Caffè cancerogeno: la SCA - Specialty Coffee Association risponde ai giudici californiani
La SCA – Specialty Coffee Association ha risposto alla decisione dei giudici californiani (Proposition 65) di apporre un’etichetta sul caffè che avverta i consumatori sui possibili effetti cancerogeni della bevanda, una sentenza che ha suscitato molto clamore sia per le possibili ripercussioni sui consumi, sia perché contravviene a tutto quanto la scienza ha fino ad oggi comprovato: il caffè, consumato in dosi moderate, fa bene alla salute.
Come sappiamo, la decisione della Corte californiana fa riferimento all’acrilammide, una sostanza chimica che si sviluppa in tutti quegli alimenti sottoposti ad alte temperature nel corso della lavorazione e, tra questi, vi è anche il caffè.
Posto che l’acrilammide potrebbe essere causa di tumori se assunta in dosi elevate attraverso gli alimenti, ciò non basta ad etichettare il caffè come cancerogeno, soprattutto alla luce degli innumerevoli studi scientifici che hanno abbondantemente dimostrato come il caffè sia capace, al contrario, di ridurre il rischio di ammalarsi alcuni tipi di tumore.
Essendo il consumatore meno edotto su questo aspetto ma più sensibile agli allarmi scatenati da notizie come quella della Corte californiana, soprattutto se veicolate attraverso i social media, con tutta la ridondanza che ne consegue, la SCA ha deciso di prendere una precisa posizione rispetto al tema, dichiarandosi profondamente delusa dalla decisione dei giudici della California e assolutamente contraria all’apposizione di un’etichetta simile a quella dei pacchetti di sigarette (alla quale ci siamo peraltro abituati).
In un comunicato ufficiale pubblicato sul portale dell’associazione, la stessa ricorda che la grande preponderanza delle prove scientifiche indica il consumo di caffè come parte di uno stile di vita sano e non vi sono prove che il caffè sia cancerogeno. Per questo motivo, l’American Institute for Cancer Research ha raccomandato che il caffè non rechi un avvertimento sul rischio di cancro e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente affermato che non vi è alcun motivo per considerare il caffè cancerogeno.
Questa decisione avrà un effetto negativo sui consumatori che saranno confusi dalle etichette antitumorali su una bevanda, che è nota per far parte di una dieta salutare, e per le piccole imprese di caffè che dovranno affrontare le complessità giuridiche di questa decisione.
Per tutti questi motivi, la SCA si impegna a fornire ai propri associati supporto e informazioni su questo argomento e tra qualche settimana sarà pronta a rispondere ad ogni quesito in merito. Nel mentre, l’associazione ribadisce i seguenti concetti fondamentali
- L’American Institute for Cancer Research (AICA) si è espresso decisamente sulla questione, affermando: “Il caffè non ha bisogno di portare un avvertimento sul cancro, gli scienziati dicono che protegge dal cancro.”
- Questo rappresenta il punto di vista degli scienziati, compresi quelli della Harvard TH Chan School of Public Health che definiscono la causa “profondamente fuorviata”.
- Infine, su questo argomento, la National Coffee Association, partner di SCA nel campo della scienza del caffè e della salute, ha preparato una serie di argomentazioni sulla Proposition 65 e sull’acrilammide.
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