Nuovo programma UE contro il cancro: produttori di vino e carne in allerta
Desta preoccupazioni il programma UE per la lotta al cancro nel quale sono previste azioni per contenere il consumo di vino, alcol, carni rosse e lavorate con conseguente penalizzazione delle filiere
È stato presentato nei scorsi giorni a Bruxelles il nuovo programma della Commissione Europea per la lotta al cancro: “Europe's Beating Cancer Plan” è il suo nome, è già da subito ha creato allarme nell'industria del food&beverage, mettendo in allerta soprattutto i produttori di vino.
Infatti, tra le azioni previste dal piano, oltre che attività di screening precoce, il miglioramento dell'accesso a diagnosi e trattamenti innovativi e innalzamento della qualità di vita dei pazienti e di chi è guarito, è prevista l'introduzione di attività di prevenzione, tra cui alcune prettamente mirate verso il consumo di vino e carne.
Leggiamo dal sito italiano della Commissione Europea: "[...] Prevenzione, attraverso azioni finalizzate ad arginare i principali fattori di rischio, ad esempio il tabagismo [...] il consumo nocivo di alcol, l'inquinamento ambientale e le sostanze pericolose. La campagna "HealthyLifestyle4All" promuoverà inoltre l'alimentazione sana e l'attività fisica".
Il nuovo piano nello specifico per ridurre i danni per la salute correlati agli alcolici prevede una revisione della legislazione relativa alla tassazione dell'alcol e delle vendite oltre confine degli alcolici, ma soprattutto l'introduzione di un sistema di etichettatura che contenta ingredienti, informazioni nutrizionali e avvertimenti per la salute del consumatore.
Le prime reazioni non sono tardate ad arrivare; Unione Italiana Vini in una nota stampa fa sapere: “La comunicazione del Piano di azione della Commissione europea per combattere il cancro è preoccupante. Troviamo forviante il principio per il quale il consumo di alcol sia considerato dannoso a prescindere da quantità e tipologia della bevanda. Ancora più inique di questa premessa sono le proposte del piano che vedono assimilare il consumo di vino al fumo, con la conseguenza di azzerare un settore che solo in Italia conta su 1,3 milioni di addetti e una leadership mondiale delle esportazioni a volume”
Il segretario generale Paolo Castelletti ha dichiarato: “Siamo preoccupati dalle ricette proposte da DG Sante: claim obbligatori che demonizzano il vino, da un lato, e, dall’altro, le proposte di rivedere la tassazione sull’alcol e la restrizione degli acquisti transfrontalieri che rischiano di creare fenomeni di mercato nero e di contrabbando. Non sono misure risolutive a favore di un consumo responsabile, che rimane l’unica vera ricetta contro i rischi alcol-correlati. L’intenzione - anch’essa contenuta nella comunicazione - di modificare la policy in materia di promozione potrebbe avere un serio impatto sugli strumenti della politica agricola comune che hanno l’obiettivo di aumentare la competitività delle imprese sui mercati internazionali”.
Secondo Sandro Sartor, responsabile tavolo vino e salute Uiv e presidente di Wine in Moderation, l’associazione europea che promuove la cultura del consumo consapevole e del bere responsabile: “Sono sorpreso nel leggere che non venga fatta distinzione tra uso e abuso in questo testo. Siamo del tutto convinti che il consumo moderato e responsabile del vino, in particolare all’interno della dieta mediterranea e combinata con un sano stile di vita, sia del tutto compatibile con una vita sana e, come confermato da numerose evidenze scientifiche a tutti disponibili ed accessibili, non sembra far aumentare il rischio di cancro”.
Federvini giudica invece positivamente il programma della Commissione Europea per la lotta contro il cancro e ritiene un passo importante la predisposizione di un piano d’azione europeo al riguardo.
“Riteniamo utile – spiega Sandro Boscaini, Presidente di Federvini - che all’interno di un documento così ampio sia stato dedicato un paragrafo al consumo dannoso di alcol, un fenomeno che Federvini, insieme a tutti i suoi associati e alle sue associazioni europee, ha da sempre condannato e sul quale intende collaborare con le autorità nazionali e comunitarie per contribuire al suo contrasto. L’abuso di alcol va combattuto con la prevenzione e l’educazione mentre il consumo moderato di bevande alcoliche non va demonizzato in quanto rappresenta una componente importante delle nostre tradizioni millenarie, basate sullo stile di vita mediterraneo, oltreché di dieta, pienamente riconosciuto non in contrasto con la salute. Riteniamo quindi – continua Boscaini - che l’informazione e l’educazione siano i principali strumenti a disposizione per contrastare abusi ed eccessi, anche in un contesto nel quale il consumo di alcol già risulta in costante declino in Europa e in Italia. Sono invece da respingere misure fiscali e regolamentari che tendono a demonizzare la nostra cultura del bere e della socialità e che, lungi dal contrastare efficacemente l’abuso, colpiscono, oltre che l’intera filiera vitivinicola, la stragrande maggioranza dei consumatori che si rapportano in maniera corretta e responsabile al mondo dei vini, degli aperitivi, degli amari, dei liquori e dei distillati”.
Essendo rintracciato nel programma anche il rischio di eliminazione dai programmi di promozione per i prodotti agroalimentari associati ai rischi di tumore, tra i quali e carni rosse e trasformate, il presidente di ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria), Nicoli Levoni ha espresso il suo sconcerto: “Stentiamo a credere che la posizione presa non sia ideologica, in quanto anche la Scienza è unanime nel dire che non è il prodotto in sé a essere pericoloso, ma la quantità che se ne assume: se ne deve consumare una quantità spropositata perché vi sia una percentuale di rischio, minima e comunque tutta da verificare. È sempre la Scienza ad affermare che il consumo di carne è indispensabile all’organismo poiché contribuisce a fornire l’apporto di proteine, vitamine, sali minerali e altri nutrienti di cui ogni individuo ha bisogno in ogni fase della vita, dalla nascita fino all’età adulta. Ecco perché prosciutto, salame, bresaola e tutti gli altri salumi sono elementi imprescindibili di una dieta varia ed equilibrata per bambini, giovani, adulti, anziani e per gli sportivi. Chiediamo alla politica di far prevalere il buon senso affinché non avvengano né ora né in futuro discriminazioni ingiustificate tra alimenti, tutti indispensabili all’interno di una corretta alimentazione” – ha concluso Levoni.
Saranno solo i prossimi mesi a chiarire quali saranno le azioni concrete che saranno messe in campo e quindi le eventuali conseguenze per le filiere; per ora l'unica rassicurazione arriva dalle parole del vicepresidente dell’esecutivo comunitario Margaritis Schinas, secondo cui "l’Unione Europea non ha alcuna intenzione di proibire il vino, né di etichettarlo come una sostanza tossica".
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