Giovanni Cuocci tra i 10 finalisti del Basque Culinary World Prize

11 Lug 2019 - 03:38
Giovanni Cuocci tra i 10 finalisti del Basque Culinary World Prize
C’è anche un cuoco italiano, Giovanni Cuocci, tra i 10 finalisti del Basque Culinary World Prize, che ogni estate, da quattro anni, accende i riflettori sull’operato di chef etici, impegnati a fare sì che la cucina diventi un motore di cambiamento a sostegno della società. Un anno fa la cerimonia di premiazione del premio istituito dal Basque Culinary Center di San Sebastian si era svolta proprio a Modena, grazie a Massimo Bottura, uno dei membri della giuria e ospite dell’evento. Giovanni Cuocci è alla guida della fattoria-ristorante La Lanterna di Diogene di Solara di Bomporto (MO), una realtà che valorizza il lavoro di persone con disabilità intellettiva, coinvolte nella riscoperta della terra e del lavoro artigianale e consapevole. Il progetto si è costituito in cooperativa sociale nel 2003, concentrando in fattoria allevamento di animali (galline, maiali, pecore, capre) e coltivazione di ortaggi e alberi da frutta, oltre a un vigneto di Trebbiano per la produzione di aceto balsamico tradizionale di Modena. "Il lavoro si costruisce giorno per giorno insieme ai ragazzi con disabilità – sindrome di down, psicosi, paralisi cerebrale infantile – e alimenta anche la cucina dell’osteria, inaugurata nel 2006. La cucina è quella semplice della tradizione emiliana, che va alla ricerca delle origini per offrire ai clienti un luogo familiare, dove si sta bene insieme. E proprio il valore dell’inclusione è la chiave di volta del nostro impegno. Vivo la cucina come un modo per prendermi cura del territorio e delle persone che lo circondano, spiega Giovanni Cuocci nella motivazione ufficiale della sua candidatura. Oltre a Cuocci competono per la vittoria cuochi da tutto il mondo: i grandi Virgilio Martinez ed Anthony Myint, il danese Lars Williams, ex direttore del Nordic Food Lab, la malese Siew-Chinn Chin, che in America promuove un programma di educazione alimentare contro il cibo da fast food, lo spagnolo Xanty Elias. E ancora il guru inglese della cucina del riciclo Douglas McMaster, il panamense Mario Castrellon, impegnato a sostenere il commercio equo e solidale nelle comunità caffearie, la messicana di stanza a Philadelphia Cristina Martinez (la sua storia in una puntata di Chef’s Table, su Netflix). L’edizione 2019 conferma la vocazione itinerante della manifestazione, che il 16 luglio si sposterà a San Francisco per celebrare il vincitore del premio in palio, 100.000 euro da investire a sostegno di un progetto solidale. Madrina dell’evento sarà Dominique Crenn, in giuria insieme ai colleghi (per l’Italia c’è Massimo Bottura) che decreteranno il vincitore tra i 10 finalisti scelti dal Comitato Tecnico del concorso a partire dalla 230 candidature pervenute da 42 Paesi.
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