Carbonara Day: i formati di pasta preferiti dagli italiani. Ecco l'indagine AstraRicerche sui trend di consumo
Secondo AstraRicerche, per il 93,4% degli italiani il formato di pasta è cruciale nella carbonara, con gli spaghetti preferiti dal 59,9% dei consumatori.

INDAGINI E RICERCHE - In occasione del Carbonara Day (6 aprile), AstraRicerche ha realizzato un'indagine demoscopica per i pastai di Unione Italiana Food per esplorare il rapporto degli italiani con la pasta alla carbonara, una delle ricette italiane più amate, discusse e replicate al mondo. La ricerca, condotta nel febbraio 2025 attraverso 1.009 interviste online a un campione di italiani tra i 18 e i 65 anni, ha rivelato interessanti preferenze sul formato di pasta ideale per questo iconico piatto.
La carbonara è composta da cinque ingredienti fondamentali: pasta, guanciale, uovo, pecorino romano e pepe nero. Secondo i report di Google, è tra le ricette più cercate con quasi un milione di ricerche mensili in base alla classifica di BonusFinder. Nonostante le molteplici interpretazioni di questo piatto, la pasta rimane l'elemento comune e decisivo.
Per il 93,4% degli italiani, il formato di pasta è importante per la buona riuscita del piatto, e per il 47,2% è addirittura molto importante. La preferenza generale vede la pasta lunga prevalere su quella corta con un rapporto di 6 a 4: il 57,9% degli italiani preferisce i formati lunghi, contro il 36,8% che opta per quelli corti. Inoltre, il 61% degli intervistati predilige la pasta rigata rispetto a quella liscia, scelta dal 32,2%.
Gli spaghetti si confermano il formato più popolare per la carbonara, scelti dal 59,9% degli italiani e indicati come preferiti dal 51,7%. Nel 2024, secondo i dati NielsenIQ, in Italia sono stati consumati oltre 100 milioni di kg di spaghetti. Tra i formati di pasta corta, i rigatoni sono i più apprezzati (scelti dal 24,6% con un 13,9% che li dichiara formato preferito), seguiti dalle mezze maniche (19,5% e 10,0%). Sorprendentemente, il 19,9% degli italiani opta per le penne, che si posizionano al terzo posto nella classifica generale.
Il tema della IX edizione del #CarbonaraDay, che si terrà il 6 aprile, è #FormatoCarbonara. Durante questo evento, i pastai italiani di Unione Italiana Food inviteranno gli appassionati di pasta a condividere sui social la propria versione della carbonara con il formato preferito. L'anno scorso, circa 3 milioni di pasta lovers hanno partecipato all'iniziativa.
Se sulla ricetta originale persistono dibattiti tra tradizionalisti e innovatori, su una cosa gli italiani concordano: il formato ideale per la carbonara deve raccogliere bene il condimento (72,3%), essere facile da mantecare (26,9%) e da mangiare (21,6%).
Gli italiani e la carbonara, una passione da gustare più volte al mese per oltre 1 italiano su 2
Partiamo da una premessa: quella con la Carbonara è una relazione basata su una dichiarazione d’amore e fedeltà, da gustare quando si mangia fuori, ma soprattutto da preparare e mangiare all’interno delle proprie mura domestiche: più di 1 italiano su 2 (55,3%) la prepara più volte al mese e più di 1 su 5 (21,5%) lo fa una volta al mese. Solo il 4,3% dichiara di non prepararla mai a casa. E se le fazioni dei Carbonara lovers si dividono tra puristi e innovatori, su una cosa concordano: gli ingredienti per prepararla, escludendo la pasta, sono quattro, ma il guanciale è quello considerato essenziale per oltre 6 italiani su 10 (61,1%) e deve essere croccante (43,8%) o almeno leggermente croccante (45,3%).
Il motivo di tanta passione verso questa ricetta è legato ad una questione di palato: per 6 italiani su 10, la carbonara piace soprattutto perché è golosa, a cui fa seguito il suo essere un piatto della tradizione (29,1%). Ma c’è anche chi le riconosce un ruolo nel generare buonumore: per 1 italiano su 4 (25,3%) mette allegria per il suo gusto e i suoi colori. Tra le altre ragioni ci sono il suo essere un piatto dai sapori bilanciati (22,7%) e veloce da preparare (20,1%).
Ognuno ha il suo preferito ma 8 italiani su 10 proverebbero la carbonara con formati unconventional
Le motivazioni per la scelta del formato sono diverse: il 35,9% degli intervistati dichiara di scegliere un determinato formato perché lo ritiene quello che meglio si sposa con la ricetta, in quanto raccoglie meglio il sugo, mentre il 26,6% lo sceglie in base al proprio formato preferito in generale, a prescindere dal condimento; ancora, il formato viene scelto perché è considerato quello tradizionalmente più utilizzato per la carbonara (19,5%) o semplicemente per abitudine (17,8%). Nonostante le preferenze personali in tema di formato di pasta, la maggioranza degli intervistati (84,0%) si dichiara comunque disposta a cucinare la carbonara con un formato di pasta considerato meno tradizionale: 56,9% abbastanza e 27,1% molto. E sempre per via della preferenza dei formati lunghi per la preparazione della carbonara, l’alternativa più votata sono le linguine (26,5%). Seguono sedani (12,6%) e vermicelli (10,4%). Molto diversa la classifica per i 18-29enni che subito dopo le linguine scelgono ravioli, conchiglie e orecchiette.
La carbonara è il piatto che vanta più imitazioni nella storia della gastronomia recente: secondo il rapporto dell’Accademia Italiana della Cucina è la ricetta più interpretata all’estero, mentre il New York Times cita un articolo di Ian Fisher, “Pasta Carbonara, an Unlikely Stand-In”, secondo il quale ci sarebbero 400 versioni di carbonara in giro per il mondo. E, sempre più spesso, l’ispirazione arriva dal web. Secondo Margherita Mastromauro, Presidente dei pastai di Unione Italiana Food, “Ci sono ricette capaci di emozionarci anche fuori dal piatto. La Carbonara è il caso più eclatante e forse oggi possiamo definirla il laboratorio della pasta che intercetta nuovi stili di vita e modalità di consumo, tra rielaborazioni e improvvisazioni dell’ultimo minuto, tra ingredienti nuovi e formati non convenzionali. E va benissimo così. È una sorpresa per noi pastai riscontrare nel consumatore una consapevolezza così alta dei 500 formati di pasta che il mercato mette a disposizione e dell’apertura a quelli meno convenzionali da abbinare alla Carbonara. Questo piatto è sinonimo di libertà e le tante versioni in tutto il mondo di questo piatto ne sono la prova. La pasta ha così successo nel mondo perché è buona e versatile”.
Tre ambassador d'eccezione: Barbara Agosti, Sarah Cicolini, Luciano Monosilio. Ognuno con il suo formato di pasta
Il Carbonara Day si festeggia ogni anno il 6 aprile ed è la “spaghettata social” più grande del mondo dedicata alla ricetta di pasta più condivisa. Basti pensare che sul solo Instagram sono oltre 2 milioni i contenuti con l’hashtag #Carbonara. Ideato nel 2017 dai pastai di Unione Italiana Food, il #CarbonaraDay ha raggiunto in 6 anni una platea potenziale di 1,7 miliardi di persone, diventando un appuntamento imperdibile per food influencer, media, cuochi e appassionati che desiderano condividere opinioni a proposito di questo piatto e, più in generale, sul rapporto tra tradizione e contaminazione in cucina. Per questa 9ª edizione, i pastai di Unione Italiana Food hanno coinvolto tre Carbonara Master d’eccezione, ognuno esperto di differenti formati: Barbara Agosti (Eggs) l’ambasciatrice della Carbonara a Milano che si diverte a prepararla con i formati più creativi, Sarah Cicolini (SantoPalato), la stella cometa della cucina romana che per la Carbonara sposa il rigatone, e Luciano Monosilio (Luciano Cucina Italiana), il Re indiscusso della Carbonara e maestro del formato con lo spaghetto.
La ricetta della Carbonara secondo chef Daniele Roppo
Si avvicina il Carbonara Day 2025 e Daniele Roppo, chef de Il Marchese Roma e Milano, il tempio della cucina romana contemporanea, racconta a tutti la sua ricetta oltre che gli ingredienti adatti per eseguirla al meglio anche a casa!
Gli ingredienti raccontati:
- Uova a pasta gialla di galline allevate a terra
- Guanciale Re-Norcino (realtà famigliare ricetta centenaria) senza additivi. Questo guanciale parte dalla tradizione più verace delle campagne marchigiane: sale, pepe e una stagionatura di almeno trenta giorni. Il resto è opera del tempo e della lunga esperienza di chi, da anni, si dedica all’arte norcina. Conquista già l’occhio con quella visibile goccia di grasso che va sciogliendosi; inebria il naso con una speziatura ben dosata che mai sovrasta, ma accompagna il sapore della carne; stimola il palato con un fitto susseguirsi di sensazioni nel quale si rincorrono armonicamente note di stagionatura, dolcezza del grasso interrotto da un muscolo magro, mai tenace, che contribuisce a rendere più piacevole la masticazione. Prodotto da una realtà agricola che alleva suino Duroc marchigiano da generazioni. La stabulazione dei capi è libera nelle ore più favorevoli della giornata. La notte il ricovero avviene in ampie stalle dove i maiali vengono alimentati prevalentemente con cereali di proprietà, coltivati senza ricorrere alla chimica.
- Pecorino Cibaria (Castel Gandolfo)
- Parmigiano reggiano 30mesi
RICETTA PER 4 PERSONE:
Uova 3 intere e 4 tuorli
gr 200 pecorino del Lazio
gr 100 parmigiano Reggiano 30 mesi
gr 180 guanciale
gr 440 mezze maniche
PROCEDIMENTO. Rosolare il guanciale senza l’aggiunta di grassi. Sbattere le uova con il pecorino e il parmigiano. Aggiungere il grasso sciolto del guanciale. Passare il composto a bagno maria sul bollitore come se fosse una crema inglese. Scolare la pasta al dente, mantecare col guanciale e, fuori dal fuoco, aggiungere il composto di uova.
Horecanews.it informa ogni giorno i propri lettori su notizie, indagini e ricerche legate alla ristorazione, piatti tipici, ingredienti, ricette, consigli e iniziative degli chef e barman, eventi Horeca e Foodservice, con il coinvolgimento e la collaborazione delle aziende e dei protagonisti che fanno parte dei settori pasticceria, gelateria, pizzeria, caffè, ospitalità, food e beverage, mixology e cocktail, food delivery, offerte di lavoro, marketing, premi e riconoscimenti, distribuzione Horeca, Catering, retail e tanto altro!