L'Olio Campania punta al riconoscimento IGP

21 Gen 2020 - 03:30
L'Olio Campania punta al riconoscimento IGP
Si era da tempo mostrata per la filiera dell'olio di oliva e in particolare per l'olio extravergine di oliva prodotto in Campania la necessità di affermare il valore di questo prodotto attraverso un riconoscimento. E ora il progetto di dotare il settore del marchio comunitario di Indicazione Geografica Protetta (IGP) viene rilanciato, alla pari di quanto già fatto in questi anni nelle altre regioni italiane dove l’olivicoltura è maggiormente rappresentativa. Alle 3 regioni cui fu concessa la registrazione del marchio all’indomani del primo Regolamento europeo (n. 2081/92), e cioè la Toscana, l’Umbria, il Molise e la Sardegna, si sono successivamente affiancate anche la Sicilia, la Calabria, il Veneto, le Marche e la Puglia, mentre per la Basilicata (Olio Lucano) e il Lazio (Olio Roma) l’istanza di riconoscimento è all’attenzione della Commissione europea. Anche in Campania, l'obiettivo è di dare l’opportunità agli oli territoriali, e quindi ai produttori, di avere a disposizione per le attività di marketing e di promozione marchi di tutela ampi, con denominazioni geografiche note, anche per incoraggiare operazioni di aggregazione attraverso l’utilizzo di marchi ombrello che diano maggiore visibilità e distintività al prodotto, oltre che di poter disporre di una massa critica di prodotto a marchio, da destinare soprattutto al mercato estero. Il progetto è promosso dalle organizzazioni professionali agricole, da industrie di trasformazione e imbottigliamento, dall’Aprol e da operatori singoli e punta in pratica alla registrazione della denominazione IGP “Campania”, per gli oli extravergini di oliva prodotti nella regione, provenienti da olive raccolte in Campania e appartenenti al ricco germoplasma autoctono locale (18 varietà nel disciplinare), mentre l’olio, cui è riservato il marchio di tutela, dovrà dimostrare di possedere caratteristiche di elevata qualità e specificità. Riparte un progetto che mette insieme tutte le figure degli operatori del comparto, per conseguire un obiettivo strategico e per affrontare e competere sui grandi mercati, nazionali ed internazionali. La proposta di IGP deve essere vista, anche da chi sui territori esprime riserve, come strumento aggiuntivo ed inclusivo a disposizione dell’intera filiera e come un’opportunità in più per competere sul complesso mercato internazionale dell’olio di oliva. Il brand “Campania” potrà agevolare anche la promozione delle DOP locali, attraverso processi di accompagnamento funzionali alla crescente domanda di prodotto tipico di eccellenza, creando cioè sinergie e complementarietà di azione e di obiettivi. La Regione, attraverso l’on. Nicola Caputo, Consigliere delegato per l’agricoltura, ha assicurato il pieno sostegno all’iniziativa, anche presso le competenti autorità nazionali ed europee. Solo mettendo in campo scelte strategiche aggreganti e di sistema, infatti, si potrà tornare ad essere competitivi sui mercati in un momento difficile per l’agroalimentare tipico e di qualità.
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