La Dieta Mediterranea allunga la vita, anche degli over 65

10 Sett 2018 - 02:45
La Dieta Mediterranea allunga la vita, anche degli over 65
La dieta mediterranea allunga la vita riducendo del 25% il rischio di morte per qualsiasi causa negli over 65. Lo dimostra lo studio condotto presso l'Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed I.R.C.C.S. di Pozzilli, in provincia di Isernia, ed è stato pubblicato sul British Journal of Nutrition. Ad essere coinvolte circa dodicimila persone, delle quali cinquemila oltre i 65 anni, seguiti per otto anni. Si tratta di una parte del campione che ha partecipato al Moli-sani study, un programma di ricerca iniziato nel 2005 per indagare i possibili fattori genetici e ambientali alla base di malattie cardiovascolari, cancro e patologie degenerative: lo studio ha riguardato 25mila cittadini del Molise, trasformando un'intera regione in un grande laboratorio. Marialaura Bonaccio, epidemiologa del Dipartimento e primo autore dello studio, spiega che la novità dell'indagine è quella di essersi concentrati su popolazioni di una fascia di età over 65. "Sappiamo da tempo che la dieta mediterranea è efficace nella riduzione del rischio di morte nella popolazione generale, ma non sapevamo ancora quanto potesse esserlo anche per gli anziani. Un modello tradizionale di dieta mediterranea, ricco di frutta, verdura, pesce, legumi, olio di oliva e cereali, poca carne e latticini e un moderato consumo di vino durante i pasti, si associa a una importante riduzione media del 25% della mortalità per tutte le cause, con vantaggi, in particolare, per la mortalità cardiovascolare e cerebrovascolare". La dieta mediterranea è un autentico scudo salvavita, capace di ridurre in modo significativo il rischio di mortalità nella popolazione anziana. "I nostri dati confermano quello che era stato già osservato in molti studi epidemiologici e metabolici, ovvero che un moderato consumo di bevande alcoliche, se inserito nel contesto dei cibi mediterranei, rappresenta un fattore protettivo per la nostra salute", aggiunge Marialaura Bonaccio. Riconosciuta dall'Unesco come patrimonio dell'umanità, la dieta mediterranea fu scoperta da Kyes durante un soggiorno in Italia negli anni '50. Il biologo americano rimase colpito dalla bassa incidenza di patologie cardiovascolari e di disturbi gastrointestinali in regioni dell'Italia meridionale, come la Campania. Non poteva essere un caso, pensò. Fu lui ad avviare il primo studio pilota, coinvolgendo gli abitanti del comune calabrese di Nicotera, per dimostrare gli effetti salutari del regime alimentare diffuso nelle regioni del Sud Italia. Nel '62 si trasferì a Pioppi, in Campania, per continuare i suoi test: i risultati delle ricerche, andate avanti per decenni, sono stati raccolti poi nel volume "Eat well and stay well" (Mangiare bene e stare bene).
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