KBirr presenta la nuova Linea People
Il birrificio artigianale KBirr lancia la nuova linea “People” e inaugura “Officine KBirr” progetto ristorativo innovativo con al timone Basilio Avitabile
BIRRE - Aria di festa in casa KBirr, il birrificio partenopeo guidato dal vulcanico Fabio Ditto: due le novità da celebrare, il lancio della nuova Linea People e l’inaugurazione ufficiale di Officine Kbirr, progetto ristorativo innovativo che dà spazio alla Mixology a base di birra.
Le suggestive atmosfere del CAM Museum di Casoria (Napoli), laboratorio di arte contemporanea noto a livello internazionale che ha riaperto i battenti dopo due anni di fermo, hanno fatto da sfondo per il racconto della genesi della seconda linea di una delle realtà brassicole artigianali più grandi d’Italia.
Da sinistra: Maurizio Maestrelli e Fabio Ditto
La Linea People segue e si affianca alla Linea Pop nata nel 2016 insieme al birrificio. In quella fase di ingresso sul mercato si scelse il tratto identitario della napoletanità a fare da traino per la crescita, un’intuizione che ha premiato con il passaggio della produzione dai 500 litri dei primi mesi di attività, quelli che lo stesso Ditto ha definito scherzosamente “da goccificio”, ai 3.600 ettolitri del 2024 corrispondenti a circa un milione di bottiglie, delle quali il 45% è oggi destinato al mercato estero.
E proprio il progressivo allargamento alla dimensione internazionale ha ispirato la creazione della nuova linea: “Oggi siamo presenti a New York, Tokyo, Bangkok, Barcellona – ha spiegato Ditto - e ci siamo resi conto che vogliamo parlare a tutte le comunità, non solo a quella partenopea sparsa nei cinque continenti, con una birra inclusiva. Da qui il nome “People” per rivolgerci a tutte le persone nel mondo che sono amanti della birra e del Made in Italy. Abbiamo scelto prodotti easy to drink anche in linea con le nuove tendenze perché la voglia di sperimentare attualmente ha lasciato spazio alla ricerca della semplicità e dell’immediatezza, pur tenendo sempre alta l’aspettativa sul livello qualitativo.”
Ecco quindi il perché della scelta di 5 birre che appartengono a 5 stili della cultura brassicola internazionale, individuate “affidandosi agli stili che vanno per la maggiore nel Vecchio Continente ma anche negli altri Paesi”:
- Helles, una lager dorata, fresca e beverina, perfetta per ogni occasione che si associa con immediatezza alla Germania e al classico boccale di birra chiara;
- IPA, dorata e profumata, con intensi sentori agrumati e un finale piacevolmente amaro, un mix tra un’APA e un’IPA, dal taglio moderno a cavallo tra mondo Britannico e Americano;
- Red Strong, una bassa fermentazione rossa, corposa e avvolgente, con note caramellate e un'anima decisa;
- Blanche, in stile Belga, leggera e speziata, con delicati sentori di agrumi e coriandolo;
- Strong Lager, una bassa fermentazione chiara, forte e strutturata, omaggio ai grandi classici della tradizione brassicola europea.
People, le cui etichette portano la firma di Enzo Ionà di Brendmarket, è stata quindi pensata per un posizionamento trasversale, per avvicinare un pubblico ampio e diversificato, invitando ad esplorare sapori nuovi in un viaggio che celebra la personalità italiana e l'eccellenza delle materie prime.
La presentazione della nuova linea del birrificio partenopeo è stata occasione per accendere i riflettori anche su Officine KBirr, progetto ristorativo innovativo, nuovo concept diretto da Stefano Armando Gargiulo che vede alla guida delle cucine Basilio Avitabile, chef dall’esperienza consolidata in ristoranti di prestigio, e per i dischi lievitati i pizzaioli Vincenzo Criscuolo e Lino Scarpa.
“Officine KBirr, nascono per colmare quello che ho visto come un vuoto nel mercato. L’idea principale - commenta Ditto - è che nessun birrificio ha mai puntato sulla mixology a base di birra e considerato che il miscelato sta rubando mercato a tutto, dal vino allo champagne, anche negli abbinamenti al ristorante, ho voluto muovermi anticipando i tempi. In questa nuova formula ristorativa ci siamo portati in dote l’esperienza di tre anni della nostra pizzeria, con un taglio contemporaneo che non lascia fuori quello tradizionale, e quello del ristorante, ma riscattandoci dal vincolo della cucina strettamente territoriale di Casa KBirr.”
Con questo passaggio Ditto abbraccia una logica che lui stesso definisce di “fine dining prêt-à-porter” con chef che arrivano da esperienze e cucine anche stellate ma che mettono al centro il piacere del cliente più che estremizzazioni da effetti speciali. Una scommessa, quella di puntare per il progetto ristorativo anche sulla mixology a base di birra, che potrebbe valergli il titolo di pioniere tra i produttori brassicoli.
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