Da ristorante a rifugio: lo chef ucraino Ievgen Klopotenko supporta così i suoi connazionali
Lo chef ucraino Ievgen Klopotenko ha trasformato il suo ristorante in un rifugio e ora chiede supporto anche agli chef internazionali chiedendo loro di cucinare il Bortsch per far sentire l'Ucraina meno sola
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Da luogo raccolto per esperienze gourmet a cucina per chi cerca rifugio dai bombardamenti: in poco tempo lo chef Ievgen Klopotenko, come tutti gli ucraini, ha visto la sua vita completamente travolta dalla guerra. Un cambiamento che ha investito, inevitabilmente anche il suo ristorante, che ora ospita circa 30 persone, metà delle quali cercano rifugio, mentre le altre si danno da fare cucinando per i militari.
Come racconta lo chef ad Ansa, nei primi giorni sono stati utilizzati ingredienti stoccati nel locale, ma ora, tenendo conto anche della scarsità dei prodotti per lo più destinati alla popolazione, si improvvisa giorno dopo giorno. A mancare sono soprattutto farina e cereali, prodotti di cui la gente ha subito fatto scorta; un problema che il ministro dell’agricoltura sta cercando di risolvere ripristinando le forniture.
La cucina si è quindi dovuta adattare alle grandi quantità abbandonando lo stile ricercato e creativo proposto fino a qualche settimana fa. “Ora cuciniamo per migliaia di persone, i piatti devono essere gustosi e nutrienti, e devono restare caldi e buoni anche dovendoli trasportare. Vorrei che la comunità internazionale capisca chi siamo, che l'Ucraina esiste, che non siamo parte della Russia, abbiamo la nostra cultura, anche gastronomica. Quando tutto questo finirà, vorrei invitare tutti a vedere chi siamo, un Paese che non ha paura, che ha combattuto per difendere la propria libertà. Sto chiedendo a tutti gli chef internazionali di cucinare il Bortsch e di servirlo nel proprio ristorante, di postarlo sui social, perché è un piatto Ucraino. A volte basta poco, "Make Bortsch not War" ci aiuterebbe a sentirci meno soli e ci farebbe sentire il sostegno dei nostri colleghi nel mondo" dichiara lo chef Klopotenko, che nel suo lavoro da sempre si impegna per far conoscere la cucina ucraina nel mondo, tanto che, con il sostegno del governo ha raccolto in un volume 100 ricette tradizionali e si è impegnato per far si che il bortsch venga ritenuto patrimonio culturale ucraino; la paternità del piatto, infatti, è fortemente contesa dalla Russia.
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