Cresce il consumo di birra al ristorante
Hanno tra i 30 e i 45 anni i beer lover da ristorante, coloro i quali nell’ordinare una birra chiedono informazioni sul prodotto e in più sono molto preparati su quanto voglio gustare durante il pranzo. L'identikit dell'appassionato di birra è emerso da una ricerca della Fondazione Birra Moretti realizzata in collaborazione con "Noi di Sala", (associazione che raggruppa i professionisti italiani di sala e di cantina) e Aspi (Associazione della Sommellerie Professionale Italiana). L'indagine ha coinvolto 200 ristoranti, il 60% dei quali di livello medio alto con interviste a sommelier, maître e camerieri. I consumatori della fascia di età compresa tra i 30 e i 45 anni rappresenta il 57,4% della clientela dei ristoranti e quindi è quella più influente. Le donne sono in crescita ma ancora in minoranza e rappresentano comunque il 25% dei clienti tipo. Il più della metà delle volte la loro scelta ricade su birre “speciali”, che cioè si allontanano dalla solita “chiara” o “rossa”: il 21% di questi avventori è persino in grado di chiedere uno stile preciso o un marchio specifico. Sette clienti su 10 chiedono (spesso, o qualche volta) se c'è anche una carta delle birre; il personale di sala negli ultimi sei mesi racconta di aver servito nel 55% dei casi birre speciali dalle Ale alle Blanche, dalle Bock alle Ipa e altre. La birra al ristorante viene servita durante tutti i momenti del pasto: nel 38% dei casi viene servita all'inizio, come aperitivo, nel 60% in abbinamento a tutte le portate, anche alternandola ad altre bevande come il vino e nel 2% dei casi la birra è la conclusione del pasto, servita dopo il dessert o come bevanda "da meditazione". L'estate è ancora la stagione in cui la voglia di birra, anche al ristorante, è più forte (65%). Attualmente la birra rappresenta il 5% del fatturato dei ristoranti e, alla luce di quanto sta accadendo, questa percentuale potrebbe aumentare nei prossimi anni.