Distretto Agrumi di Sicilia: ok all'aumento di percentuale di arance, ma bisogna fare di più
Il provvedimento nazionale che innalza dal 12% al 20% il contenuto di succo d'arancia nelle bevande analcoliche prodotte in Italia è stato accolto con soddisfazione dal Distretto Agrumi di Sicilia – consorzio che riunisce varie realtà produttive per valorizzare gli agrumi della Regione – anche se per i produttori del settore si tratta di percentuali ancora troppo basse.
Il Distretto si batte dal 2014 per l’innalzamento della percentuale di arance nelle bibite, che avrebbe un forte impatto sull’economia della zona: si stima, infatti, che l'attuale aumento si traduca in 200 milioni di chili in più di arance da rivendere alle industrie.
Il Distretto Agrumi di Sicilia rispetto a questo nuovo traguardo ha comunque ancora qualche perplessità. Nello specifico, si fa notare che senza l’obbligo di indicazione della provenienza della materia prima, si rischia di gettare solo fumo negli occhi dei consumatori.
Come viene sottolineato dal Consorzio in una nota stampa, è necessario ora fare un nuovo passo avanti nella legislazione e imporre seri controlli al fine di impedire che ingredienti provenienti dall’estero vengano utilizzati nella produzione al posto di quelli italiani, vanificando tutti i passi avanti fatti negli ultimi anni.
Infine, si sottolinea un’ulteriore necessità ovvero quella di creare terreno fertile per la stipula di accordi tra produttori e industriali al fine di monitorare l’intera filiera e tutelare così effettivamente e totalmente il lavoro delle aziende agricole siciliane.
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