Giuseppe Villani riconfermato presidente del Consorzio del Prosciutto San Daniele
Giuseppe Villani è stato confermato alla presidenza del Consorzio del Prosciutto San Daniele.
Villani, AD della Villani Spa, ricopre questa carica dal 2015 e con questo rinnovo sarà in carica fino al 2020. Il cda del Consorzio ha anche nominato i due vicepresidenti; si tratta di Sofia Kavcic e Alessio Prolongo. Gli altri membri sono Lorenzo Bagatto, Alberto Bellegotti, Nicola Levoni, Nicola Martelli, Marco Pulici e Giuseppe Villani.
Quello appena trascorso è stato un triennio nel quale il prosciutto San Daniele, ha sottolineato nella sua relazione Villani, ha continuato ad aumentare il suo apprezzamento presso i consumatori, grazie anche dell'ottimo lavoro fatto dal Consorzio.
Il bilancio del 2017 è stato infatti chiuso con un incremento delle vendite dello 0,1%. La produzione del Prosciutto di San Daniele DOP nel 2017 ha visto 2.645.116 cosce avviate alla lavorazione. La produzione di pre-affettato in vaschetta, in linea con i nuovi stili di vita ed i nuovi trend di consumo che prediligono prodotti pronti da consumare, ha segnato indici molto positivi, con oltre 22 milioni di vaschette certificate pari a una crescita del +12% sull’anno precedente.
Calano gli acquisti domestici in volume (-2,3%); in linea con il comparto di riferimento le vendite sono risultate non proprio positive (-2,5% rispetto al 2016) per via del cambiamento di stile alimentare di molti consumatori.
La quota di mercato del Prosciutto di San Daniele è risultata essere pari al 12,6% in volume ed al 15,3% in valore. Cresciuto anche l'export del 6% con incidenza del 18% sulle vendite.
Il Prosciutto di San Daniele si esporta principalmente verso i Paesi dell' Unione Europea con una quota del 59%. Verso i paesi extracomunitari la quota è del 41%. Francia, Germania, USA, Belgio e Australia rappresentano il 70% del mercato estero del Prosciutto di San Daniele Dop.
Nei prossimi mesi, il presidente Villani ha annunciato che prenderà il via una grande campagna di comunicazione dove la “sfida” sarà quella di raccontare il San Daniele con una nuova visione, più legata ai territori di provenienza del prodotto.
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