Eruzioni del gusto. Intervista al presidente di Oronero Carmine Maione
Si è conclusa la quarta edizione di Eruzioni del Gusto, evento culturale organizzato dall’associazione Oronero sull’enogastronomia, il cibo, i grandi vini e il turismo delle terre vulcaniche del nostro Paese, catalizzatore mediatico sulle potenzialità di realtà uniche e fortemente identitarie. Abbiamo intervistato il Presidente e organizzatore dell’evento Carmine Maione.
Presidente Maione grazie ad Eruzioni del Gusto per quattro giorni a Napoli, nella cornice del Museo di Pietrarsa, si è tornati a parlare di territori vulcanici e della loro grande potenzialità con istituzioni, ricercatori, aziende. Insomma il progetto di Oronero, partito nel 2018, aggiunge nuovi tasselli al suo percorso e tiene fede alla sua mission.
Sì, Oronero nasce dalla volontà, ma anche da una visione, di immaginare la valorizzazione dei territori vulcanici in maniera positiva partendo dal Vesuvio, dai Campi Flegrei, dalle Isole del Golfo di Napoli ma anche dalle aree interne della Campania, una sorta di villaggio universale delle terre dei popoli vulcanici del pianeta. L’obiettivo che ci siamo posti, anche in questa quarta edizione, è stata la valorizzazione della generosità di questi areali, dove terre fertili, mani sapienti di contadini trasformatori e una antichissima storia creano le condizioni di una forte attrattività, generata dalla natura peculiare dei popoli vulcanici che, per dirla alla Erri De Luca, sono un po’ parassiti, nell’accezione positiva del termine, in qualche modo tellurici, abbarbicati al Vulcano e ad esso fortemente connessi.
“Oronero dalle scritture del fuoco”, l’associazione che mette in campo Eruzioni del Gusto, continua a raccontare come questa ricchezza, questo valore, sia stato impresso ai nostri territori dal fuoco. Le forme, anche quelle degli scavi archeologici, sono il prodotto del suo disegno, una visione un po’ immaginifica e un po’ concreta, perché intorno a questa dimensione, a questo mondo, c’è tanta cultura, tanta ricerca, tanta economia, quindi anche una questione sociale molto importante alla quale ogni anno ci impegniamo a dare un palcoscenico di costruttivo confronto che possa essere funzionale alla crescita e allo sviluppo.
Le regioni ospitate da Eruzioni del gusto sono sempre più numerose, come si sta lavorando alla loro inclusione?
Le affinità vulcaniche uniscono i territori. Quando parliamo di territori vulcanici il nostro pensiero corre agli elementi emersi, quindi all’Etna, al Vesuvio, perché li vediamo, li tocchiamo, li guardiamo, ma territorio vulcanico è molto di più, dalle aree sommerse a quelle che nel corso dei secoli hanno contribuito a modificare la morfologia e la composizione dei suoli delle nostre regioni grazie al segno impresso dai fenomeni vulcanici.
Per questo il panorama delle realtà rappresentate inevitabilmente si allarga anno dopo anno, dalla Toscana con i suoi prodotti enogastronomici e i percorsi enoturistici, alla Sicilia con i vini delle terre vulcaniche dell’Etna, alla Basilicata con i prodotti del Vulture, per arrivare alla Sardegna. E questa è una grande opportunità per trovare punti di contatto, anche tra i rispettivi progetti di valorizzazione turistica, di sviluppo sostenibile, che possono individuare nella vulcanicità un filo conduttore.
Ancora una volta è stato scelto il Museo di Pietrarsa, un emblema del viaggio, della scoperta. Come si associa questo simbolo con il mondo dell’enogastronomia campana in particolare e di quello dei territori vulcanici in senso più ampio?
Abbiamo coniugato l’insieme di tre parole: viaggio-vite-vino. Il treno è quel mezzo straordinario sostenibile che crea connessioni, raggiunge ogni luogo, ogni territorio, c’è l’alta velocità ma ci sono anche i treni che raggiungono le aree più periferiche, anche la più profonda provincia italiana, un po’ come è stata la lingua italiana con la televisione che ha unito il paese.
Qui a Pietrarsa siamo dove tutto nasce, il 3 ottobre del 1839, con la prima ferrovia d’Italia, è dunque sembrato naturale creare questo collegamento per celebrare un evento che ha in sé anche la promozione dei territori.
Una partnership che è strategica perché se parliamo di enoturismo, di turismo enogastronomico, dobbiamo considerare anche le grandi infrastrutture, altrimenti diventa un ragionamento monco.
Non a caso quest’anno contiamo anche sul supporto e la partecipazione dell’aeroporto di Capodichino con Gesac, un punto di riferimento strategico se vogliamo davvero fare della Campania il grande Hub del turismo enogastronomico mondiale.
Stiamo lentamente mettendo insieme tutti i tasselli di un grande mosaico, così come stiamo facendo per il mondo accademico e scientifico, con le università e i centri di ricerca.
L’enogastronomia è considerata uno dei principali attrattori per i turisti sia italiani che stranieri, qual è stato il contributo di questa edizione per sostenere le aziende del settore ed affiancarle in un percorso di crescita?
Stiamo lavorando con la Regione Campania, da tempo sostenitrice dell’evento e quest’anno presente ad Eruzioni del Gusto con un talk in cui sono intervenuti l’assessore al Turismo Felice Casucci e l’assessore all’agricoltura Nicola Caputo che insieme hanno dato vita alla cabina di regia per l’enoturismo. Sono stati illustrati gli itinerari turistici enogastronomici e le nuove esperienze di viaggio promossi, un focus fatto di concretezza, su percorsi da esplorare o già esistenti che vanno raccontati e valorizzati.
Dico sempre che tante parole non servono a raccontare un territorio quanto un buon vino e un buon prodotto, la forza delle eccellenze per la narrazione delle nostre terre è insostituibile, per cui stiamo cercando di mettere a sistema tutto questo, ma in maniera pragmatica.
In questo alveo si inserisce lo spazio dedicato al focus sul Canada, che rappresenta il quinto mercato di destinazione del vino del Belpaese, con una particolare attenzione alla provincia del Quebec dove ne arriva il 50%. Un’opportunità di incontro con una nutrita delegazione canadese per offrire alle nostre imprese la possibilità di penetrare quel mercato. Parliamo di una realtà molto severa, attenta alla qualità, alle produzioni sostenibili, che ha regole rigide ma che basta conoscere per poterla approcciare in modo efficace.
Anche in questo caso abbiamo introdotto un paradigma un po’ diverso in termini di metodo. Anziché fare molta teoria abbiamo invitato la Camera di Commercio italiana in Canada rappresentata dalla direttrice Ruggiera Sarcina ad essere presente e accompagnare le nostre imprese in un percorso di avvicinamento, lasciandosi guidare. Diversamente Eruzioni del gusto resterebbe un bel momento di discussione, ma noi amiamo mettere in campo azioni concrete, è questo il nostro obiettivo, anche per le edizioni future.
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