Presentata la nuova Guida Vini di Vignaioli Artigiani 2024. Intervista alla Vice Curatrice Fosca Tortorelli
Il mondo del vino ha la sua nuova guida edita da Maretti e dedicata ai Vignaioli Artigiani. Oggi vi proponiamo l'intervista alla Vice Curatrice Fosca Tortorelli
È stata presentata ieri nella suggestiva cornice del Teatro Verdi di Busseto la nuova Guida Vini di Vignaioli Artigiani 2024, nata come strumento di ricerca ed approfondimento rispetto ad un mondo che desta sempre più interesse ed attenzione in un pubblico sia tecnico che di non addetti ai lavori.
Frutto di un anno di ricerca che ha visto coinvolto un team di autori di comprovata esperienza in ambito enogastronomico - dal Direttore Sabatino Sorrentino, al Curatore Pierluigi Gorgoni, ai Vice Curatori Fosca Tortorelli, Emanuele Gobbi e Alessandro Franceschini - il volume punta i riflettori sull’impegno di vignaioli definiti “artigiani” perché capaci di preservare nel tempo le caratteristiche geologiche e varietali di quel “vigneto Italia” che tutto il mondo ci invidia.
Oltre 2.000 i vini degustati, tra naturali, biologici, biodinamici, PIWI, macerati e rifermentati e 365 le aziende recensite. Abbiamo intervistato la Vice Curatrice Fosca Tortorelli per avere maggiori dettagli sulla genesi e gli obiettivi del volume e su quelle che possono essere individuate come peculiarità.
Abbiamo intervistato la Vice Curatrice Fosca Tortorelli per avere maggiori dettagli sulla genesi e gli obiettivi del volume e su quelle che possono essere individuate come peculiarità.
Fosca ci racconti come è nata l’idea di una guida dedicata esclusivamente ai vignaioli artigianali?
L’idea della guida Vignaioli Artigiani nasce per dare il giusto risalto al lavoro di produttori e produttrici con un’etica contadina rigorosa, impegnata sul fronte della salvaguardia della biodiversità. Una guida che mancava e che è stata redatta senza condizionamenti e sponsorizzazioni. I vignaioli artigianali sono per noi custodi della terra e dell’identità singolare e incorruttibile degli areali in cui operano, producendo vini come naturale espressione dei rispettivi areali prima ancora che come prodotti per un mercato convenzionale.
Del resto, il vino deve essere considerato non solo nel suo essere alimento e bevanda, ma anche in termini di trasversalità, della capacità di essere simbolo di vita, cultura, tradizione, sintesi perfetta della sapienza e coscienza dell’uomo e di ciò che la natura mette in essere.
Del resto, pochi prodotti come il vino parlano della nostra identità e sono portabandiera delle nostre storie e al contempo legano persone diverse tra loro per provenienza e cultura.
Quali sono le caratteristiche principali delle aziende che avete selezionato?
Il nostro approccio alla selezione è stato accurato e preciso, abbiamo individuato i vignaioli rispettosi della terra, quei veri “artigiani del terroir”, che portano avanti un’etica contadina particolare. Abbiamo scelto di segnalare esclusivamente i vini realizzati con criteri aziendali di sostenibilità agronomica e produttiva, secondo logiche di basso impatto ambientale, restringendo la nostra indagine a quei produttori impegnati nel fronte della salvaguardia della biodiversità, estranei all’utilizzo di prodotti nocivi alla terra, molto accorti anche solo nel considerare il rame e lo zolfo e tendenzialmente impegnati (o pure certificati) nell’ambito bio e biodinamico in particolare.
Come ulteriore criterio, abbiamo ristretto il campo ad aziende dall’estensione in ettari vitati contenuta (non oltre i 30 ettari circa). Abbiamo cercato di raccontare quei produttori capaci di valorizzare con grinta e tenacia i rispettivi straordinari terroir.
I vignaioli artigiani di cui parla la nostra guida sono testimonianza di passione, umanità, rispetto per la terra, rifiuto di omologazione, celebriamo il loro vino "irripetibile" perché ci dà emozione e ci fa pensare, vino che è anche un bene culturale, strumento di convivialità, espressione del territorio. Abbiamo raccontato le loro storie e anche i vini scelti sono frutto di degustazioni conviviali condivise tra noi collaboratori. Anche in questo ci siamo differenziati, degustando insieme e confrontandoci, identificando quei vini che trasmettessero emozioni e personalità.
Puoi spiegarci quali sono i simboli che la guida utilizza per la valutazione e qual è il loro significato?
I simboli adottati dalla guida sono le Lune Piene, le Lune Crescenti, il Colpo di Fulmine e l’Esclamativo. Anche in questo e nella scelta di recensire 365 aziende c’è una connessione stretta. Non ci sono classifiche o punteggi, ma emozioni, impegno, talento e punti fermi.
Le Lune Piene vengono assegnate in un numero che varia da tre a cinque. Le aziende che hanno raggiuto le Cinque Lune Piene sono i fari assoluti, quelle che hanno già segnato la storia del vino e continuano a farlo. Chi ne ha raggiunte Quattro rappresenta per noi un vero e proprio riferimento nell’ambito del terroir in cui opera. Non ultime, quelle con Tre Lune Piene sono fondamentalmente i talenti che ci hanno già sorpreso con la qualità e i valori espressi, invitandoci ancora alla loro scoperta.
Poi ci sono i vini raccontati, valutati secondo i criteri canonici della degustazione, assaggiati e bevuti, per semplicità di fruizione, che vengono segnalati secondo due simboli: le Cinque Lune Crescenti, che li identificano come “vini indimenticabili” e le Quattro Lune Crescenti, come “vini assolutamente da provare”; Infine c’è il simbolo del Colpo di Fumine, che vuole evidenziare quei vini che - oltre la valutazione tecnica - all’assaggio hanno prodotto in noi una scossa, anche emotiva, viva e persuasiva, come metaforicamente accade per un colpo di fulmine o un colpo al cuore. Poi ci sono alcuni simboli che forniscono ulteriori informazioni per il lettore e che vi lasceremo scoprire attraverso la lettura della guida.
A chi è rivolta la guida e che tipo di linguaggio avete adottato?
La guida è rivolta ad un pubblico trasversale, dagli appassionati, agli operatori e professionisti del settore accomunati dalla passione e ricerca di vini autentici e vivi.
Abbiamo ritenuto importante inserire un nostro “glossario del vino”, che non vuole essere un elenco canonico di parole, ma uno stimolo di approfondimento, di tecniche, di uomini, di termini che sono fondamentali per una conoscenza attuale del mondo vitivinicolo ed enologico, abbiamo cercato di spiegarli in modo semplice, ma dettagliato. Si possono quindi trovare termini legati proprio alla terra, alle pratiche agricole, come “Agricoltura sinergica”, o ancora al modo di approcciarsi a un vino come la “Degustazione Geosensoriale”, o ancora si parla di “Garage Wine”, di (Vinificazione Alla) Georgiana e non da ultimo riferimenti a persone come Marcel Lapierre, Masanobu Fukuoka, Luigi Veronelli. In altre parole il nostro glossario vuole fare chiarezza e aiutare nella comprensione.
Ci sono peculiarità che segnaleresti?
Tra le peculiarità da segnalare ci sono la sezione dedicata ai vini speciali e quella dedicata alle fiere. Abbiamo selezionato grandi vini aromatizzati provenienti da tutta Italia, da Nord a Sud, per consentire al lettore di potersi districare al meglio in questo panorama complesso e alchemico fatto di Vermouth e chinati dall’approccio artigianale, capaci di incarnare il rispetto per il mondo naturale, la mancanza di automatismi e il gusto della meraviglia.
A ciò si aggiunge il vademecum relativo agli eventi che coinvolgono i vignaioli artigiani, sempre più numerosi e frequenti. Queste manifestazioni consentono di conoscere direttamente i produttori, chi lavora in vigna e in cantina, chi raccoglie le uve, le trasforma in vino e lo imbottiglia, motivo per cui possono diventare davvero istruttive oltre che molto piacevoli e divertenti, nel segnalarle abbiamo aggiunto alcune avvertenze e pochi semplici consigli al lettore per viverle al meglio.
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