La solidarietà delle aziende del food&beverage: a Natale per stare vicino a chi ha bisogno
Le aziende del food & beverage si impegnano nel sociale soprattutto in vista del Natale, per stare vicino a chi ha bisogno. Deliveroo, Poke House, Matteo Cunsolo, Cantina il Colle, Fiorucci, Fattorie Osella, Croce Rossa Italiana, Banco Alimentare
Deliveroo: un sostegno alimentare alle famiglie in difficoltà con Croce Rossa Italiana
Deliveroo in aiuto delle famiglie più in difficoltà. La piattaforma leader dell’online food delivery ha infatti deciso di supportare la Croce Rossa Italiana per il sostegno alimentare alle fasce della popolazione più colpite dalle conseguenze economiche della pandemia da Covid-19.
Per farlo, oltre a sostenere direttamente Croce Rossa Italiana, Deliveroo lancia sull'App una campagna di raccolta fondi per sostenere la CRI nell’impegno a fronteggiare una delle principali conseguenze sociali della pandemia. Da oggi infatti è possibile donare attraverso dei “ristoranti virtuali” visibili sulla piattaforma, nelle principali città italiane raggiunte dal servizio.
Su Deliveroo infatti sarà visibile l’iniziativa “Deliveroo per Croce Rossa Italiana” dove sarà possibile scegliere tra diverse opzioni di donazione e cliccare sulla somma prescelta, proprio come ogni normale ordine su Deliveroo. Attraverso la campagna - attiva da oggi 10 dicembre fino al 31 gennaio 2021 - sarà distribuito cibo gratuito alle famiglie più in difficoltà in collaborazione con Croce Rossa Italiana.
“Siamo orgogliosi di sostenere Croce Rossa Italiana direttamente e grazie all'aiuto degli utenti della nostra piattaforma” ha detto Matteo Sarzana, General Manager Deliveroo Italia che ha aggiunto: “La pandemia in atto ha dimostrato quanto il nostro servizio sia essenziale per i cittadini e per tutto il settore della ristorazione, messo a dura prova dalle restrizioni. Vogliamo però che la piattaforma diventi anche un luogo dove tutti possano fare la propria parte per aiutare chi oggi è più in difficoltà. Un luogo che permetta, specie nel periodo che ci avvicina al Natale, non solo di ricevere qualcosa di buono, ma anche di dare e donare a chi ne ha più bisogno”.
Le città dove è possibile donare
I “ristoranti virtuali” saranno attivi nelle seguenti città: Milano, Roma, Cagliari, Firenze, Bergamo, Bologna, Monza, Busto Arsizio, Bolzano, Pavia, Brescia, Verona, Novara, Modena, Torino, Vicenza, Genova, Trento, Parma, Mestre, Como, Alessandria, Ferrara, Napoli, Perugia, Sassari, Arezzo, Varese, Piacenza, Pisa, Pescara, Padova, Lecce, Udine, Gallarate, Livorno, Seregno, Cosenza, Prato, Pistoia, Savona, Oristano, Caserta, Bari, Carpi, Terni, Viareggio, Trieste, Latina, Lodi, Brindisi, Lecco, Viterbo, Nuoro, La Spezia, Salerno, Siracusa, Frosinone, Ravenna, Desenzano del Garda, Lucca, Sassuolo, San Benedetto del Tronto, Sanremo, Forlì, Foggia, Reggio Calabria e Montecatini Terme.
Poke House e Azione contro la Fame insieme per combattere la malnutrizione infantile in India
Fino al 10 gennaio 2021 il brand del poke si impegna a raddoppiare ogni donazione realizzata via deliveryPoke House, la più grande catena di poke californiano, risponde all’appello lanciato da Azione contro la Fame, l’organizzazione umanitaria leader internazionale nella lotta contro le cause e le conseguenze della fame, e si schiera attivamente contro la malnutrizione infantile.
Con l’obiettivo di contribuire alla prevenzione della malnutrizione dei bambini al di sotto dei 5 anni e delle donne incinte e in allattamento, Poke House prende attivamente parte al programma di azione a favore della regione indiana di Palghar – con tassi di malnutrizione cronica seriamente aggravati dalla pandemia da Covid-19 - ed estende l’invito alla sua numerosa community di poke lover.
Fino a domenica 10 gennaio 2021, per ogni donazione effettuata a partire da €2 - attraverso le ordinazioni tramite le piattaforme di delivery Glovo, Deliveroo e UberEats o in store - Poke House si impegna a raddoppiarne l’importo.
“Il 2020 si è rivelato un anno difficile e complesso per molti. Nonostante i numerosi ostacoli, noi di Poke House abbiamo potuto sempre contare sul supporto dei nostri clienti, che ci ha permesso di continuare a credere nel nostro sogno e vederlo svilupparsi giorno per giorno. Per questo riteniamo sia importante ricambiare, sostenendo chi non ha avuto scelta ed è stato duramente colpito dalla pandemia. Da qui l’idea di raccogliere l’invito di Azione contro la Fame, che a nostra volta estendiamo alla nostra community, per essere portatori di un cambiamento concreto e positivo a favore dei più fragili” – ha commentato Vittoria Zanetti, co-founder di Poke House.
“L’iniziativa promossa da Azione contro la Fame e Poke House offre una ragione più per acquistare un pranzo o una cena attraverso il meccanismo del delivery: la solidarietà. Aderire alla proposta diventa, infatti, un’opportunità per dare cibo ed alimenti terapeutici ai bambini malnutriti presenti in India e rappresenta anche un modo per contribuire a una battaglia ampia e globale che fa parte degli Obiettivi di sviluppo di millennio. Mi riferisco alla lotta contro la fame nel mondo, una piaga inaccettabile che oggi riguarda 690 milioni di persone” - ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame.
Già prima del Covid-19, l'India contava il 35% dei bambini malnutriti del mondo, con circa 1,08 milioni di piccoli che morivano prima del loro quinto anno di età per cause legate alla malnutrizione. La pandemia ha purtroppo aggravato ulteriormente questo quadro con una stima di 300.000 bambini malnutriti in più e un incremento del 18-23% delle morti infantili.
Nello specifico i fondi che Poke House riuscirà a raccogliere, anche grazie al prezioso aiuto della sua community, saranno devoluti a favore del programma di Azione contro la Fame per consentire alle famiglie dei 51 villaggi di Palghar (India) di garantire lo stato nutrizionale dei loro figli, aumentando i loro livelli di conoscenza, garantendo loro l'accesso ai servizi sanitari pubblici e migliorando la loro sicurezza alimentare e nutrizionale.
Per maggiori info vai al sito: https://poke-house.com/it-it/ristoranti-contro-la-fame/
Cantina Il Colle per il sociale con Croce Rossa Italiana
Sarà un Natale un po’ più sereno per le 350 famiglie che riceveranno a sorpresa i pacchi alimentari donati dai giovani fratelli Sara, Andrea e Francesco Ceschin, contitolari con la madre Gianna dell’azienda vitivinicola Il Colle di San Pietro di Feletto, azienda che vanta una salda esperienza nella ricerca da sempre rivolta a ridurre l’impatto della chimica nell’intero processo produttivo, dalla vigna alla cantina, dei suoi vini. Prosecco Superiore in primis. “Il bilancio provvisorio dell’annata che sta per chiudersi non è dei migliori e, come molte altre aziende penalizzate dal Covid, abbiamo subìto delle perdite. Però temevamo andasse peggio - osserva Sara Ceschin - abbiamo perciò pensato alle famiglie meno fortunate procedendo a stanziare una somma per l’acquisto di beni alimentari, riservando un occhio di riguardo agli operatori turistici specialmente di Venezia, città particolarmente penalizzata dall’attuale blocco dei flussi turistici. Ci siamo rivolti alla Croce Rossa in funzione della loro riconosciuta affidabilità e per la conoscenza capillare delle situazioni di disagio della nostra regione”. La maratona di solidarietà si è svolta nelle giornate di venerdì 11 dicembre e sabato 12 dicembre nella sede dell’azienda Azienda Vitivinicola Il Colle, dove una decina tra titolari dipendenti, affiancati da altrettanti volontari CRI, si sono trasformati in operosi ‘impacchettatori’, con tanto di cappellino natalizio, per confezionare le 1065 gift-box che la Croce Rossa prenderà in consegna. “Una volta confezionate - spiega Francesco Bosa, Presidente regionale Croce Rossa Italiana, Comitato regionale Veneto - le scatole verranno caricate su un mezzo dell’azienda che si recherà nella nostra sede di Jesolo per essere smistate e distribuite tra i 26 diversi comitati veneti che a loro volta provvederanno a recapitarle, domicilio per domicilio, ai 350 destinatari finali. Il contenuto dei tre pacchi riservati a ogni famiglia - il cui valore abbiamo stimato in circa 100 euro ciascuno, riteniamo possa garantire la sussistenza di due settimana per un nucleo familiare medio di 4-5 persone”. “La percentuale di persone giunte alla soglia di povertà per ragioni Covid correlate, -specifica il presidente Bosa- sono aumentate del 40-45%. Si contano oggi 2671 famiglie, per un totale di circa 13.500 persone, che versano in condizioni di forte difficoltà, tantissime rispetto a prima. Alle situazioni di disagio segnalateci dagli assistenti sociali dei vari comuni, si aggiungono quelle indicateci dai medici di base o dai parroci che in virtù del loro ruolo particolare riescono a intercettare l’imbarazzo delle persone più schive, restie nel denunciare il sopraggiunto disagio. Ma noi interveniamo solo nei casi acclarati e documentati con certificazione Isee”. Per ragioni di privacy, l’azienda non verrà a conoscenza dei nominativi, ma i giovani fratelli Ceschin hanno voluto comunque farsi parte attiva: “Abbiamo scelto e acquistato personalmente i generi di prima necessità – spiegano Francesco e Andrea – e abbiamo apprezzato la prontissima disponibilità di tutti i nostri dipendenti nell’essere coinvolti nel processo, fino al momento della spedizione. Un segnale incoraggiante per noi”. “È la prima volta che entriamo direttamente nel cuore di un’azienda produttiva - sostiene Elisa Tinello, refente dell’operazione in quanto Consigliere regionale Croce Rossa Italiana, Comitato regionale Veneto - e vedere i nostri volontari inseriti in un’organizzazione con un così alto livello di partecipazione dei dipendenti ci ha commossi e convinti che sia la direzione giusta da seguire anche in altre occasioni. Come associazione ci preme ringraziare la famiglia Ceschin per la generosità e lo spirito gioviale con il quale hanno contagiato tutti noi volontari, facendoci sentire parte integrante della famiglia. Inoltre, il grande interesse mostrato nei confronti delle attività da noi svolte, costituisce un forte impulso alla motivazione di tutti noi volontari”. Stando ai tempi dettati dalla Croce Rossa, tutte le consegne, per un controvalore complessivo di circa 35.000 euro, verranno ultimate entro la prossima settimana, in modo da garantire, durante le Feste Natalizie, un minimo di serenità a chi le riceverà non sbrigativamente da un corriere, ma direttamente dalle mani di persone istruite per portare anche una parola di conforto. Com’è consuetudine della CRI, d’altronde, che non a caso, primo tra i sette valori che la identificano, ha posto l’Umanità.Il Colle 1978. Situata a San Pietro di Feletto, nel cuore dell’area di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Il Colle è un’azienda vitivinicola di proprietà della famiglia Ceschin. Fu fondata nel 1978 dall’enologo Fabio Ceschin e oggi, alla guida, ci sono la moglie Gianna e i loro tre giovani figli: Francesco, Sara e Andrea. L’azienda ha sempre creduto nelle potenzialità dell’uva Glera ed affinato negli anni le tecniche di spumantizzazione, convogliando le sue risorse nella produzione del Prosecco Superiore. Il Colle produce anche altri diversi vini del territorio, tra cui il Colli di Conegliano Rosso e il Refrontolo Passito DOCG. Il Colle gestisce e ha il controllo diretto su tutti i passaggi della filiera produttiva, a partire dai vigneti. Una parte delle uve deriva da terreni di proprietà mentre l’altra viene conferita da piccoli produttori: vignaioli locali che collaborano con l’azienda da oltre 40 anni. La vendemmia è fatta unicamente a mano: sia per assecondare le caratteristiche del territorio collinare che per iniziare un lavoro di selezione attenta della materia prima e permettere una riduzione dei trattamenti in cantina. L’azienda è dotata di attrezzature all’avanguardia e investe molte risorse nella ricerca interna, in particolare di tecniche per la riduzione dell’impiego della chimica, soprattutto per quanto concerne l’utilizzo dei solfiti. Gli enologi hanno sviluppato, ad esempio, l’esclusivo Metodo Il Colle® che prevede la vinificazione e la spumantizzazione in assenza di solfiti e in un solo passaggio diretto da mosto a spumante, preservando così tutte le caratteristiche organolettiche e aromatiche del vino.
Il Maestro panificatore Matteo Cunsolo donerà metà del ricavato dei suoi panettoni a La Ruota di Parabiago
Matteo Cunsolo, panificatore de La Panetteria di Parabiago (Milano), presidente dell’Associazione Panificatori Confcommercio di Milano e Province e segretario Richemont Club Italia, per il terzo anno consecutivo prepara il panettone ai 4 cioccolati, metà del ricavato delle vendite andrà alla cooperativa La Ruota di Parabiago, impegnata nell’assistenza delle persone più deboli, come minori in difficoltà, disabili, prima infanzia. La novità di quest’anno è che ogni panettone sarà accompagnato da una speciale card disegnata dai ragazzi dell’Associazione “La Ruota” ispirata al Natale e all’arte. Il panettone ai 4 cioccolati è fondente, bianco, al latte e ruby, dai sentori fruttati. Ogni tipologia di cioccolato corrisponde ad una caratteristica specifica e particolare delle persone che prestano servizio e usufruiscono delle attività della cooperativa. Cioccolato al latte come l’infanzia che ciascuno di noi porta nel cuore e di cui non dobbiamo mai perdere la memoria; cioccolato rosa come la dolcezza degli organizzatori; cioccolato fondente come la determinazione dei volontari; cioccolato bianco come la purezza delle persone con fragilità. Metà del ricavato di ciascun panettone (30,00 € al chilo) sarà destinato alla Onlus di Parabiago. "Oltre al 'Panettone solidale ai 4 cioccolati' produciamo pandoro e panettone. Quest’anno ho lanciato differenti linee di produzione. Saranno disponibili anche i panettoni da 750 grammi con materia prima differente: al pistacchio e cioccolato bianco, al cioccolato, al mandorlato, al marron glacé, all’amaretto, ai fichi del cilento e noci, al marzapane e arancio".Fiorucci rafforza l'impegno sociale donando più di 53,5 tonnellate di prodotti
Nel 2020 Fiorucci ha rinsaldato il legame di collaborazione con Banco Alimentare e altre principali organizzazioni caritative partner presenti sul territorio, con donazioni alimentari ad alto valore nutrizionale per un valore complessivo di oltre 53,5 tonnellate di prodotto. Si tratta di un risultato di rilievo che vede quest’anno più che raddoppiato l’impegno di Fiorucci a sostegno dei bisognosi: nel 2019 il volume delle donazioni di prodotto da parte della Società si era attestato infatti a 23 tonnellate. Tra le principali organizzazioni partner, oltre a Banco Alimentare, ci sono Caritas Roma, la Comunità di Sant’Egidio, dipartimenti di protezione Civile, case famiglie e comunità che accolgono ragazze madri, minori vittime di abusi ed anziani. L’attività di Fiorucci nella lotta alla povertà e allo spreco alimentare si inserisce nel delicato contesto dell’emergenza Covid-19 che determina ripercussioni in Italia a livello economico e sociale. Stando ai dati raccolti da Banco Alimentare, negli ultimi mesi le richieste di aiuto alimentare sono aumentate mediamente del 40% circa su tutto il territorio nazionale mentre il numero delle persone assistite dalla Onlus attraverso le strutture caritative è passato da 1.500.000 a 2.100.000. A fronte dell’incremento delle richieste di aiuto alimentare, Fiorucci ha voluto fornire una risposta concreta prevedendo la donazione a Banco Alimentare di un contributo dedicato per coprire i costi di recupero e distribuzione di alimenti pari a 170.000 pasti; si tratta di un numero simbolico per un’iniziativa che rientra nelle attività di Fiorucci legate alle celebrazioni dei 170 anni dalla nascita del brand. “La responsabilità sociale di impresa è un valore cardine che ci guida nella nostra attività, un valore tanto più importante nel contesto di attualità in cui l’impresa può fare la differenza nella propria relazione con le comunità e i territori - ha dichiarato Giovanni Sabino, CEO di Fiorucci. - È con questa convinzione e in continuità con gli indirizzi di Gruppo che Fiorucci in un anno simbolico per il brand, che coincide con il suo 170esimo anniversario, ha rafforzato la collaborazione con i propri partner storici per potenziare il contributo al fianco delle comunità nella lotta contro la povertà e a sostegno dei più deboli.” “Siamo lieti che Cesare Fiorucci Spa abbia deciso di festeggiare il suo 170° anniversario affiancandosi a Banco Alimentare - afferma Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus. – Stiamo attraversando un periodo particolarmente complesso e il numero di persone che si trovano in difficoltà continua purtroppo ad aumentare. La situazione nei prossimi mesi non migliorerà ed è fondamentale per noi avere al nostro fianco partner pronti a sostenerci affinché nessuno debba sentirsi abbandonato.”Fiorucci è uno dei marchi leader in Italia nel settore dei salumi e si colloca, per qualità dei prodotti e notorietà del brand, tra i protagonisti della gastronomia italiana a livello internazionale. Nato nel 1850, il Gruppo ha sede a Pomezia (Roma) ed opera nella produzione e commercializzazione di salumi (prosciutti cotti, prosciutti crudi, specialità stagionate, mortadelle, salami, wurstel), con brand noti e affermati da tempo sul mercato, quali ad esempio i prosciutti cotti Sopraffino e Fiordicotto, la mortadella Suprema, il salame Norcinetto ed il prosciutto arrosto Rostello.
Fattorie Osella dona 100.000 pasti in collaborazione con Banco Alimentare
In questa situazione di emergenza che ci accompagna verso le festività natalizie, Fattorie Osella rinnova il suo impegno per la solidarietà e il suo voler essere al fianco degli italiani. Grazie alla collaborazione con Banco Alimentare, l’azienda donerà 100.000 pasti* per aiutare coloro che si trovano in difficoltà, esprimendo ancora una volta la sua forte sensibilità e volontà di dare sostegno alla comunità.
A testimonianza del senso di appartenenza al territorio e alla responsabilità sociale che da sempre animano l’operato di Fattorie Osella, già la scorsa primavera l’azienda ha supportato l’Ospedale di Cuneo nella lotta al Covid-19, tramite la Fondazione Azienda Ospedaliera S.Croce e Carle, contribuendo all’acquisto di macchinari e dispositivi di protezione per il personale medico e socio-sanitario della struttura.
“L’impegno nei confronti del territorio in cui opera e la vicinanza alle famiglie italiane è nella natura di Fattorie Osella. – afferma Simone Cucinotta, Amministratore Delegato Fattorie Osella – Grazie alla solida collaborazione con Banco Alimentare durante tutto l’anno abbiamo donato i nostri formaggi, contribuendo alla lotta contro l’emergenza sociale. Ora, in occasione delle festività natalizie, sono orgoglioso di annunciare che l’azienda donerà 100.000 pasti a coloro che in questo momento stanno vivendo in situazione di precarietà, augurandoci che il nostro gesto solidale possa dare conforto a chi in questo momento ne ha più bisogno.”
“Ringraziamo Fattorie Osella per il loro importante contributo, - afferma Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus. – Stiamo attraversando un periodo particolarmente complesso e il numero di persone che si trovano in difficoltà continua purtroppo ad aumentare. La situazione nei prossimi mesi non migliorerà ed è fondamentale per noi avere al nostro fianco partner pronti a sostenerci affinché nessuno venga lasciato indietro.”
*1 pasto corrisponde a 500 gr di alimenti secondo la stima adottata dalla European Food Banks Federation.