Una ricerca dell'Osservatorio Immagino mostra come è cambiata la prima colazione degli italiani
L’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, giunto alla sua terza edizione, si propone come un nuovo mezzo per guardare ai consumi degli italiani, incrociando le informazioni riportate sulle etichette di circa 91 mila prodotti schedati (ingredienti, tabelle nutrizionali, loghi e certificazioni, claim e indicazioni di consumo) con i dati delle vendite presso la grande distribuzione rilevati da Nielsen.
Un focus sui nuovi trend che popolano la colazione degli italiani fornisce nuove prospettive per comprendere gli andamenti dei mercati e le scelte dei consumatori, sempre più consapevoli ed autonome.
Gli ultimi dati mostrano che la scelta dei prodotti presentati in etichetta come free from nel 2017 è in continua crescita: nel largo consumo rappresenta il 18,4% dei prodotti in vendita e il 28% del giro d’affari complessivo del mondo food. Crescono anche le etichette che comunicano la presenza o l’aggiunta di vitamine, calcio, fibre, Omega 3, ferro, o la presenza di ingredienti integrali, i così detti prodotti “rich in”; parliamo di 4.700 referenze per un giro d’affari che nel 2017 ha sfiorato i 2,4 miliardi di euro e che rappresenta quasi il 9% dei 54.300 prodotti alimentari censiti dall’Osservatorio Immagino.
Queste due tipologie di prodotto arrivano a “sconvolgere” anche la prima colazione, un momento per gli italiani scandito da precisi rituali e con una tradizione ben consolidata, il cui modello classico prevede prodotti da forno e biscotti, tendenzialmente dolci, accompagnati da una bevanda calda; questo modello, individuato come “colazione all’italiana”, sta però evolvendo, andando incontro a nuove esigenze di consumo.
Ciò che si rileva principalmente è l’abbandono di alcuni ingredienti, quelli ritenuti più “critici”, con un conseguente alleggerimento del primo pasto, anche grazie alla comparsa di ingredienti con proprietà benefiche indicati in etichetta: primi fra tutti zenzero, cannella e quinoa.
Guardando con più attenzione alle etichette dei prodotti da prima colazione crescono in dispensa - seguendo, come anticipato, un trend generico del comparto food - i prodotti free from, che sono arrivati a conquistare un peso sulle vendite di quest’area pari al 42,1%.
È l’olio di palma l’ingrediente più “evitato” (e che genera il successo di questi prodotti) seguito dai grassi in generale; come riporta lo studio “i prodotti che dichiarano di non contenere olio di palma hanno raggiunto il 27,1% delle vendite in valore di quest’area, con una presenza decisamente più rilevante (378 di indice) rispetto al peso sull’universo alimentare nella sua totalità”.
L’altro grande cambiamento in atto riguarda gli zuccheri: cresce la presenza di prodotti presentati in etichetta con il claim “pochi zuccheri” (4,5% delle vendite, +6% nel 2017) o “senza zuccheri aggiunti” (2,3% delle vendite, +10,6%, peso 2,3 volte superiore alla media food). Anche i dati riguardanti la presenza di zucchero di canna (0,9% di incidenza sulle vendite, +17,2% nel 2017) dimostrano una crescita del successo di quest'ultimo rispetto allo zucchero bianco. Trovano sempre più spazio al mattino anche i prodotti senza lattosio, con un’incidenza totale del 2,3% all’interno del mondo della colazione.
Il rovescio della medaglia dei prodotti "senza" è rappresentato dalla sempre maggiore quantità dei prodotti “rich in”, le cui vendite nel 2017 sono cresciute del 3,0% con in testa i prodotti ricchi di fibre e con una crescita di prodotti prima meno considerati come quelli con aggiunta di semi di lino o chia.
Insomma, lo studio dell’Osservatorio Immagino conferma che i consumi degli italiani anche per la colazione si muovono alla ricerca di prodotti sani e fonte di benessere: un nuovo trend di consumo confermato anche dalla presenza sempre maggiore di prodotti riportanti in etichetta la certificazione bio.
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