Olio evo Made in Italy: come crescono mercato e produzione
Trasformare le criticità in opportunità: è con questo ambizioso obiettivo che a Roma - a Palazzo della Valle - il presidente della DEOLEO Spa Pierluigi Tosato ed il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti hanno sottoscritto un “protocollo d’intesa” a favore della crescita del mercato e della produzione dell'Olio Evo Made in Italy.
Questo documento è la premessa per avviare interventi diretti all’incremento dei mercati di sbocco per le produzioni olearie, con un contestuale miglioramento sia della produzione che della produttività a livello agricolo italiano. Ma anche - si legge nel protocollo - si cercherà di implementare alcune caratteristiche qualitative dell’olio di oliva extravergine e la sostenibilità della sua produzione. In che modo? Lo stabiliranno specifici gruppi di lavoro, che verranno creati a seguito della firma dell’accordo, organizzati per macroaree di azione concreta.
“Il nostro comune impegno sarà promuovere la produzione e la filiera dell’olio di oliva extravergine nazionale attraverso azioni che puntino ad un aumento della produzione, della produttività, della qualità e della sostenibilità - evidenzia Pierluigi Tosato, presidente DEOLEO - a condizioni mutualmente vantaggiose per tutti gli operatori della filiera”.
“Stiamo lavorando per nuovi rapporti di filiera, puntando sulla condivisione degli obiettivi, in un’ottica interprofessionale – sottolinea Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura -. Bisogna agire assieme con politiche di aggregazione ed integrazione a livello di comparto agricolo ed industriale, rafforzando l’export, rilanciando i consumi. Bisogna passare dalla competizione sui prodotti, alla competizione sulla soddisfazione dei bisogni del cliente”.
La forza di DEOLEO è quella dell’azienda che, con i suoi brands, è al primo posto nel settore olio di oliva in Italia, Spagna e Stati Uniti (fonte dati: Nielsen, dicembre 2017), con un valore netto delle vendite di 692 milioni di euro ed un volume di vendite di oltre 170 milioni di litri di olio.
Confagricoltura è l’organizzazione di rappresentanza e tutela dell’impresa agricola italiana. I datori di lavoro associati rappresentano i due terzi del totale delle imprese del comparto e assumono oltre 500 mila lavoratori. Nel comparto olivicolo rappresenta oltre 90 mila aziende, con una produzione commercializzata che supera le 100 mila tonnellate.
Le sinergie potranno essere numerose, come evidenziato dal protocollo, ad iniziare dalle azioni che porteranno ad un aumento quantitativo e qualitativo dell’olio evo italiano.
“La produzione dell’olio di oliva destinato ad extravergine in Italia è notoriamente insufficiente a soddisfare il fabbisogno dell’industria di trasformazione e del consumo - si legge nel documento d’intesa fra DEOLEO e Confagricoltura -. È ancora troppo bassa la percentuale di conferimento di materia prima in strutture aggregate che possano vantaggiosamente favorire una ordinata commercializzazione del prodotto; anche promuovendo il nostro olio su promettenti mercati esteri”.
Dall’Italia al globo, i mercati di maggiore interesse sono, per esempio, Stati Uniti e Giappone e, tra i Paesi emergenti, c’è la Cina, con i loro consumatori di target medio alto.
In Italia il comparto olio di oliva confezionato crea, ogni anno, un surplus di bilancia commerciale di circa 114 miliardi di euro. Tra aziende ed indotto (packaging, macchinari, logistica), in Italia sono oltre 10mila i dipendenti del settore oleicolo.
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