Il Pastificio Garofalo chiude il 2021 con 197 milioni di fatturato

Risultati significativi e in controtendenza rispetto ai trend di settore che attestano la solidità del pastificio Garofalo, fondamentale per affrontare un 2022  caratterizzato da uno scenario macroeconomico complesso 

17 Maggio 2022 - 12:13
Il Pastificio Garofalo chiude il 2021 con 197 milioni di fatturato
Il Pastificio Garofalo, storico pastificio di Gragnano, chiude il 2021 con un fatturato pari a 197 milioni di euro e con un EBITDA che si attesta al circa 10%. Risultati che fanno esprimere grande soddisfazione dell’azienda soprattutto in  uno scenario macroeconomico così complesso dovuto da una parte alla pandemia da Covid 19, dall’altra a una spirale inflazionistica che spinge verso l’alto il costo delle materie prime e alle tensioni causate dal conflitto tra Russia e Ucraina che sta avendo ripercussioni su numerosi fronti. L’anno di riferimento per il Pastificio Garofalo rimane il 2019, in quanto il 2020 ha visto in Italia e all’estero un’esplosione dei consumi di pasta condizionati dei vari lockdown dovuti alla  pandemia. Per l’azienda campana i risultati 2021 rispetto al 2020 sono in controtendenza al trend di mercato di vendita della pasta secca in Italia (-7,9% a volume e -3,5% a valore – dati Nielsen 2021 vs 2020). Il fatturato 2021, pari a 197 milioni di euro, in leggera flessione rispetto al 2020, registra una crescita rispetto al 2019 di circa il 22%. L’Ebitda sui ricavi di vendita nel 2021 si attesta a  circa il 10% in linea con il 2020, mentre rispetto al 2019 dove la percentuale era dell’11% in  valore assoluto è in leggera crescita (+ 1 Mln di euro circa). Nel 2021 l’export rappresenta a valore circa il 56% circa (contro il 60% circa del 2020, e il  52% del 2019); sempre a valore: - l’Italia e’ stabile rispetto al 2020 ma rispetto al 2019 registra un aumento del 9% circa;  - l’estero registra una riduzione del 18% circa ma rispetto al 2019 è a + 26% circa. Pasta a marchio Garofalo a Volume totale rispetto al 2020 -13%, rispetto al 2019 +24%: - Italia rispetto al 2020 +2%; rispetto al 2019 +15% - Estero rispetto al 2020 -24%; rispetto al 2019 +35% Europa +6% rispetto al 2020; + 54% rispetto al 2019; USA -42% rispetto al 2020; + 29% rispetto al 2019; "Il 2021 segna un sostanziale pareggio rispetto al 2020 ma siamo sopra i dati 2019 pre pandemia che consideriamo l’anno di confronto corretto, spogliato dalla innaturale fatturazione del 2020" - sottolinea Massimo Menna, Amministratore Delegato del  Pastificio Garofalo -. "Sicuramente da oggi, ma in effetti già dagli ultimi mesi dell’anno  passato, dovremo fare i conti con l’eccezionale aumento dei prezzi del grano, dell’energia e  degli imballaggi, a cui si aggiungono problemi relativi all’export come ad esempio l’impennata  del costo dei noli marittimi e dei ritardi nella consegna dei container. I risultati del 2021 non rappresentano per noi solo un traguardo ma anche un punto di partenza per affrontare un anno sfidante". I numeri 2021 del Pastificio Garofalo dimostrano la solidità dell’azienda, il grande apprezzamento dei suoi prodotti e il riconoscimento della brand equity a livello globale. In un  2021 caratterizzato dall’emergenza sanitaria, l’azienda grazie a un importante impegno si è  ritagliata una quota del mercato nazionale dell’8% a valore e ha superato la quota del 6% a volume. Importante inoltre l’impegno del Pastificio Garofalo nel percorso di sostenibilità che, avviato  nel 2019, ha coinvolto in generale tutta l’azienda e ha visto la pubblicazione nel 2020 del  primo bilancio di sostenibilità, redatto in conformità ai “Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards” definiti nel 2016 dal Global Reporting Initiative (GRI), il  riferimento più diffuso a livello internazionale che promuove lo sviluppo di una  rendicontazione volontaria delle performance economiche, ambientali e sociali. I 3 pilastri e principali ambiti di azione per la sostenibilità di Garofalo sono: ▪ Prodotti sicuri e di qualità grazie a una materia prima di elevatissima qualità che  viene selezionata con la massima cura e seguita e controllata in ogni fase della  lavorazione, secondo un processo produttivo che fa tesoro di esperienze antiche, frutto  dei risultati di continue ricerche e di un’interpretazione originale del gusto. ▪ Centralità delle persone in termini sia di una continua dedizione ai propri dipendenti, che rendono possibile ogni giorno, con il loro impegno, lo svolgimento delle  attività nel rispetto dei valori aziendali, sia di una grande attenzione per la collettività,  con cui il pastificio dialoga costantemente per creare relazioni di valore durature nel  tempo. ▪ Rispetto dell'ambiente da cui il pastificio trae le sue risorse essenziali, mediante  l’impegno a ridurre il proprio impatto ambientale, prestando attenzione ai consumi  energetici, alle emissioni e ai materiali che vengono utilizzati e a una gestione virtuosa  dei rifiuti.
Pasta Garofalo è una realtà imprenditoriale dalla storia ultra centenaria. Dopo una serie di riassetti, nel 1997  passa sotto il controllo della famiglia Menna, nel capitale sociale già dal 1952. Nel 2001 il Pastificio, che aveva  concentrato il proprio business all’estero e nella produzione per conto terzi, decide di ripartire con la produzione  di una linea a marchio Garofalo destinata anche all’Italia. Nel 2002 lancia la linea Garofalo e da allora cresce  esponenzialmente in un contesto molto competitivo raggiungendo una posizione di leadership nel segmento  della pasta premium, a livello nazionale e internazionale, e generando un vero fenomeno di affezione al brand  grazie alla qualità del prodotto, valorizzata da un sapiente mix di marketing e politiche commerciali. Nel giugno  del 2014 entra nel capitale sociale dell’azienda con una partecipazione del 52%, il Gruppo Ebro Foods  (EBRO.MC), multinazionale che opera nei settori del riso, della pasta e dei condimenti, quotato alla Borsa di  Madrid. Il restante 48% è controllato dell’Amministratore Delegato Massimo Menna, alla guida dell’azienda.
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