Cresce in Italia il fenomeno dello street food
Tra sedi di impresa e localizzazioni sono quasi tremila le attività specializzate in Stret food in Italia.
Queste, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su fonte registro imprese, sono cresciute tra il 2014 e il 2019 del 48.8% a livello nazionale e del 96.3% nella Regione Lombardia, dove sono presenti oltre 400 attività.
Un settore in evoluzione quello dello street food, dove rimane forte la presenza delle tradizionali rosticcerie e friggitorie ambulanti. Si tratta soprattutto di piccole imprese in cui però lavorano quasi 4.500 addetti in Italia.
Roma e Milano sono prime per attività, con circa 200 ciascuna, seguite da Lecce (133), Torino (131) e Napoli (98).
Per crescita percentuale in cinque anni si distinguono Sondrio (da 1 a 8 imprese
+700%), Reggio Calabria (da 5 a 17 imprese +240%), Lodi (da 4 a 12 imprese +200) e Varese (da 11 a 30 imprese +172,7%) anche se è Milano il territorio dove in numero assoluto le imprese crescono di più, circa 100 attività in più dal 2014, +109%.
Lo street food vale nel nostro paese circa 19 milioni, di cui oltre 3 milioni in Campania e Emilia Romagna, oltre 2 milioni in Lazio, in Sicilia e in Lombardia.
Circa un’attività su quattro è un’impresa femminile (28%) e di giovani (21%) mentre gli imprenditori nati all’estero pesano il 12%. Le imprese femminili pesano di più a Crotone (75%), Ravenna (57%) e Benevento (56%), le giovanili a Terni (50%) e Bari (47%) mentre sono Prato (57%) e Massa Carrara (50%) i territori dove gli imprenditori “stranieri” sono più attivi nel settore.
Marco Accornero, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha commentato così i dati: “Un settore in crescita sia nel comparto più tradizionale che nella ristorazione straniera. È un fattore di interesse crescente anche per i turisti che possono sempre più facilmente provare diversi sapori e specialità”.
Lo street food vale nel nostro paese circa 19 milioni, di cui oltre 3 milioni in Campania e Emilia Romagna, oltre 2 milioni in Lazio, in Sicilia e in Lombardia.
Circa un’attività su quattro è un’impresa femminile (28%) e di giovani (21%) mentre gli imprenditori nati all’estero pesano il 12%. Le imprese femminili pesano di più a Crotone (75%), Ravenna (57%) e Benevento (56%), le giovanili a Terni (50%) e Bari (47%) mentre sono Prato (57%) e Massa Carrara (50%) i territori dove gli imprenditori “stranieri” sono più attivi nel settore.
Marco Accornero, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha commentato così i dati: “Un settore in crescita sia nel comparto più tradizionale che nella ristorazione straniera. È un fattore di interesse crescente anche per i turisti che possono sempre più facilmente provare diversi sapori e specialità”.
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