Birrificio Cascina Motta: la birra 100% italiana a filiera aziendale mostrata agli studenti
Una fantastica esperienza da non dimenticare quella che hanno vissuto i ragazzi del primo anno del Corso Biennale ITS Mastro Birraio di Torino presso il Birrificio Cascina Motta di Sale, in provincia di Alessandria.
Birrificio Cascina Motta è la prima azienda nazionale a realizzare una birra 100% italiana a filiera completamente aziendale, ovvero coltivando interamente presso i propri terreni tutte le materie prime necessarie (dall’orzo al luppolo, inclusi i cereali minori) in regime di agricoltura biologica, maltando l’orzo in sede mediante una malteria artigianale e completando, infine, la brassatura e fermentazione fino alla messa in bottiglia o fusto nei propri locali.
Una esperienza, quindi, di grandissima importanza per i giovani studenti che hanno potuto toccare con mano tutta la filiera produttiva della birra, dalla sua origine nei prodotti che vengono utilizzati per produrla fino al suo imbottigliamento e commercializzazione.
Birrificio Cascina Motta è una antica azienda agricola da sempre vocata alla cerealicoltura e punto di riferimento del paese di Sale, nell'alessandrino. Ha realizzato una birra interamente locale senza utilizzo di luppoli internazionali e orzi coltivati all'estero.
Per il birrificio è la sfida futura, quella di produrre artigianalmente la birra italiana per attestarla come prodotto da esportare in tutto il mondo secondo una nuova tradizione sulla quale lavorare. Produrre una birra contadina, infatti, è una grande opportunità, una visione etica.
Durante il sopralluogo in sala cotta, gli studenti hanno potuto degustare due delle birre attualmente in produzione direttamente spillate dai tini: la Sloira, la pils più rappresentativa del birrificio, e la Cavagna, una vienna lager decisamente più strutturata e complessa.
Cascina Motta ha inaugurato lo scorso 17 gennaio la propria sala cotta automatica da 10 ettolitri, con la brassatura della prima birra, la Cavagna. La giornata degli studenti si è conclusa con un sopralluogo in luppoleto: esteso su una superficie di circa mezzo ettaro, annovera 7 varietà differenti, più un filare dedicato alla coltivazione e selezione di luppoli autoctoni, la cui domesticazione è condotta nell’ambito di un progetto scientifico in sinergia con l’Accademia italiana della birra. I ragazzi hanno avuto, inoltre, l’opportunità di eradicare alcune porzioni di rizomi di luppolo, in modo da creare qualche piantina da provare a coltivare a casa.
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