Acqua Amata per Forbes Italia fra le prime 100 eccellenze italiane
Acqua Amata fra le prime 100 per Forbes Italia perché pone al primo posto il consumatore, il rispetto per l’ambiente, l’etica e i valori umani
La storia di questa azienda inizia dall’intuizione di Giovanni Antonio Mazzone che nel 1986, nell’intento di realizzare un pozzo artesiano per irrigare i campi della tenuta agricola, scoprì una sorgente di acqua fresca e leggera al palato a circa 600 mt di profondità, la fece subito analizzare e di lì a poco avviò l’iniziativa imprenditoriale.
Nel 1993 dopo un attento studio idrogeologico del bacino, della profondità, della roccia e dell’età dell’acqua, Giovanni Antonio Mazzone chiese alla Regione Puglia il permesso di ricerca. Ottenuto il permesso, furono avviate delle analisi stagionali svolte per legge, per constatare se nell’arco dell’anno cambiassero le proprietà microbiologiche dell’acqua.
Nel 1996 Giovanni Antonio Mazzone costituì la società e avviò l’iter presso il Ministero della Salute per dimostrare gli effetti benefici di quest’acqua, che nel 1998 venne riconosciuta come acqua minerale oligominerale. Infatti, le caratteristiche salienti di Acqua Amata sono l’elevata azione diuretica, la capacità di agevolare l’eliminazione delle scorie azotate e inoltre, per la sua composizione bicarbonato calcica, è indicata per i soggetti affetti da ipertensione arteriosa e contribuisce anche ad assicurare il fabbisogno giornaliero di calcio, magnesio e potassio.
Nel 2018 la società si posiziona 13esima tra le società con Return on assets più elevato nell’industria e 28esima tra le società più in crescita nel settore.
Nel 2019 e 2020 la società viene premiata tra le migliori aziende per performance gestionali e affidabilità finanziaria.
L’azienda abbraccia a pieno il concetto di sostenibilità, ponendo particolare attenzione all’impatto delle sue attività sull’ecosistema ambientale.
Gli innovativi sistemi di monitoraggio per il controllo razionale dei prelievi idrici ed energetici hanno permesso una diminuzione consistente dei consumi degli stessi e, grazie all’impianto fotovoltaico, l’azienda ha ridotto le emissioni di CO2 di 542 tonnellate annue, l’equivalente di circa 55.000 alberi utilizzando il 100% di energia pulita da fonti rinnovabili.
Anche sul fronte riciclo e raccolta differenziata, l’azienda si è impegnata in studi, ricerche su packaging e su soluzioni che potessero gravare meno sull’ambiente, infatti dal 2001 tutte le bottiglie di Acqua Amata sono prodotte in PET 100% riciclabile. Dal 2019 si è affiancata la linea ECO, composta da bottiglie prodotte in R-PET riciclato. Con questa produzione si ottiene una riduzione del 15% delle emissioni di CO2.
Inoltre con il riciclo dei materiali di scarto l’azienda giunge ad un recupero del 99% dei rifiuti, ottenendo sin dal 2001 la certificazione UNI EN ISO 14001 per la salvaguardia ambientale e, dal 2018, la certificazione IFS FOOD.
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