Un "decalogo" in 15 punti per gli amanti del pane da Molino Pasini
Il pane buono è merce sempre più rara, ma negli ultimi tempi professionisti di grande mestiere stanno cercando di restituire a questa icona del pranzo all’italiana la sua importanza all’interno del pasto. La qualità è il vero mantra di molti moderni panificatori, i quali portano avanti una rivoluzione che coinvolge un prodotto all'apparenza semplice, ma che richiede grande competenza nella lavorazione e nella scelta delle materie prime.
Nel tempo Molino Pasini ha percorso numerose tappe del progetto ‘Il Pane con la P maiuscola’, proprio per mettere in luce tutte le caratteristiche positive di questo prodotto. Oggi Molino Pasini arricchisce il progetto con un decalogo, condiviso con tanti professionisti, che ci permetterà di individuare i parametri che rendono un pane un autentico capolavoro, sia dal punto di vista del gusto che da quello della salute.
Il decalogo è stato stilato durante una sessione di degustazione in cui il Molino ha riunito alcuni tra i migliori panificatori italiani e la stampa di settore all’Accademia del panino italiano di Milano, guidati da Christian Fabrizio (divulgatore enogastronomico, fondatore di Autoctono.it) e Matteo Cunsolo (Panificatore, finalista al Mondial du Pain e Presidente dei Panificatori milanesi), e affiancati dal professor Piergiorgio Pietta, nutrizionista, e dalla dottoressa Elena Dogliotti, biologa specialista in scienze dell’alimentazione e supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi, che affianca il molino di Cesole negli aspetti del progetto legati alla nutrizione.
Il risultato è un insieme di indicatori che servirà a tutti coloro che desiderano giudicare con competenza un pane come la ciabatta, imparando a comprenderne le caratteristiche organolettiche e scoprendone i nutrienti in maniera chiara e univoca, allontanandoci dal comune pensiero del pane alimento che fa ingrassare o addirittura è nocivo per la salute.
A questo scopo, anziché utilizzare il classico approccio tipico dell’analisi sensoriale, si è scelto di impiegare un linguaggio semplice e immediato, in grado di ricondurre i principali indicatori di qualità a categorie di uso comune, facilmente comprensibili. Quello che ne è derivato è uno strumento pratico e adatto a tutti per degustare con maggiore consapevolezza e migliore conoscenza il pane più venduto e apprezzato.
Ogni aspetto della valutazione organolettica del prodotto trova la sua corrispondenza nelle scelte operate in fase di produzione.
Un vademecum prezioso per tutti coloro che desiderano riportare in tavola un pane artigianale e prezioso, come sottolinea Christian Fabrizio: “Abbiamo cercato di fornire degli strumenti di valutazione semplici e accessibili che aiutino il consumatore ad individuare le categorie di qualità del prodotto.
La differenza tra esperti e non esperti non è la soglia di percezione ma la capacità di classificare, che deriva dalla pratica.
Anche nell’assaggio dobbiamo guidare il consumatore per far riconoscere e abbinare le sensazioni che l’assaggiatore comune prova agli aspetti della creazione di quel prodotto, per creare un legame tra le sensazioni e la creazione”.
Sulla produzione artigiana la chiusura è di Matteo Cunsolo: “Le materie prime sono vive, in continua evoluzione. Per l’artigiano è fondamentale cercare una costanza di gusto e di risultato finale, e non uno standard. E, in più, cercare di mettere nel pane i suoi valori, da trasferire a chi lo assaggerà”.
VALUTAZIONE VISIVA
credits: Gaia Menchicchi- Attrattività/Seduzione
VALUTAZIONE OLFATTIVA
[caption id="attachment_40430" align="aligncenter" width="2681"] credits: Gaia Menchicchi[/caption]- Fragranza/Freschezza
- Genuinità/Franchezza
- Eleganza/Finezza
- Ricchezza/Complessità
VALUTAZIONE TATTILE
[caption id="attachment_40431" align="aligncenter" width="6016"] credits: Gaia Menchicchi[/caption]- Tessitura/Vaporosità
- Croccantezza/friabilità
VALUTAZIONE GUSTATIVA
- Equilibrio/Armonia
VALUTAZIONE ESPERIENZIALE
- Coerenza generale
- Memorabilità
Fondazione Umberto Veronesi: 5 ulteriori punti
Fondazione Umberto Veronesi aggiunge al decalogo di valutazione del pane ulteriori 5 punti che declinano il valore che questo prodotto può assumere nell’ambito di una dieta sana ed equilibrata:- Il pane può essere contemplato quotidianamente in un’alimentazione di tipo preventivo come quella mediterranea: la dieta mediterranea è uno dei regimi alimentari maggiormente abbinati ad una riduzione del rischio per malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore. Prevede per ogni pasto principale il consumo di 1, 2 porzioni di cereali preferibilmente integrali o derivati, tra cui naturalmente il pane per il quale la porzione, secondo linee guida, equivale a 50g.
- Il pane non fa ingrassare, se nelle giuste quantità: il pane è fonte di fibra che aiuta la regolarità intestinale, il controllo del peso corporeo (dando maggiore senso di sazietà), la salute del microbiota intestinale.
- Il pane ci dà energia: le linee guida della Società Italiana di Nutrizione prevedono che l’energia quotidiana debba derivare per il 45-60% dai carboidrati (principalmente complessi) ed il pane ne è buona fonte.
- Il pane è parte integrante di un pasto sano: secondo gli esperti di nutrizione della Harvard T.H. Chan School of Public Health un piatto salutare e bilanciato è composto per metà da verdura e frutta (2/3 e 1/3), per un quarto da fonti proteiche, di preferenza pesce o legumi, per un quarto da cereali di preferenza integrali o da derivati tra cui il pane è un ottimo esempio.
- Il pane, per far bene, deve essere ben fatto: un pane è tanto più salutare quanto lo sono gli ingredienti che lo compongono ovvero farina, lievito acqua e sale (e eventuali altre aggiunte che ne possono arricchire il valore nutrizionale es. frutta secca o semi). La qualità della farina è l’elemento fondamentale, valore aggiunto sarà l’utilizzo del lievito madre e quello di una bassa quantità di sale, in accordo con le linee guida internazionali che esortano ad un consumo di sale inferiore ai 5g al giorno.
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