Etichetta ambientale digitale: le info su smaltimento pack nel codice a barre o QR Code
A un mese dalla dead line dell’etichettatura ambientale, prende piede il ricorso ai canali digitali. L’etichetta digitale di Junker app riesce a geolocalizzare le indicazioni e le rende disponibili in 12 lingue.
Siamo alla stretta finale: manca poco più di un mese all’entrata in vigore dell’obbligo di etichettatura ambientale su tutti i prodotti di consumo distribuiti in Italia. Il MITE e il Conai stanno moltiplicando gli sforzi per supportare le aziende a rispondere a tale responsabilità nel modo più efficiente possibile, ossia tramite l’utilizzo dei canali digitali. L’addio all’etichetta cartacea è infatti la soluzione vincente per trasformare l’adeguamento alla normativa in un balzo in avanti nella direzione dello smart packaging e dell’empowerment dei consumatori. Il know how e la tecnologia sono già disponibili e sono stati adottati con successo in questi mesi da oltre 60 tra produttori e associazioni di categoria, che hanno scelto l’etichetta ambientale digitale (EAD) di Giunko srl, nota per aver lanciato la più diffusa applicazione nazionale per la raccolta differenziata, Junker app.
“Le competenze e la visione costruite grazie alla piattaforma di Junker - racconta la responsabile comunicazione di Giunko, Noemi De Santis - ci hanno consentito di essere i primi in Italia a prevedere le complessità che sarebbero sorte per le aziende a seguito del D. Lgs. 116/2020 e, quindi, a immaginare una soluzione in grado di superarle”.
La prima, strutturale difficoltà deriva dall’eterogeneità della gestione dei rifiuti in Italia. In una recente indagine commissionata dal Consorzio CONAI, il team di Giunko ha mappato ben 34 diverse modalità di raccolta differenziata. Questo vuol dire che uno stesso materiale - ad esempio il cartone per bevande - può essere conferito anche in 4 modi diversi a seconda del Comune in cui si trova l’utente. Eterogenei sono anche i colori dei cassonetti: quello della carta può presentarsi in 6 colori diversi da un Comune all’altro. “Se questo è il contesto, come può un’azienda essere certa di veicolare sulla propria etichetta informazioni di smaltimento sempre corrette ed evitare multe fino a 40mila euro?”.
L’etichetta ambientale digitale di Giunko fornisce, in ben 12 lingue diverse, le indicazioni di smaltimento validate e geolocalizzate per ogni Comune italiano. L’etichetta cartacea viene così sostituita da un’esperienza assai più completa e immediata, mediata da uno strumento di uso comune per tutti i consumatori: lo smartphone. Senza occupare spazio sul packaging, EAD sfrutta un elemento già presente sulle etichette tradizionali - il codice a barre - o, in alternativa, un QR Code dinamico. Con un semplice blip, l’utente può visualizzare l’etichetta ambientale del prodotto che ha tra le mani, conoscere i componenti dell’imballaggio, i materiali e le sigle di ogni componente, sapere come conferirli correttamente e persino visualizzare informazioni aggiuntive di sostenibilità.
“Le tecnologie mobili sono destinate a rivoluzionare il concetto stesso di etichetta”, conclude Noemi De Santis. “Il vantaggio è duplice. Per le aziende, che, senza occupare spazio fisico sugli imballaggi, hanno a disposizione una soluzione accurata, aggiornabile istantaneamente, senza costi di ristampa, accessibile anche ai non vedenti e multilingue. Ma anche per i consumatori, che, grazie alla dematerializzazione delle informazioni, hanno accesso a un’etichetta davvero trasparente e parlante, in linea con l’imminente Passaporto digitale europeo dei prodotti (DPP)”.
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