Dati UE sulle produzioni agricole: l'Italia spicca per lo spumante e la soia
Resi noti negli scorsi giorni i dati relativi al nostro Paese contenuti nel Rapporto sulle prospettive a breve termine dei mercati agricoli dell’Unione Europea: sebbene l’Italia vanti il primato negativo di Nazione con il più forte calo di produzione (-62% tra il 2016 e il 2017 rispetto all’anno precedente) alcuni dati fanno intravedere lievi segnali di ripresa. A saltare subito all’occhio sono le stime relative ai raccolti della soia: l’UE in generale ne ha prodotta in quest’ultimo anno circa 2,7 milioni di tonnellate, una cifra in crescita soprattutto per l’incremento delle coltivazioni in Italia. Probabilmente questo aumento è dovuto alla sempre maggiore richiesta da parte dei consumatori di prodotti a base vegetale, scelti sia per motivi salutistici che etici. Ma la punta di diamante del mercato italiano resta lo spumante, del quale siamo i principali esportatori in Europa in relazione alla quantità. Molta importanza gioca il fattore climatico, che ha causato problemi a tutte le coltivazioni europee a causa delle elevate temperature e dei violenti temporali. Nello specifico, in Italia si è assistito a un netto calo della produzione di grano duro e olio d’oliva (prodotto sempre meno in tutto il continente nonostante le richieste da parte dei mercati esteri). Proprio quest’ultimo dato deve indurci a riflettere e a compiere scelte più consapevoli: la produzione di due degli ingredienti alla base della nostra alimentazione e della cucina mediterranea è in forte calo a causa degli stravolgimenti climatici. È quindi, mai come ora, sempre più necessario compiere scelte consapevoli che rispettino l’ambiente perché le conseguenze per il futuro potrebbero essere davvero molto gravi.
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