Pubblicata in Gazzetta la domanda per la registrazione della menzione Prosék. L'Italia pronta ad opporsi
È stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale UE la domanda di registrazione della “menzione tradizionale” Prosék. Ferma la reazione dell'Italia con Federvini e il Ministro Patuanelli che si impegnano per un'opposizione formale
È stata pubblicata ieri in Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea la domanda di registrazione della “menzione tradizionale” Prosék da impiegare nell’etichettatura e presentazione di ben quattro vini croati a denominazione di origine protetta.
Del "caso" Prosek vi avevamo già parlato nelle scorse settimane: la Croazia in estate ha avviato presso la Commissione UE dedicata l'iter procedurale il ricosconimento della menzione tradizionale Prosék. Un nome che fortemente richiama il prodotto italiano, considerato da i più un tentativo di imitazione della denominazione “Prosecco” riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
Con la pubblicazione in Gazzetta si avvia formalmente la finestra di 60 giorni per la procedura di opposizione da parte di Stati membri e persone fisiche o giuridiche.
In tal contesto Federvini chiede che venga dato immediato avvio a un coordinamento tra i rappresentanti della filiera coinvolta e il Governo per opporsi alla domanda, e per questo richiama il Regolamento europeo in materia (1308/2013) nel quale - all’articolo 103 - si stabilisce che ogni denominazione di origine, come il nostro Prosecco, deve essere difesa da ogni tentativo di imitazione, anche attraverso la semplice traduzione linguistica, e da qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione, ivi inclusa qualsiasi altra pratica che possa indurre in errore il consumatore sulla vera origine del prodotto.“È superfluo sottolineare quanto il termine Prošek oltre a essere chiaramente illegittimo, sarebbe fortemente fuorviante per i consumatori internazionali e penalizzante per l’export dei produttori italiani - dichiara Micaela Pallini, Presidente di Federvini -. Stiamo assistendo ad un assalto alla nostra cultura e alla nostra storia, oltre che alla chiara evocazione di un nostro prodotto fortemente identitario. Federvini chiede quindi di reagire come sistema paese e in tal senso auspica lo sviluppo di un’azione che veda coinvolti tutti i rappresentanti della filiera in coordinamento con il Governo e in particolare con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli”.
Il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli non ha tardato a far sentire la propria voce e proprio ieri in un'informativa al Senato ha dichiarato: "Faremo opposizione formale nei confronti della domanda croata. E lo faremo in modo adeguato e compatto, sia con l'ausilio delle strutture tecniche del Ministero sia con la pressione, l'azione e l'interlocuzione politica che eserciteremo nei confronti di Bruxelles.
È stato già attivato, infatti, un tavolo tecnico per predisporre una dichiarazione debitamente motivata, relativa alle condizioni di ammissibilità, al fine di opporci a quanto proposto dalla Croazia. Permettetemi, a tale riguardo, un ringraziamento al Sottosegretario Sen. Centinaio - sin da subito attivo sul dossier anche in ragione della delega conferitagli sul vitivinicolo - cui ho personalmente chiesto di agire assicurando il coordinamento necessario a rendere proficua ed efficace l'azione ministeriale nel suo complesso. Ci sono molti argomenti a sostegno delle nostre ragioni, che mi fanno ben sperare sul lieto fine della vicenda, posto che, in ogni caso, non essendo ancora intervenuta la pubblicazione della domanda di parte croata, gli elementi informativi di cui disponiamo sono necessariamente limitati."
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