È Luigi Moio il nuovo Presidente dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (OIV)
Luigi Moio, figura centrale del mondo dell’enologia italiana, è stato nominato presidente dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (OIV)
Arriva da Parigi la notizia della nomina del professore Luigi Moio, figura centrale del mondo dell’enologia italiana, alla presidenza dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (OIV).
Punto di riferimento della filiera vitivinicola internazionale, l'OIV si definisce come “organismo intergovernativo di tipo scientifico e tecnico, di competenza riconosciuta nell’ambito della vigna, del vino, delle bevande a base di vino, delle uve da tavola, delle uve passa e degli altri prodotti della vigna.”
L’OIV riunisce rappresentanti di 45 Stati ed è impegnata per l’armonizzazione internazionale e l’elaborazione delle pratiche enologiche, per migliorare le condizioni di produzione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli.
La nomina alla presidenza arriva dopo anni di impegno profuso dal professore e dal nostro Paese nell’ambito dell’Oiv, dove nel 1998 Moio fu nominato come esperto scientifico per il Ministero delle Politiche Agricole nell’ambito della commissione Enologia, commissione di cui divenne presidente nel 2015.
Il professore Moio
Laureato in Scienze Agrarie con lode a Napoli nel 1986, Moio si è specializzato presso il Laboratoire de Recherches sur les Arômes dell’Institut National de la Recherche Agronomique di Dijon in Borgogna, dove ha lavorato per circa quattro anni. Fondatore dell’azienda vitivinicola Quintodecimo, è presidente del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia e del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Enologiche dell’ateneo federiciano oltre ad essere responsabile della Sezione di Scienza della Vigna e del Vino e membro del Consiglio Scientifico della Scuola di Dottorato in Scienze Agrarie ed Agroalimentari. Autore e co-autore di circa 250 pubblicazioni scientifiche nei settori della chimica e tecnologia degli alimenti, dal 1991 svolge ricerche sullo studio dell’aroma degli alimenti, basate sull’applicazione di metodologie accoppiate di analisi sensoriale e strumentale. Ha rivolto particolare attenzione allo studio dei componenti odorosi del vino ed alle tecnologie enologiche mirate a preservarne ed amplificarne l’aroma varietale, tema che ha affrontato in una delle sue pubblicazioni più famose, “Il respiro del Vino” edito da Mondadori nel 2016. Considerato uno dei maggiori esperti italiani del settore enologico, Accademico dei Georgofili e dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, i suoi studi e le loro applicazioni hanno contribuito in alla riscoperta ed alla valorizzazione di numerosi vitigni autoctoni del Sud Italia. [contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]
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