Non solo vino, nel 2024 anche olio e birra grandi attrattori del turismo enogastronomico

Il mondo della birra e dell’olio nel 2024 si candidano insieme a quello del vino come porta di accesso ai territori e alla loro scoperta

9 Gen 2024 - 12:56
Non solo vino, nel 2024 anche olio e birra grandi attrattori del turismo enogastronomico

Negli ultimi dieci anni è cresciuta significativamente l’influenza del mondo Food&Wine sulla scelta delle destinazioni turistiche. La cultura del cibo e l’enogastronomia rappresentano fattori chiave non solo nelle aspettative ma anche nelle motivazioni di viaggiatori alla ricerca costante di opportunità di scoperta dei territori e della loro identità che passino attraverso esperienze creative, immersive e autentiche.

E se si è soprattutto parlato più in generale di cibo e vino come principali driver di promozione per località e pratiche turistiche ad essi connesse, oggi, complice la curiosità e la sete di novità che animano i viaggiatori del gusto, si inizia ad allargare lo spettro delle alternative con olio e birra considerati come grandi attrattori destinati ad una sempre maggiore centralità. 

In particolare in Italia mentre gli oleifici rappresentano un punto di riferimento storico, il mondo brassicolo artigianale ha avuto una crescita recente grazie alla nascita di centinaia di microbirrifici che hanno visto nella creatività, innovazione e sperimentazione i loro tratti distintivi, unitamente all’utilizzo quasi esclusivo di prodotti locali, condizione che ne ha fatto un vero e proprio presidio territoriale. 

Non stupisce dunque l’interesse emergente da parte non solo di appassionati ma anche di semplici viaggiatori di poter raggiungere ed esplorare queste realtà produttive che si fanno portavoce dei luoghi e della loro storia. 

Ma se indagini e ricerche mirate dimostrano che è cresciuto il numero di visite a birrifici e oleifici insieme alla partecipazione ad eventi dedicati come “Frantoi aperti” e “Luppoleti aperti”, quello che si registra in modo significativo e che dunque lascia presagire il consolidamento di un trend nel nuovo anno, è il crescente interesse ad un “allargamento” di queste esperienze che possa sempre più amplificare l’effetto di lettura dei territori attraverso la conoscenza dei prodotti che ne sono espressione e della loro tradizione.   

Il food pairing è in testa alle aspettative dei turisti enogastronomici che sono desiderosi di poter degustare olio e birra nelle diverse varietà offerte in abbinamento ai prodotti locali per coglierne le sfumature aromatiche e gustative e la loro esaltazione nell’accostamento con il cibo, una pratica ormai diffusa nell’ambito dei circuiti del mondo del vino che sicuramente hanno alle spalle una tradizione significativa in tal senso e che possono rappresentare un valido punto di riferimento in termini di practice. 

Le tasting room e i ristoranti dedicati sono una realtà anche nel mondo brassicolo e olivicolo ma i margini di crescita sono sicuramente più ampi, si tratta di un segmento che ha necessità di essere potenziato a tutti i livelli per allargare il bacino di utenza ed incrementarne il peso. 

Anche la conoscenza diretta dei processi produttivi e l’esperienza attiva sembrano rappresentare uno stimolo importante, i turisti vorrebbero viverli in modo immersivo per entrarvi in contatto più in profondità, a partire dalla fase di dalla raccolta delle olive o di piante e frutti selvatici che vengono poi utilizzati come ingredienti aggiuntivi per la produzione di birre locali, per arrivare alla scoperta delle tecniche impiegate, da quelle tradizionali alle più innovative. 

L’obiettivo è anche quello di avere sempre più opportunità di contatto con la natura, ecco quindi la richiesta di escursioni tra uliveti, luppoleti e campi d’orzo, a piedi o in mountain bike, ma anche di pernottamento nell’ambito di strutture prossime alle tenute o all’interno delle stesse. 

L’acquisto diretto di qualità e a condizioni privilegiate è altra aspettativa dei turisti del gusto che puntano ad una più ampia scelta di prodotti e anche ad agevolazioni economiche oltre alla possibilità stabilire un rapporto diretto con il produttore per eventuali forniture, opportunità importante rispetto alla quale birrifici e oleifici possono lavorare per farsi trovare preparati.

Il potenziale da poter sviluppare è sicuramente significativo, lo testimonia anche l’interesse da parte delle amministrazioni locali che si stanno muovendo per sostenere le attività di promozione di questi settori attraverso eventi e interventi mirati anche alla valorizzazione delle infrastrutture, in particolare degli antichi frantoi.  

La consapevolezza è che insieme al vino oggi anche olio e birra rappresentano un vero e proprio volano in termini di attrattività turistica a livello nazionale e internazionale, una porta alternativa ma sempre più centrale di accesso ai territori, alla loro storia e cultura.  

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