In Italia cresce l’appeal del turismo estivo di montagna ma occorre investire per costruire un’offerta di qualità

La montagna è sempre più ambita meta delle vacanze estive per i turisti italiani e stranieri ma occorre investire nei servizi e valorizzare l'esperienza

5 Sett 2024 - 12:31
In Italia cresce l’appeal del turismo estivo di montagna ma occorre investire per costruire un’offerta di qualità

OSPITALITÀ E TURISMO - Che sia un effetto del cambiamento climatico o dell’appeal esercitato da alcune località sui viaggiatori più curiosi, la crescita del turismo montano in Italia anche d’estate è ormai una tendenza in atto ampiamente osservata e monitorata.  

Secondo le stime di Jfc, società di ricerche del settore, quest’anno sarebbero 6,5 milioni i viaggiatori ad aver scelto la montagna come destinazione (+1,7% rispetto allo stesso periodo del 2023) e grazie ad una permanenza media di 11,2 giorni dovrebbero essere superati i 73 milioni di presenze durante tutto l’anno, con un fatturato complessivo stimato di 5,5 miliardi di euro e un incremento della spesa media del 13,8%.

Ampi spazi, clima incontaminato, atmosfere rilassanti, rigeneranti e benefiche, allontanamento dalle problematiche quotidiane, unitamente a temperature più sostenibili, sarebbero le motivazioni alla base della scelta degli italiani ma anche degli stranieri che di fatto rappresenterebbero la vera spinta per il turismo di montagna nostrano. 

Oltre al consolidarsi di visitatori francesi, olandesi e svizzeri incentivati dal maggior potere di acquisto, si osserverebbe infatti una presenza poco registrata in passato di turisti dell’Est ed una crescita di quelli statunitensi e provenienti dai Paesi asiatici.

Un cambiamento significativo nei flussi che richiederebbe come contraltare un impegno maggiore per la loro gestione ed una più sistematica osservazione, come sottolinea Vera Rossi, presidente dell’Associazione Turistica Val di Cembra: La stagione in Val di Cembra è andata molto bene. Nonostante il meteo molto piovoso del mese di luglio, Ferragosto ha registrato il tutto esaurito ma le abitudini degli italiani, che rappresentano il principale punto di riferimento del mercato estivo, sono cambiate e dobbiamo tenerne conto. 
I lunghi periodi sono stati sostituiti da soggiorni brevi che, magari, si ripetono nel corso della stessa stagione o in periodi differenti. Chi viene per la fioritura in primavera torna per il foliage autunnale, con i mesi di settembre e ottobre ideali da un lato per immergersi completamente nella bellezza dei paesaggi, tra i vigneti e gli storici muretti a secco, dall’altro per partecipare ad una serie di eventi - da Dolo Vini Miti, il festival dei vini verticali, a Wine Trekking Gourmet per citarne alcuni - che celebrano le tradizioni locali e la cultura enogastronomica, vivendo momenti di autentico divertimento e convivialità. Emozioni, sensazioni e relazioni che lasciano il cuore di chi viene a trovarci con la voglia di ritornare.”

Nuovi tempi di permanenza e nuove logiche di esplorazione dunque, e un nuovo modo di intendere la vacanza di montagna con tante curiosità emergenti che porterebbero i viaggiatori a ricercare esperienze uniche e tagliate su misura, condizione che richiederebbe uno sforzo importante nei territori in cui si registra una fase di inaspettata esplosione della domanda. 

È cresciuta la richiesta di visite in cantina soprattutto personalizzate - spiega Judith Rottensteiner, terza generazione di una delle più antiche realtà vitivinicole altoatesine – per 2, 4, massimo 6 persone, una nuova dimensione rispetto ai tradizionali tour di gruppo, una condizione favorita dal fatto che quello dell’Alto Adige è un turismo alto spendente. 
Abbiamo assunto una figura dedicata per gestire l’accoglienza anche durante il periodo estivo ma abbiamo bisogno di attrezzarci ulteriormente e di organizzare al meglio i servizi, creare offerte di degustazione mirate, e studiare soluzioni anche per la spedizione dei vini, guardando ai modelli già rodati di Piemonte e Toscana.
Sono infatti americani e canadesi ad aver fatto la differenza negli ultimi tre mesi ed è importante per noi essere al passo per soddisfare anche le loro esigenze.” 

Si potrebbe invece confermare un andamento in linea con l’estate 2023 per le località più in voga, come racconta Roberto Anesi, proprietario di El Pael, noto wine restaurant della trentina Canazei, ottava tra le 10 mete preferite di montagna italiane. “I mesi di giugno e luglio sono stati particolarmente freddi e piovosi, i flussi si sono concentrati nelle due settimane centrali di agosto, con grande confusione data anche la tradizionale incapacità tutta italiana di gestire il calendario estivo in modo ragionato. Dopo il boom del 2021 e 2022 mi sembra che già dallo scorso anno si stia ritornando lentamente ai vecchi trend e che le criticità siano ancora le stesse, a partire dalla carenza di personale qualificato che è molto difficile intercettare e non per motivi di inadeguatezza degli stipendi dal momento che in montagna si paga veramente bene. Il nostro è un lavoro di sacrificio tanti non rinunciano più alla vacanza e al tempo libero.” 

Uno scenario variegato dunque ma in generale dal grande potenziale, dove per mantenere e incrementare i flussi le destinazioni montane sono chiamate ad affrontare sfide significative compresa quella culturale, come conclude lo stesso Anesi. “Chi arriva dalla città sale in auto per arrivare a ridosso del luogo da visitare, ci sono turisti che al ristorante mi raccontano di aver coperto quattro destinazioni in un solo giorno. Ma non si può la mattina andare in Val di Fassa, vedere il Lago di Carezza poi correre al Passo Pordoi e il pomeriggio andare in Marmolada. La montagna ha altri tempi, le mete andrebbero conquistate con una camminata, con lentezza, non con voracità, riservandosi il tempo che la natura richiede. Dovremmo far passare anche e soprattutto questo messaggio per costruire un turismo di qualità.” 

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