Vendemmia 2018: si sfiorano i 50 milioni di ettolitri

Una vendemmia da 49,4 milioni di ettolitri, in linea con quella degli ultimi cinque anni, con punte qualitative di grande interesse ma con poco vino in cantina. Le giacenze, infatti, sono in calo del 23% rispetto allo scorso anno. È il quadro della vendemmia 2018, come disegnato dal Coordinamento Settore Vino dell'Alleanza delle Cooperative Italiane - Settore Agroalimentare. L’Alleanza, con 5.100 cooperative, 720.000 soci produttori e 94.000 occupati (il 56% dei quali assunti a tempo indeterminato), rappresenta il 58% della produzione lorda vendibile del vino, il 40% della Plv nazionale del comparto ortofrutticolo, il 43% del valore della produzione lattiero-caseario nazionale ed oltre il 60% del fatturato dei formaggi DOP; il 70% della produzione lorda del settore avicunicolo (uova, carne di pollame, conigli) e il 25% della produzione trasformata dei comparti bovino e suino. Secondo il report dell'Alleanza, stilato su informazioni dell'Icqrf (Ispettorato centrale repressione frodi) sulla base dei dati forniti dalle stesse cantine nel registro vitivinicolo, la produzione 2018 sarà del 15% superiore rispetto a quella della scorsa stagione, e ciò consentirà all'Italia di mantenere il suo primato mondiale rispetto a Francia e Spagna. È anche vero che il 2017 era stato un anno al di sotto della media, il che spiega anche come in quasi tutte le regioni italiane, dal Trentino alla Toscana, all'Emilia Romagna e Veneto, si registri un aumento a doppia cifra. Le giacenze, invece, risultano in calo. Secondo dati parziali, in cantina al 31 luglio 2018 risultano 36 milioni di ettolitri di vino di cui 3 di mosto, a fronte dei 46,8 registrati al 31 luglio 2017. "Pur se l'eterogeneità delle fonti potrebbe dar vita a qualche lieve scostamento - spiega la coordinatrice del Settore Vitivinicolo dell'Alleanza Ruenza Santandrea - si tratta di una considerevole riduzione del vino in giacenza; se i quantitativi vendemmiali sono in qualche modo ritornati alla media, il fatto nuovo è che non abbiamo più tanto vino in cantina".