Acquainbrick e Dishcovery: una soluzione green per aiutare il settore turistico
Dalla collaborazione tra Acquabrick e Dishcovery nasce una nuova app che permetterà di consumare sui lidi romagnoli bibite e pasti in totale sicurezza
Acquainbrick è una giovane realtà che distribuisce acqua di qualità in confezioni di cartone.
La sua attività non si è fermata durante il periodo di lockdown, sostenendo inoltre azioni di charity a favore di alcuni ospedali.
Oggi, nel momento della ripartenza, Acquainbrick propone nuove idee per aiutare e sostenere un settore strategico, quello del turismo e del divertimento, soprattutto nel territorio romagnolo.
Nonostante si preveda un’affluenza decisamente più bassa rispetto alle stagioni passate, i gestori di queste attività si preparano a mettere in atto le giuste misure e regole di prevenzione per tutelare i clienti e garantire loro, al tempo stesso, un servizio sicuro e di qualità.
Una soluzione concreta arriva da Acquainbrick sotto forma di una collaborazione strategica con Dishcovery, una start-up emiliano-romagnola che fornisce un servizio più che mai necessario in questo momento: la digitalizzazione del menu per le attività commerciali.
La partnership nasce dalla necessità di proporre un concetto di cambiamento sia nel bere acqua (eliminando le bottiglie di plastica di piccolo formato) sia nell'acquisto un bene di prima necessità (ordinare cibo attraverso un’applicazione), in simbiosi con una società che cambia e si muove.
Il tema del “movimento” sta tutto nelle strategie delle due start-up, che parlano ad un settore che naturalmente vive di continui cambiamenti e si allinea a quelli che sono i nuovi canoni del consumo: “be on-the-go” (essere in movimento) sarà un “mantra” per i prossimi anni.
L’acqua in cartone diventa un differenziale per creare luoghi di consumo più sostenibili abbattendo la quota di plastica conferita e per dare un segnale di attenzione alle dinamiche ambientali; la digitalizzazione del menu diventa un pratico ausilio per evitare code e assembramenti, per diminuire lo stress da contatto tra le persone, per facilitare il lavoro di controllo delle regole, per dare maggiore accoglienza al cliente.
Dalla collaborazione tra le due start up è nata un'app che permetterà ai bagnanti di ordinare tramite smartphone ciò che desiderano evitando code al bar: bevande, spuntino o pranzo arriveranno direttamente sotto l’ombrellone.
Il primo gestore che ha aderito a questa iniziativa è il Bagno Figli del Sole di Cervia, storica realtà della riviera romagnola, che potenzierà ulteriormente l’offerta già di alto livello per i suoi clienti, permettendo loro di godersi la spiaggia in totale sicurezza, senza lo stress e il rischio di sgradevoli code al bar e al ristorante e, soprattutto, scegliendo un approccio al commercio maggiormente sostenibile.
Infatti Acquainbrick propone un bene primario, l’acqua, imbottigliata in modo asettico all’interno di un contenitore di cartone, un brick completamente riciclabile e che non teme il sole: il rivestimento opaco limita la penetrazione dei raggi solari e protegge il liquido al suo interno, mitigando gli sbalzi termici e non alterando la purezza del prodotto e le sue proprietà.
Anche grazie alla collaborazione attiva di Confartigianato Cesena, che ha creduto fin da subito a questa iniziativa, l’offerta combinata Acquainbrick e Dishcovery viene divulgata e proposta in convenzione agli associati territoriali, artigiani che cercano di riparare i danni subiti da quest’anno commerciale, anche grazie a idee innovative che aggiungono valore alla loro offerta.
Non resta che attendere le risposte del mercato a questa iniziativa di cross marketing propria di chi nella vita professionale è abituato a trovare, anche nelle evidenti difficoltà, una chiave di lettura positiva, un cambiamento costruttivo, un’evoluzione del servizio.
Acquainbrick è un’azienda nata nel 2019 che distribuisce acqua di qualità in confezioni di cartone da 330ml, 500ml e litro, un packaging rispettoso dell’ambiente e dalla natura solidale: ogni brick venduto contribuisce direttamente a sostenere il progetto “Pozos sin Fronteras”, una ONG che costruisce pozzi artesiani in zone disagiate del mondo.
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