Pubblicato il report "Investimenti nell’agrifood-tech in Italia 2022"
Pubblicato il report “Investimenti nell’agrifood-tech in Italia 2022”, elaborato da TheFoodCons. Il totale degli investimenti lo scorso anno è stato pari a 156,155 milioni di euro. La classifica è dominata dal comparto “digital food” seguito da agritech e restaurant-tech
156,155 milioni di euro. Tanto è stato investito l’anno scorso nell’innovazione agroalimentare italiana.
È quanto emerge dal report “Investimenti nell’agrifood-tech in Italia 2022”, pubblicato dalla società di consulenza per l’agroalimentare TheFoodCons.
L’iniziativa ha visto il supporto dell'associazione Agrifood-Tech Italia, delle startup xFarm Technologies, 3Bee e Elaisian, oltre che la collaborazione di altre tre società di consulenza: Forward Fooding, specializzata in foodtech, Over Ventures, specializzata in crowdfunding e Edible Planet Ventures, piattaforma olistica per l’innovazione in campo agroalimentare.
LE CATEGORIE
Le startup e i relativi investimenti sono stati classificati in sei categorie (tra parentesi rispettivamente, totale investito e incidenza sul totale) Digital Food (64,99m - 41,6%) Agritech (60,79m - 38,9%) Restaurant-Tech (18,35m - 11,8%) Innovative Food (4,195m - 2,7%) Food retail (5,06m - 3,2%) Miscellaneous (2,77 - 1,8%) È stata inoltre effettuata un’ulteriore categorizzazione in funzione dell’entità delle operazioni (tra parentesi rispettivamente, totale investito e incidenza sul totale) Series C (42m - 26,9%) Series B (29,8m - 19,1%) Series A (58,08m - 37,2%) Seed (10,9m - 7,0%) Pre-Seed (3,155m - 2,0%) Crowdfunding (12,2m - 7,8%)GLI ABILITATORI
“Questo report ci dà due interessanti chiavi di lettura per il foodtech italiano - dichiara Antonio Iannone di TheFoodCons - Da un lato abbiamo gli investimenti che, seppur in misura infinitesimamente minore, seguono quelli che sono i trend globali, ovvero i nuovi modelli di consumo e le tecnologie in campo agricolo, seppur con la nota dolente riferita alla quasi totale assenza di investimenti in proteine alternative. Dall’altro conferma la scarsa attitudine al rischio e l’assenza di fiducia tipicamente italici, con uno sbilancio incredibile degli investimenti in startup late stage rispetto a progetti early stage”. Questo il commento di Peter Kruger, presidente di Agrifood-Tech Italia: “Il fatto che la quantità di investimenti attratti dalle startup italiane è pari allo 0,3% del capitale totale investito in startup agrifood-tech, segnala da un lato un drammatico ritardo nella capacità del Paese di tenere il passo con l'innovazione, ma per il rovescio della medaglia indica anche enormi margini di crescita. La nostra Associazione, Agrifood-tech Italia, è nata anche per supportare questo”. “Seppure incoraggianti - dichiara Sharon Cittone, fondatrice e CEO di Edible Planet Ventures - questi dati sono lo specchio di quanto l’Italia sia ancora in qualche ritardo rispetto ai paesi vicini. Innovazione, per antonomasia, vuol dire anche rischiare, investire e aiutare a far crescere le giovani startup trattandole come tali e non come PMI. Il valore degli investimenti medi deve essere competitivo con il resto dell’Europa ed è essenziale che le aziende lavorino trasversalmente per ottenere un approccio più agile e collaborativo, affinché si possa in tal modo fare sistema per creare un ecosistema forte e resiliente. In tale contesto certamente non aiutano le politiche e i gruppi d’interesse che, anziché abbracciare il progresso e vederlo come un'opportunità di crescita, sembrano temerlo. L’Italia, da sempre regina del food, rischia di perdere la partita pur avendo le carte in regola per vincerla”. ''Sebbene sia ancora in ritardo rispetto ad altri ecosistemi in Europa in termini di investimenti, i dati mostrano che l'Italia sta recuperando terreno - dichiara Max Leveau, cofondatore di Forward Fooding. Alcune aziende all'avanguardia come XFarm, Cortilia, Deliveristo, Everli o Babaco stanno aprendo la strada ad altre storie di successo, mentre le multinazionali Food&beverage sono sempre più proattive nell'abbracciare l'innovazione AgriFoodTech'' “Il settore del foodtech rimane uno tra quelli di principale interesse per il mercato dell’equity crowdfunding anche nel 2022. Oltre 26 round in più o meno tutte le categorie, dall’agritech al food retail passando per il digital food, a testimonianza che il settore è di facile comprensione e di particolare interesse per tutte le tipologie di investitori” – afferma Giancarlo Vergine di Over Ventures.LE STARTUP
“Siamo orgogliosi di essere uno dei principali player dell’AgriTech italiano - dichiara Matteo Vanotti, cofondatore e CEO di xFarm Technologies - Questo report delinea un quadro molto positivo per il nostro settore, con molti player in crescita. La dinamicità del mercato sarà un fattore chiave per accelerare ulteriormente la crescita, essere tra gli apripista è senza dubbio una grande soddisfazione e responsabilità. L’agricoltura è sempre più tecnologica e il Belpaese non potrà che essere un protagonista anche a livello internazionale.” “Fino a qualche anno fa l'agritech era considerato un settore di nicchia - afferma Niccolò Calandri, cofondatore e CEO di 3Bee - ma oggi iniziamo finalmente a vedere i risultati di quelle aziende resilienti che hanno superato il periodo di pandemia affermandosi come leader di settore, passando da startup a scaleup. 3Bee infatti, è diventata leader della biodiversità e affianca aziende e partner nel loro miglioramento sostenibile. Inoltre, le nuove leve contribuiscono a generare ogni giorno un grandissimo valore all'interno del settore: non solo con un approccio digitale, ma mettendo sempre più al centro la sostenibilità, tema cruciale soprattutto per le nuove generazioni”. "L’Agritech sta crescendo in modo esponenziale - commenta Giovanni Di Mambro, Cofondatore e COO di Elaisian - e stiamo vedendo la nascita dei primi unicorni come Semios in Canada oppure DeHaat in India. L’Italia è la prima agricoltura d’Europa per valore aggiunto e la terza per produzione lorda vendibile. (Fonte: Cia) Per questo abbiamo il dovere di giocare una partita internazionale e posizionarci in maniera importante, con l’ottica di raggiungere nel 2023 risultati ancora più stimolanti per il nostro Paese. La sfida è di arrivare ad essere un fiore all’occhiello anche del tech in agricoltura". Ivan Aimo, cofondatore e CEO di Deliveristo, dichiara: "I dati di crescita dell'ecosistema Foodtech italiano sono sicuramente incoraggianti. Se pensiamo che in Europa nel 2021 è stata quasi toccata la quota dei 10B€ di investimenti in questo spazio (fonte: DigitalFoodLab), continua tuttavia dal mio punto di vista essere un forte segnale d'allarme il fatto che l'Italia ne rappresenti solamente 150M€. Siamo un Paese del G8, in cui da sempre abbiamo tra i nostri principali punti di forza quello del Food e veniamo superati da Paesi quali la Norvegia, la Danimarca, la Repubblica Ceca, la Finlandia e l'Estonia. L'opportunità è enorme, in ogni parte del mondo ci si sta scommettendo ed il rischio è di lasciarsi come sempre anticipare dagli altri Paesi, in un settore dove invece a mio avviso non dovremmo essere secondi a nessuno".TheFoodCons di Antonio Iannone è una piccola società di consulenza specializzata in comunicazione e advisor per il comparto agrifood.
AgriFood-Tech Italia è l’associazione che raggruppa i più importanti operatori nel campo dell’innovazione agroalimentare.
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