Caffè Costanzo annuncia la nuova era del caffè napoletano
Francesco Costanzo ha deciso di avviare co-branding con realtà del food campano per promuovere nella regione la cultura del caffè di qualità.
Napoli si prepara ad una nuova era del caffè e questa volta lo fa con il caffè specialty. Il fenomeno è in netta crescita in città, se è vero che le micro roastery si iniziano a diffondere dal centro cittadino fino in periferia.
Una delle più importanti firme del caffè specialty a Napoli e provincia è quella di Francesco Costanzo, coffee expert, Brand Ambassador a livello Internazionale, event manager, fondatore del Leva Contest, Presidente dell’associazione Maestri Dell’espresso Napoletano, roaster e consulente, delegato dal comune di Napoli per eventi caffeicoli, che dopo un percorso di premiato barista e i record mondiali sulla Leva, decide di puntare dritto sul caffè di qualità. Per farlo, Francesco ha deciso di avviare delle operazioni di co-branding con alcuni dei maggiori esponenti del mondo del food in Campania.
Pizzerie, pasticcerie luxury, chef, ristoranti stellati, birrifici e persino caseifici accompagneranno la sua Micro Roastery "Caffè Costanzo" in un meraviglioso viaggio fatto di contaminazione, culturale quanto gastronomica, tra il caffè e le altre eccellenze italiane del food. Chiamato a rispondere, Francesco ci spiega: “È ora che il caffè diventi grande. Per sdoganare questa bevanda dalla fascia oraria della colazione, da una sola tipologia di estrazione e da una considerazione da parte del consumatore, bisogna portare il caffè allo stesso livello comunicativo del cibo. Tutti vogliono mangiare bene, e quando decidono di farlo fuori da casa fanno bene attenzione alla qualità che pagano. In una parola, c’è più attenzione al cibo. Quanto al caffè, la bevuta è ancora distratta, trascurata e di conseguenza il valore che si dà al caffè è molto basso. Ho deciso di coinvolgere partners importanti, in grado di comunicare l’assoluta necessità di consumare caffè di qualità, offrendo anche delle bevande diverse dall’espresso e dal valore intrinseco più alto”.
Sono considerazioni giuste quelle di Costanzo, avallate da trend di consumo che confermano la predisposizione da parte dei nuovi consumatori di caffè a richiedere maggiori informazioni su ciò che gli viene servito. D’altronde lo stesso percorso è già stato solcato da alcune delle più importanti torrefazioni d’Italia, e a tal proposito Costanzo afferma “Non è tollerabile che a Napoli debbano venire torrefazioni dall’altro capo d’Italia per portare la cultura del caffè di qualità. Ecco perché ho deciso che questa staticità da parte delle aziende campane andava rotta, e andava fatto subito. La proposta di caffè per gli anni a venire dovrà essere sempre più versatile, fatta di caffè meno corposi, meno amari, più eleganti. Avere delle qualità a rotazione aiuterebbe il pubblico ad abituarsi ad assaggiare cose nuove. Iniziare a proporre coffee pairing senz’altro avvicinerà nuove fette di pubblico alla bevanda e modificherà la prospettiva di molti appassionati. Il caffè deve diventare una bevanda a tutto pasto, un’alternativa ad una soda, l’alter ego del vino se serve.”
Che la Napoli del caffè stia cambiando è un dato di fatto, tra nuove miscele, caffetterie specialty, nuove micro torrefazioni e ristoranti che aprono le porte persino ai caffè filtro. La strada, insomma, è solcata, il tempo ci dirà chi arriverà per primo al traguardo.
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