La memoria olfattiva come strumento di promozione e scoperta del Belpaese nel progetto Aromi d’Italia
Aromi d’Italia è il progetto finalizzato a promuovere l’identità gastronomica delle regioni nostrane attraverso un approccio innovativo
OSPITALITÀ E TURISMO - Alcuni la definiscono sindrome di Proust, altri semplicemente memoria olfattiva, si tratta della capacità degli odori di rievocare episodi, luoghi, persone, riattivando le emozioni vissute in un determinato momento della nostra vita.
Da questo potente meccanismo legato all’inconscio, che quando entrano in gioco i profumi della cucina risulterebbe particolarmente amplificato, prende le mosse “Aromi d’Italia”, uno delle ultime iniziative di promozione territoriale ideate dal Ministero del Turismo in collaborazione con l’Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT), parte integrante del progetto “Scopri l’Italia che non sapevi – Viaggio Italiano”.
Finalizzato a promuovere l’identità gastronomica delle regioni nostrane attraverso un approccio innovativo, che integra esperienze sensoriali e strumenti di marketing olfattivo, Aromi d’Italia è un vero e proprio “drive tasting” a bordo di un autobus arredato con una cucina professionale e dotato di 30 posti che percorrerà l’intero Stivale attraverso 17 tappe, da nord a sud, isole comprese, dalle Alpi al Mediterraneo, con degustazione del piatto rappresentativo di ciascuna regione per associare il suo profumo al territorio e alla sua memoria.
La scelta degli aromi identitari è avvenuta sulla base di una articolata ricerca che ha coinvolto esperti regionali e addetti ai lavori impegnati ad individuare i piatti particolarmente significativi in grado di raccontare la straordinaria varietà della cucina italiana e consolidare il rapporto tra destinazione e profumo gastronomico.
Insomma, rimanendo nel solco della narrazione proustiana, ogni regione avrebbe la sua “madeleine”, l’Abruzzo il Pecorino di Farindola, la Basilicata la Pasta il peperone crusco, la Calabria la ‘nduja, la Campania la pizza, l’Emilia-Romagna il Parmigiano reggiano, il Friuli-Venezia Giulia il Frico, il Lazio i carciofi alla romana, la Liguria le trofie al pesto, la Lombardia il risotto alla milanese, le Marche il brodetto di pesce, il Molise la scamorza molisana, il Piemonte la bagna cauda, la Provincia di Bolzano lo speck, la Provincia di Trento lo strudel, la Puglia le orecchiette con cime di rapa, la Sardegna il pecorino sardo, la Sicilia la pasta con le sarde, la Toscana il pane toscano, l’Umbria il prosciutto di Norcia, la Valle d’Aosta la fontina e il Veneto il baccalà alla vicentina.
A bordo del super bus giornalisti, influencer e stakeholder selezionati parteciperanno a degustazioni curate dalla Federazione Italiana Cuochi, che metteranno in risalto un profumo simbolo del territorio per ciascuna località e scopriranno il “kit olfattivo” che contiene un aroma per ogni regione da utilizzare per evocare istantaneamente il territorio da cui proviene, un modo nuovo per valorizzare e ribadire il ruolo della tradizione enogastronomica italiana come potente attrattore turistico.
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