 14 novembre il Consorzio Promozione Caffè raccoglie le ultime evidenze scientifiche
Una sfida quotidiana che impegna 24 ore su 24, che dura tutta la vita: questo significa avere il diabete, una malattia cronica, invalidante e costosa, in netta crescita tra la popolazione italiana ed europea che rappresenta, secondo l’Oms, un allarmante problema di salute pubblica. Un nemico invisibile sempre più diffuso nel nostro tempo, che si combatte con la prevenzione, l’informazione, l’aderenza alle terapie e anche con alcuni preziosi alimenti tra cui il caffè, la bevanda più amata dagli italiani. Sono infatti molti gli studi che confermano l’associazione tra la tazzina e il ridotto rischio di sviluppare la malattia.
Il caffè contro il diabete: le ultime evidenze scientifiche
L’ISIC, l’Institute for Scientific Information on Coffee, segnala numerose evidenze scientifiche che indagano sulle possibili associazioni tra il consumo della bevanda più amata dagli italiani e il ridotto rischio di sviluppare il diabete di tipo 2¹²³. - bere dalle 3 alle 4 tazzine di caffè al giorno è associato ad una riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, approssimativamente del 25% - consumare caffè contenente caffeina sembrerebbe proteggere maggiormente le donne rispetto agli uomini dalla possibilità di sviluppare il diabete⁴ - una meta-analisi di studi prospettici ha concluso, oltre all'effetto del caffè con caffeina, che anche il caffè decaffeinato ha effetti benefici contro i rischi del diabete² ⁵, - uno studio del 2012 su una popolazione giapponese ha rilevato che bere caffè è protettivo contro l'intolleranza al glucosio⁶.Perché il caffè sembra svolgere un ruolo positivo nei confronti del diabete?
I meccanismi non sono ancora totalmente chiari, tuttavia alcune evidenze indicherebbero che il caffè contiene molti costituenti, tra cui i polifenoli, che includono gli acidi clorogenici (CGA). La ricerca suggerisce che questi componenti possono avere un effetto sul metabolismo del glucosio e possono essere associati a un rischio ridotto di sviluppare il diabete di tipo 2⁷. Numerose ricerche mostrano inoltre che, grazie alle sue proprietà antiossidanti, l’assunzione a lungo termine di caffè può ridurre lo stress ossidativo, associato, oltre che a numerosi effetti avversi sulle funzioni cardiovascolari, metaboliche e renali, anche all’insorgenza di diabete di tipo 2.¹ ⁸I numeri del diabete
Secondo l’International Diabetes Federation (IDF), al 2021, sono 536,6 milioni le persone diabetiche tra i 20 e i 79 anni (il 9,2% degli adulti) e ben 1,2 milioni i bambini e gli adolescenti (0-19 anni) con il diabete di tipo 1. Numeri allarmanti, destinati a crescere in futuro. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima, infatti, che il diabete sarà una patologia in continua espansione, in particolare nei paesi in via di sviluppo, sia per l’innalzamento delle aspettative di vita, sia per il crescente numero di persone in sovrappeso e obese. Si ipotizza che il numero di adulti con diabete arriverà a 642 milioni nel 2030 e 783 milioni nel 2045, con costi sociali ed economici altissimi⁹.Il diabete si combatte a tavola
Una vita in compagnia del diabete non è facile, ed è importante capire come comportarsi per prevenirlo e fare in modo che non prenda il sopravvento. Perché di diabete non si guarisce e, se non gestito in maniera corretta, le complicanze possono essere importanti e invalidanti e, alle volte, anche fatali. Secondo l’OMS, la ricetta per prevenire il diabete e le sue complicanze consiste soprattutto nel regolare il proprio stile di vita, limitando il fumo e le bevande alcoliche, svolgendo una regolare attività fisica e, soprattutto, adottando una dieta sana ed equilibrata. ¹⁰ In particolare, secondo la scienza, alcuni alimenti, possono giocare un ruolo chiave nell’arginare il dilagare di questa patologia. Tra questi, appunto, anche il caffè. “Ogni giorno miliardi di persone fanno affidamento sul caffè per ricaricarsi, concedersi una pausa di gusto, condividere un momento di relax, ma anche perché è un prezioso alleato per il benessere” commenta Michele Monzini, presidente di Consorzio Promozione Caffè, il Consorzio che da oltre 30 anni riunisce le principali aziende che producono e commercializzano le diverse tipologie di caffè oltre che i produttori di macchine professionali per l’Horeca e fornitori di attrezzatura. “Il Consorzio Promozione Caffè si impegna da oltre 30 anni nella valorizzazione del caffè attraverso un programma di comunicazione continuativo, basato su evidenze scientifiche pubblicate, per promuovere la corretta informazione e il consumo consapevole di una bevanda che rappresenta un’eccellenza del Made in Italy”.1Carlström M. and Larsson S.C. (2018) Coffee consumption and reduced risk of developing type 2 diabetes: a systematic review with meta-analysis. Nutrition Reviews, 10.1093/nutrit/nuy014 2Huxley R. et al. (2009) Coffee, Decaffeinated Coffee, and Tea Consumption in Relation to Incident Type 2 Diabetes Mellitus. Arch Int Med, 169:2053-2063. Ding M. et al. (2014) Caffeinated and decaffeinated coffee consumption and risk of type 2 diabetes: A systematic review and dose response meta-analysis. Diab Care, 37(2):569-586. 3Huxley R. et al. (2009) Coffee, Decaffeinated Coffee, and Tea Consumption in Relation to Incident Type 2 Diabetes Mellitus. Arch Int Med, 169:2053-2063. Ding M. et al. (2014) Caffeinated and decaffeinated coffee consumption and risk of type 2 diabetes: A systematic review and dose response meta-analysis. Diab Care, 37(2):569-586. 4 Doo T, et al. (2014). Coffee intake and risk of type 2 diabetes: the multi-ethnic cohort. Pub Health Nutr. 17(6):1328–36. 5 Huxley R, et al. (2009). Coffee, Decaffeinated Coffee, and Tea Consumption in Relation to Incident Type 2 Diabetes Mellitus. Arch Int Med. 169:2053-63. 6 Jiang X, et al. (2014). Coffee and caffeine intake and incidence of type 2 diabetes mellitus: a meta-analysis of prospective studies. EJCN. 53(1):25-38. 7Hiramatsu T, et al. (2012). Consumo di caffè e siero-γ-glutamiltransferasi e stato di tolleranza al glucosio negli uomini giapponesi di mezza età. Clin Chem Lab Med. 25:1-7. 8 Mattias Carlström, Associate Professor of Physiology, Department of Physiology and Pharmacology, Karolinska Institutet, Sweden; and Susanna Larsson, Associate Professor of Epidemiology and Senior Researcher, Unit of Nutritional Epidemiology, Institute of Environmental Medicine, Karolinska Institutet, Stockholm, Sweden 9 https://www.epicentro.iss.it/diabete/epidemiologia-mondo 10 https://www.coffeeandhealth.org/type-2-diabetes/coffee-intake-and-type-2-diabetes
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