Bartender al tempo di Instagram e TikTok: quando la qualità sfida la dittatura dei like

BAR, MIXOLOGY E COCKTAIL - La rincorsa alla viralità sui social influenza la mixology moderna. Il rischio è di inseguire l’effimero, sacrificando l’autenticità sull’altare del business digitale. Ma gli esempi da imitare non mancano. 

Un tempo, il barista era un professionista silenzioso, uno scultore di miscele lontano dai riflettori. Gesti misurati, quasi rituali, trasformavano ingredienti semplici in esperienze memorabili. Erano anni lontani dall’era di internet e allora l’unico giudizio a contare era quello del cliente al bancone. Oggi, molto è cambiato. I social influenzano vendite e ingaggi. Il bartender è diventato anche un regista di spettacoli che si consumano in pochi secondi su Instagram e TikTok. Dove cocktail avvolti in fumo, decorati con glitter o serviti in bicchieri-scultura raccolgono migliaia di like. Ma diciamolo: la sola bellezza non basta davvero a rendere memorabile un drink. 

La viralità è una moneta preziosa, ma...

I social media hanno permesso alla comunità della mixology di condividere idee, tecniche e tendenze. Ma vanno usati con criterio e lungimiranza, diversamente il rischio è di inseguire l’effimero, sacrificando l’autenticità sull’altare del business digitale. Non mancano, sia chiaro, diversi esempi virtuosi, in cui forma e sostanza convivono in equilibrio perfetto. Tre esempi su tutti: Simone Caporale, il Paradiso di Barcellona e il Drink Kong di Roma. Hanno stili diversi, ma un leit motiv: non perdono mai di vista la concretezza.

Simone Caporale: l’eleganza della tradizione

Il comasco Simone Caporale, una delle voci più autorevoli della mixology mondiale, è l’esempio di come si possa essere innovativi senza tradire le radici. Ex bartender dell’Artesian Bar di Londra, premiato per quattro anni consecutivi come miglior bar al mondo, oggi co-titolare del Sips di Barcellona (numero uno fra i World's 50 Best Bars nel 2023, attualmente in terza posizione), Caporale incarna l’arte di creare cocktail impeccabili per tecnica, gusto ed estetica. I suoi contenuti sui social non sono solo spettacolo, ma veri e propri racconti che educano il pubblico, mostrando la storia e la cultura dietro ogni drink.

Paradiso, Barcellona: quando il cocktail è un’opera d’arte

Giacomo Giannotti, con il suo Paradiso a Barcellona, ha portato la mixology a un livello multisensoriale. Miglior bar al mondo per i World’s 50 Best Bars 2022, Paradiso affascina con cocktail che sembrano opere d’arte, serviti in bicchieri dalle forme straordinarie e arricchiti da effetti teatrali. Ma, dietro la spettacolarità, c’è una filosofia chiara: ingredienti di qualità, tecniche innovative e sostenibilità.

Drink Kong, Roma: il futuro della mixology

A Roma, Patrick Pistolesi e il suo Drink Kong mescolano design futuristico e cultura pop per offrire un’esperienza unica. I social amplificano il messaggio del locale, ma il cuore del lavoro resta il cliente. Ogni cocktail è curato nei minimi dettagli, con un’attenzione maniacale alla qualità degli ingredienti e alla tecnica di preparazione. Per questo, il locale si conferma ancora migliore cocktail bar italiano nelle più importanti classifiche internazionali.

Il futuro

Alla fine, il successo di un cocktail non si misura in like, ma nell’emozione che lascia nel cliente. La sfida per i bartender moderni è trovare l’equilibrio: stupire gli occhi senza mai tradire il gusto. Perché, in un mondo dominato dalla viralità, è la qualità che garantisce la memoria.

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