Campari crolla in borsa dopo l'annuncio di un pessimo trimestre

Il titolo di Campari crolla a Piazza Affari, toccando minimi dal 2020, con vendite influenzate da macroeconomia debole e maltempo.

31 Ottobre 2024 - 11:56
Campari crolla in borsa dopo l'annuncio di un pessimo trimestre

AZIENDE - Il titolo di Campari ha subito un crollo del titolo a Piazza Affari, toccando un nuovo minimo dal aprile 2020, dopo la diffusione dei risultati dell'ultimo trimestre. Nei primi nove mesi, la performance delle vendite nette è stata influenzata da una combinazione di fattori concomitanti, in particolare la debolezza macroeconomica, il maltempo, la pressione sul reddito disponibile dovuta all'inflazione e la ridotta fiducia di consumatori e distributori, con un picco nel terzo trimestre. Le vendite del gruppo sono state pari a €2.277 milioni, in aumento del +2,1% organicamente (-1,4% nel terzo trimestre) e complessivamente +3,4%.

Non andrà meglio nella restante parte dell'anno, dato che Campari si aspetta un persistere del ciclo macroeconomico sfavorevole. 

Nel 2025 e oltre, con l’attenuarsi dell’impatto dei fattori ciclici di cui sopra, Campari Group si aspetta di continuare a sovraperformare rispetto ai competitor e guadagnare quota di mercato, grazie alla forza dei propri marchi in categorie in crescita in un contesto macroeconomico normalizzato.

Il crollo in borsa

Le più rosee previsioni non sono servite a evitare l'inevitabile. La ripercussione dei pessimi risultati sulla borsa non si è fatta attendere. Il crollo, come riportano i maggiori quotidiani tra cui Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore, arriva sui livelli di maggio 2020 (-18,5% a 6,33 euro). Il risultato trimestrale peggiore delle attese e la mancanza di un Ceo dopo la sfortunata esperienza di Matteo Fantacchiotti hanno costituito una combo micidiale. 

Il gruppo informa che il processo di selezione del nuovo Chief Executive Officer rappresenta una priorità assoluta per il Comitato per la Transizione della Leadership e il Consiglio di Amministrazione e procede a pieno ritmo, auspicando di concluderlo entro il primo semestre del prossimo anno.

Analisi dei risultati per i primi nove mesi del 2024

Ecco alcuni dati desunti dalla nota stampa resa pubblica da Campari Group, che riporta i risultati dei primi nove mesi del 2024.

Le vendite nette sono state pari a €2,277 milioni, in aumento del +3,4% su variazione totale e del +2,1% in termini organici. L'effetto perimetro è stato del +2,1% (€46,5 milioni), guidato da Courvoisier (€34,9 milioni) prevalentemente nei mercati principali degli Stati Uniti e nel Regno Unito, mentre l'effetto cambio è stato del -0,8% (€(16,7) milioni).

Il margine lordo è stato pari a €1.332,9 milioni (58,5% delle vendite nette), in aumento del +2,3%. È cresciuto organicamente del +1,9% con un impatto di -10 punti base diluitivi sul margine interamente causato dall'effetto negativo di mix dovuto sia all'impatto del meteo avverso in EMEA, sugli aperitivi ad alto margine sia alla crescita rapida di Espolòn. L'impatto positivo del prezzo è stato completamente compensato dall'inflazione del costo del venduto, con entrambi gli effetti concentrati nel primo trimestre in gran parte dovuto all'effetto delle scorte di magazzino dell’anno precedente con un costo del prodotto più elevato. Nel terzo trimestre il margine lordo è stato principalmente influenzato dall’inefficiente assorbimento dei costi fissi di produzione a causa di volumi di produzione inferiori.

Le spese di pubblicità e promozione (A&P) sono state pari a €365,2 milioni (16,0% delle vendite nette), in aumento del +4,1% su variazione totale e organicamente del +3,7%, generando una diluizione di margine di -30 punti base. La crescita è stata guidata degli investimenti focalizzati sulla costruzione dei brand nonostante l’impatto delle minori attivazioni a causa del meteo avverso in primavera e a settembre.

I costi di struttura, ovvero i costi delle organizzazioni commerciali e i costi generali e amministrativi, sono stati pari a €468,3 milioni (20,6% delle vendite nette), in aumento del +8,4% su variazione totale. Sono cresciuti organicamente del +7,6%, generando una diluizione di margine di -110 punti base, influenzata dal proseguimento degli investimenti già pianificati in infrastruttura di business, inclusi miglioramenti alle route-to-market, in un contesto di crescita delle vendite attenuata che ha generato un minore assorbimento.

L'EBIT-rettificato è stato pari a €499,4 milioni (21,9% sulle vendite), in calo del -4,1% su variazione totale. Ha registrato un calo organicamente del -4,2%, generando una diluizione di margine di -140 punti base, influenzato dal minore assorbimento dei costi fissi nelle varie linee di conto economico (-18,2% in termini organici nel terzo trimestre con una diluizione di -370 punti base).

Gli oneri finanziari totali, compresi i proventi (oneri) da cambio, sono stati di €57,7 milioni, con un aumento di €7,2 milioni, confrontato con i nove mesi dell'anno precedente, guidato da un maggiore costo medio del debito netto principalmente dovuto all’acquisizione di Courvoisier e da un maggiore costo di rifinanziamento delle obbligazioni scadute in un contesto di tassi di interesse più elevati. Questi effetti hanno compensato il beneficio di una temporanea maggiore liquidità prima del closing di Courvoisier. I proventi (oneri) sui cambi €(2,1) milioni vs. €(12,1) milioni nei nove mesi hanno beneficiato di trend favorevoli nei tassi di cambio.
L’utile del Gruppo prima delle imposte è stato di €423,0 milioni, in calo del -5,0% e l’utile del Gruppo prima delle imposte- rettificato è stato di €452,1 milioni.
L’indebitamento finanziario netto pari a €2.564,0 milioni, al 30 settembre 2024 in aumento di €710,5 milioni rispetto al 31 dicembre 2023 e relativamente invariato rispetto a giugno 2024 principalmente dovuto all’impatto netto dell’acquisizione di Courvoisier (€477,3 milioni), investimenti in conto capitale (€294,0 milioni) e il pagamento di dividendi (€78,1 milioni) così come l’acquisizione di una partecipazione di minoranza del 14,6% in Capevin Holdings (proprietaria di marchi di whisky single malt e blended inclusi Bunnahabhain, Deanston, Tobermory, Ledaig, Scottish Leader e Black Bottle) per €82,6 milioni a settembre.
Il multiplo di debito finanziario netto rispetto all’EBITDA rettificato pari a 3,5 volte pro-forma (includendo earn-out e put option per un totale di €275,5 milioni) con una simulazione dell’effetto annuale di Courvoisier rispetto all’EBITDA (3.6x riportato).

Leggi l'articolo anche su MixologyItalia.com

Horecanews.it informa ogni giorno i propri lettori su notizie, indagini e ricerche legate alla ristorazione, piatti tipici, ingredienti, ricette, consigli e iniziative degli chef e barman, eventi Horeca e Foodservice, con il coinvolgimento e la collaborazione delle aziende e dei protagonisti che fanno parte dei settori pasticceria, gelateria, pizzeria, caffè, ospitalità, food e beverage, mixology e cocktail, food delivery, offerte di lavoro, marketing, premi e riconoscimenti, distribuzione Horeca, Catering, retail e tanto altro!

Compila il mio modulo online.