Coffea Arabica: il cuore del chicco di caffè
La Coffea Arabica, specie più prestigiosa delle Rubiaceae, piante sempreverdi dalle quali si produce il chicco del caffè, rappresenta con il suo 59% la tipologia più richiesta.
Cresce specialmente in Etiopia, in zone calde e tropicali e la fioritura avviene con le piogge. I fiori bianchi e profumati danno vita, dopo circa otto mesi, al frutto rosso (drupe), simile d’aspetto a delle ciliegie, che però cresce insieme alle nuove fioriture, costringendo chi le raccoglie a dover fare molta attenzione a non rovinare i potenziali frutti.
Si tratta di un piccolo albero che può arrivare fino a dieci-dodici metri di altezza, dalle grandi foglie di forma ovale e colore verde scuro, lunghe all'incirca dodici centimetri.
La Moka, la qualità più rinomata della Coffea Arabica, presenta dei semi con un caratteristico colore verderame, e una forma appiattita e allungata.
Il chicco del caffè, successivamente viene estratto dall’interno del frutto, nel quale è protetto da una membrana e da uno strato di polpa zuccherina.
Il chicco dell’Arabica si contraddistingue per il suo basso contenuto di caffeina che può andare dal 1% al 1,7%.
La Coffea Arabica ha un sapore più morbido e il colore che dona alla schiuma tende al nocciola e al rossiccio, dovuto effettivamente al rosso del frutto da cui nasce. La tostatura permette la creazione della miscela in commercio.
La Coffea Arabica è coltivata anche in altri paesi come lo Yemen e l’India. Il Brasile ha il più alto tasso di esportazione e produzione di caffè e concentra l’ottanta percento delle sue risorse nella coltivazione della qualità arabica, anche per la facilità con la quale è possibile creare delle piantagioni.
Il commercio del caffè si attesta su un giro di affari da 90 miliardi di dollari.
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