I migliori cocktail bar d’Italia: le eccellenze che dominano premi e classifiche internazionali
Le eccellenze della mixology italiana tra premi, riconoscimenti e nuove tendenze: dal Drink Kong di Roma alle rivelazioni inaspettate di provincia
BAR, MIXOLOGY E COCKTAIL - Nel panorama della mixology, guide e classifiche sono diventate ormai una leva rilevante. Comparire nei World’s 50 Best Bars (che in realtà comprendono 100 posizioni), la più prestigiosa lista, significa non solo guadagnare credibilità, ma anche incrementare significativamente la clientela e il fatturato, specialmente nelle città turistiche. Per darti un'idea: dopo essere stato eletto miglior bar al mondo nel 2023, il Sips a Barcellona di Simone Caporale ha visto un più 20% di afflusso.
I locali italiani sempre più protagonisti
In questo contesto, l'Italia brilla. Del resto, che negli ultimi 15 anni la nostra mixology abbia raggiunto livelli di eccellenza è fuor di dubbio. Lo confermano le classifiche internazionali e le guide made in Italy dedicate ai bar tricolore. Così se la pioniera BlueBlazer nella prima edizione online - dieci anni fa - includeva appena 100 indirizzi, oggi nella prima versione cartacea sfiora le 400 schede. Inoltre, ormai non è più la sola guida di cocktail bar sul mercato, basti pensare a quella di Identità Golose dedicata a pizza e cocktail, la cui seconda edizione (cui ha contribuito anche la nostra esperta di mixology Nicole Cavazzuti, alias Lady Cocktail) sarà presentata lunedì 27 gennaio a Milano.
Fra nuovi trend e istituzioni intramontabili
Ad analizzare i riconoscimenti degli ultimi 12 mesi è chiara una dicotomia: da un lato c'è un’ascesa di nuove realtà, dall'altro la conferma di locali storici. Il miglior bar d'Italia resta, il Drink Kong di Roma, re italiano sia nei World’s 50 Best Bars (38° posto) che nei Top 500 Bars (20° posto).
Patrick Pistolesi
Quanto alle new entry, sono due le grandi novità: l'ingresso di Moebius Milano nell'Olimpo dei bar, entrato di prepotenza nei 50 Best e nei Top 500 e vincitore del premio ristorante rivelazione dell’anno ai Barawards, e la consacrazione di Sentaku Izakaya di Bologna come locale rivelazione del 2024, balzato subito nei 500 Top Bars.
Cocktail del Sentaku Izakaya
La spinta delle città di provincia
In questi 15 anni la scena dei cocktail bar si è evoluta, portando con sé un'evoluzione radicale. Un movimento che ha attecchito prima a Milano e a Roma, per poi dilagare ovunque, da Firenze a Napoli per arrivare poi anche in provincia. La bar industry italiana gode di un'ottima reputazione: il nostro Paese, per restare solo all'Europa, è quello con la maggior diffusione di bar di alto profilo sul piano geografico. Da noi si beve bene ovunque. La cocktail culture non è radicata solo nelle grandi città, dove restano i bar internazionali più significativi. Nelle periferie urbane e nelle province minori i bar hanno saputo interpretare e valorizzare le risorse locali: un esempio su tutti è il Cinquanta Spirito Italiano di Pagani, in provincia di Salerno, che reinterpreta il bar italiano anni ’50 con occhio contemporaneo.
Il futuro
Con una crescente attenzione verso la sostenibilità, l’artigianalità e l’innovazione, la mixology italiana si sta preparando a rispondere alle sfide future. L’emergere di cocktail bar in provincia, il focus su esperienze immersive e la collaborazione tra drink e cucina segnano una direzione ben precisa: elevare il bere miscelato a una vera e propria forma d’arte.
Testo a cura di Nicole Cavazzuti e Stefano Fossati.
Leggi l'articolo anche su MixologyItalia.com e FoodyBev.com
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