I genitori italiani chiedono un piano pubblico per fermare l'abuso di energy drink e junk food
Le famiglie chiedono un piano pubblico per combattere tra i più giovani l'abuso di cibi ultra-trasformati e promuovere una corretta educazione alimentare
SALUTE - L’82% delle famiglie italiane chiede un intervento pubblico per contrastare la dipendenza da energy drink, merendine e snack confezionati dei propri figli. Si tratta di un consumo sempre più diffuso, che può essere un pericolo per lo sviluppo dei giovani. È quanto emerge dal Rapporto Coldiretti/Censis, presentato durante la giornata inaugurale del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Coldiretti, svoltosi a Roma il 28 e 29 novembre.
Il grido d'allarme dei genitori italiani
Secondo i dati, molti genitori ritengono che politiche coercitive, come i divieti di consumare cibi non salutari, non siano più efficaci. Il 48% degli intervistati ha infatti notato che i propri figli, appena ne hanno la possibilità, preferiscono consumare cibi ultra-trasformati. Il tutto si scontra con gli sforzi quotidiani delle famiglie per educare i bambini a una dieta equilibrata e sana. L’82% dei genitori ha richiesto l’introduzione di un piano pubblico nazionale che promuova stili di vita sani e sensibilizzi i più giovani sui pericoli derivanti da un’alimentazione sbagliata.
L'importanza di educare al cibo sano: la Dieta Mediterranea come soluzione
Il cibo naturale, simbolo della Dieta Mediterranea, continua ad essere percepito dai genitori italiani come il modello ideale da seguire. Tuttavia, l’adozione di abitudini alimentari più sane è ostacolata dalla disponibilità e dalla convenienza dei cibi ultra-trasformati. Coldiretti sottolinea che la Dieta Mediterranea, che promuove un'alimentazione equilibrata, sana e genuina, dovrebbe essere diffusa ulteriormente nelle scuole e tra i giovani, come forma di prevenzione e educazione alla salute. A tal proposito, è stato proposto l'aumento delle ore di educazione alimentare e l’introduzione di etichette chiare che identifichino i prodotti ultra-trasformati. Inoltre, Coldiretti suggerisce l’introduzione di politiche di divieto per l’utilizzo di questi alimenti nelle mense scolastiche e nei distributori automatici, un esempio già seguito dal Regno Unito che ha limitato la pubblicità mirata ai bambini.
I benefici di una campagna di educazione alimentare nazionale
Nonostante l'insuccesso di soluzioni coercitive, il 37% delle famiglie italiane ha comunque cercato di impedire ai propri figli di consumare junk food, senza però ottenere i risultati sperati. Di fronte a questo scenario, oltre l'80% dei genitori sostiene la necessità di attivare una campagna educativa a livello nazionale, che coinvolga scuole, famiglie e media, per sensibilizzare i giovani sui benefici di un’alimentazione sana. Una simile campagna dovrebbe insegnare l’importanza di scelte alimentari consapevoli, con l’obiettivo di ridurre il consumo di cibi ultraprocessati.
Il progetto educazione alla Campagna Amica: l’impegno di Coldiretti
In linea con questa visione, Coldiretti promuove il progetto Educazione alla Campagna Amica, un percorso educativo che coinvolge oltre mezzo milione di bambini all’anno su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli per valorizzare i fondamenti della Dieta Mediterranea e fermare così il consumo del cosiddetto junk food che mette a rischio la salute e fa aumentare l’obesità, come sostenuto unanimemente dalla scienza medica.
Il consumo eccessivo di cibi ultra-trasformati tra giovanissimi e bambini è una realtà che necessita di interventi strutturati a livello pubblico e educativo. La promozione di abitudini alimentari sane, con un focus sulla Dieta Mediterranea, rappresenta una soluzione per contrastare i rischi legati a una cattiva alimentazione. Per affrontare efficacemente questa sfida, è indispensabile un impegno collettivo per garantire un futuro più sano e consapevole alle nuove generazioni.
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