Inflazione seconda tra le preoccupazioni degli italiani, che in risposta riducono i consumi
In Italia, il timore per l’inflazione e l’aumento dei prezzi si colloca al secondo posto, subito dopo la disoccupazione. In risposta si scende a compromessi sulle proprie abitudini d'acquisto. I dati dell'indagine Ipsos.

Ipsos Global Trends, la più grande indagine Ipsos che ha coinvolto oltre 48.000 persone in 50 Paesi, ha evidenziato tendenze e prospettive future che riguardano anche la sfera economica.
Nonostante le cupe prospettive globali, le persone cercano di essere fiduciose in merito al prossimo futuro. Se solamente il 31% a livello internazionale si dichiara ottimista pensando al mondo nel suo complesso, al contrario la maggior parte si considera felice (57%) e ottimista su come il 2023 sarà per sé e per la propria famiglia (59%).
Al tempo stesso, si registrano numerose preoccupazioni per lo stato dell'economia, dell'ambiente e della sicurezza mondiale. In particolare, relativamente agli aspetti strettamente economici, il 2023 si apre con l’attesa di un aumento dei prezzi, dei tassi di interesse, dell'inflazione e dei livelli di disoccupazione.
Questi dati sono confermati anche dal "What Worries the World" di Ipsos, che mensilmente rileva le principali preoccupazioni su questioni sociali e politiche in 29 Paesi. Dall’ultima edizione si evince come l’inflazione continua ad essere, a livello internazionale, la principale ansia, leggermente in diminuzione rispetto al mese scorso.
In Italia, il timore per l’inflazione e l’aumento dei prezzi si colloca al secondo posto, subito dopo la disoccupazione.
