Sul Trasimeno nasce il primo allevamento di bisonti made in Italy
Il bisonte arriva, o meglio, torna in Italia. Arriva perché Massimiliano Gatti è il primo allevatore in italia di questo gigantesco mammifero il cui peso può variare da 400 a 990 kg; torna perché sulle sponde del Trasimeno sono stati trovati reperti fossili che testimoniano una presenza antica di questo animale.
L'allevamento di Gatti si trova a Panicale, in provincia di Perugia. Cresciuto nel Molino Gatti, azienda di famiglia che ha da sempre scommesso sull’elevata qualità dei prodotti, Massimiliano è una fucina di idee innovative nell’ambito del food, a dispetto della sua giovane età. L’ultima si chiama “MG”, marchio con cui ha appena iniziato a commercializzare la prima, pregiatissima, carne di bisonte Made in Italy.
La sua azienda agricola green commercializza la carne e ne concia la pelle, ottenendo per prima il permesso di commercializzazione da allevamento di bisonti. La mandria è composta attualmente di 14 animali, ma presto il numero verrà raddoppiato.
L'immaginario collettivo vede questi bovini legati al Far West americano e ai pellerossa ma la verità è che i bisonti hanno vissuto in Europa in tempi antichissimi.
Per Massimiliano Gatti, quella di bisonte è una carne ideale per le preparazioni gourmet. A partire dal basso contenuto calorico, circa 100 kilocalorie per 100 grammi, fino al ricchissimo apporto benefico per l'organismo. Tra i suoi caratteristici valori nutrizionali gli equilibrati livelli di Omega 3 e Omega 6, oltre che vitamina B12. Non c'è paragone con la Chianina, inoltre ha la tenerezza del manzo Kobe pur avendo solo l'1,4% di grassi.
La carne più pregiata - precisa - costa dai 60 euro ai 120 euro al kg, e qualche supermercato Coop della zona già la commercializza in 42 punti vendita.
L’allevamento gode del supporto di un gestionale all’avanguardia che assicura riparo e nutrimento agli animali senza l’intervento umano. I bisonti si cibano in larga parte delle erbe spontanee dei prati. L’abbattimento avviene in loco, in uno spazio riservato ai margini dell’allevamento: un accorgimento che evita all’animale la tensione del viaggio al mattatoio. Nell'azienda umbra, assicura Gatti, non viene macellato mai più di un bisonte a settimana. "Qui rispettiamo 5 principi cardine: un bovino felice, l’assenza della presenza umana, vita allo stato brado, alimentazione naturale e vita in simbiosi con altri animali che ne garantiscono il benessere".
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