SnapFood: la nuova frontiera del "cibo 2.0"
Anche per la cucina è iniziata l’era digitale; lo sanno bene ad esempio le foodblogger, che grazie agli strumenti tecnologici hanno fatto della loro passione un mestiere.
Ma lo sanno bene anche i ristoratori, che se prima dovevano temere il giudizio “solo” dei critici gastronomici e dei propri clienti ora si trovano spesso a fare i conti con milioni di utenti web, app, siti, forum, e altri canali di informazioni legati ad internet che possono decretare il successo – o la cattiva riuscita – della loro attività.
Questo perché anche per i clienti l'approccio verso il cibo è oramai 2.0; qualcosa in più sul tema ce lo suggerisce un’indagine promossa da SnapFood, il brand che ha realizzato un'app innovativa per il mondo delle recensioni. La filosofia di base, infatti, è quella di dare suggerimenti agli utenti sui migliori locali senza l’utilizzo di recensioni, ma in modo diretto tramite foto delle portate.
Quello che emerge è che circa 9 italiani su 10 prima di scegliere un ristorante consultano le recensioni presenti sul web, ma, l’87.6% ritiene, successivamente, di aver fatto male a fidarsi; troppi giudizi negativi, troppi punti regalati nelle valutazioni che finiscono per essere poco veritiere. Gli utenti si fidano poco soprattutto delle recensioni scritte da profili sospetti, senza nome o senza foto, e restano spesso delusi dalla cattiva informazione che riguarda il rapporto qualità prezzo.
Dal questionario posto agli utenti tramite la propria pagina Facebook, SnapFood evidenzia che la presentazione del piatto servito per i clienti è un fattore davvero importante, che precede anche l’ambiente del locale e la qualità del servizio. Gli ideatori di SnapFood hanno capito in anticipo l'importanza del "fattore visivo"; questa nuova app, infatti, si distingue dalle altre simili poiché si fonda sul dato fotografico, molto più oggettivo, piuttosto che su un giudizio, di cui non si si è mai sicuri di chi realmente lo esprime e perché,
Se da un lato SnapFood raggiungendo il successo farà aumentare sempre più il numero delle persone a tavola intente a fotografare costantemente i loro piatti, da un altro potrebbe essere un social molto più “sincero” di altri che molto spesso, con meccanismi poco onesti, finiscono anche per danneggiare i ristoratori e le loro attività.
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