Amarone contraffatto: elaborato un sistema di intelligenza artificiale per scovarlo in rete
Il Consorzio Vini Valpolicella e il Comando Regionale Trentino Alto Adige della Guardia di Finanza hanno avviato una collaborazione per prevenire la contraffazione online dell’Amarone
Il Consorzio Vini Valpolicella e il Comando Regionale Trentino Alto Adige della Guardia di Finanza hanno avviato una collaborazione per prevenire la contraffazione online dell’Amarone.
A tal fine L’Università degli Studi di Trento ha elaborato un sofisticato sistema di intelligenza artificiale per rilevare in rete i prodotti falsificati.
Con questa operazione del tutto sperimentale il Consorzio si impegna ulteriormente nella lotta alle frodi, cercando quanto più possibile di sensibilizzare le aziende associate sul tema e fornendogli così gli strumenti per identificare situazioni potenzialmente a rischio, testare nuovi sistemi anti contraffazione - come la tecnologia blockchain già usata in molti ambiti - nonché software in grado di riconoscere siti web potenzialmente pericolosi che, ad esempio, vendono prodotti contraffatti o commettono illeciti nell’utilizzo di riferimenti alle denominazioni di origine.
Quello dei “falsi Amaroni” sembra essere un problema molto radicato; da circa due anni, momento in cui il Consorzio ha avviato la sua collaborazione con l'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari del Ministero delle Politiche agricole (Icqrf), sono 308 le segnalazioni di casi sospetti di vini della Valpolicella contraffatti, nello specifico soprattutto Amarone.
"La firma di questo protocollo - spiega il presidente del Consorzio, Andrea Sartori - conclude un percorso che ha caratterizzato il mio mandato, ponendo al centro la tutela delle nostre denominazioni, sempre più copiate e contraffatte.”
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