Blue Blazer: dieci anni di mixology italiana tra celebrazioni, scommesse e trend. Ecco i vincitori

Blue Blazer celebra 10 anni con la 1ª edizione cartacea e una festa al Teatro Centrale di Roma. Intervista all'ideatore Giampiero Francesca

21 Gen 2025 - 08:40
Blue Blazer: dieci anni di mixology italiana tra celebrazioni, scommesse e trend. Ecco i vincitori

LIBRI, GUIDE E PUBBLICAZIONI - C’è chi segue le mode e chi le crea. Giampiero Francesca appartiene al secondo gruppo. Dieci anni fa, quando parlare di cocktail bar significava solo “un drink e via,” ha immaginato Blue Blazer, la prima guida italiana interamente dedicata ai cocktail bar. Il resto è storia.

Oggi, con la mixology italiana cresciuta e diventata un fenomeno globale, Blue Blazer festeggia il decennale con un’edizione cartacea e un mega evento al Teatro Centrale di Roma lunedì 20 gennaio a cui abbiamo partecipato. "La guida sarà disponibile in libreria da metà febbraio, mentre sul nostro sito rimarrà la mappa interattiva con le segnalazioni dei locali. È una scelta simbolica e pratica: volevamo creare qualcosa di tangibile per raccontare dieci anni di storie e successi. Quest’anno abbiamo stampato 2.000 copie, un numero che ci permette di coprire una richiesta già molto forte", anticipa.

Tornare al cartaceo in un’epoca dominata dal digitale è una scelta coraggiosa. Perché lo avete fatto?

È una scommessa. Ma proprio come dieci anni fa siamo stati pionieri con la guida online, oggi vogliamo dimostrare che c’è ancora spazio per il cartaceo. Con 2.000 copie, ci rivolgiamo a chi ama collezionare prodotti di qualità e apprezza la cura nei dettagli. È un segnale forte: non tutto deve passare dal digitale, soprattutto quando si celebra qualcosa di così significativo.

Quali contenuti troveremo nella guida 2025?

La guida raccoglie 370 schede di cocktail bar selezionati in tutta Italia. Ogni locale è descritto con dettagli utili: chi è il bar manager, quale cocktail è il loro best-seller e qual è la filosofia che li distingue. Abbiamo aggiunto editoriali dedicati alle regioni e alle città principali per offrire una visione più ampia del settore. È una guida pensata per chi cerca storie e autenticità, oltre che drink ben fatti.

Negli ultimi anni sono nate molte guide dedicate alla mixology. È un bene o un male secondo te?
È un segnale positivo. La moltiplicazione delle guide indica che il settore è vivo e attira sempre più attenzione. Ogni guida porta una prospettiva diversa, un linguaggio unico e questo arricchisce il panorama. Non vedo la concorrenza come una minaccia: è uno stimolo a fare meglio e a raccontare di più.

Le sponsorizzazioni possono influenzare l’autorevolezza di una guida? 

Dipende da come vengono gestite. Noi abbiamo scelto di tenere la guida completamente libera da sponsor: non c’è una sola pagina pubblicitaria. Questo garantisce che le nostre scelte editoriali siano basate esclusivamente sulla qualità dei locali. Gli sponsor, invece, sono fondamentali per l’organizzazione dell’evento, ma la guida rimane un prodotto indipendente. 

Perché avete scelto il Teatro Centrale di Roma come location per il decennale?

La location è fondamentale per il successo di un evento. Il Teatro Centrale offre spazi ampi ed eleganti, perfetti per accogliere i nostri ospiti. In passato abbiamo organizzato le celebrazioni in locali più piccoli, ma con la crescita della guida era necessaria un'evoluzione. 

La mixology è diventata un elemento chiave del turismo esperienziale. Noi abbiamo un potenziale enorme in questo senso: pensiamo ai cocktail legati alle tradizioni locali, come il Negroni a Firenze o i vini reinterpretati nella mixology. Come possiamo rafforzare questo legame?

È necessario fare sistema, coinvolgendo enti del turismo, produttori e bar. Noi, ad esempio, invitiamo giornalisti internazionali a visitare l’Italia durante il nostro evento, mostrando loro la bellezza e la qualità della nostra scena mixology. È un modo per raccontare il Paese da una prospettiva diversa e memorabile.

Premi Blue Blazer 2025

Bar dell’anno: Rita di Milano, un’istituzione che ha attraversato decenni senza mai perdere il suo stile.
Bar Manager dell’anno: Gregory Camillò, bar manager di Bar Room Roma, un esempio di innovazione e tradizione.
Hotel Bar dell’anno: Il bar di Villa Igiea a Palermo, una perla del Sud che si è affermata per qualità e visione.
Premio alla carriera: Vincenzo Errico, una leggenda della mixology italiana che ha influenzato il settore a livello globale.
Premio al miglior Martini: Nicholas Pinna dell’Hotel Locarno di Roma.

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