La pasticceria del futuro è sana, ma anche golosa
Il regime alimentare salutistico cresce in tutto il mondo. Secondo una ricerca condotta da Nielsen in 63 paesi su un campione di 30mila persone, il trend salutistico è destinato a restare stabile se non a crescere.
Oltre il 40% degli intervistati italiani dichiara di sostenere un regime alimentare controllato. Tre italiani su quattro dichiarano di voler inserire quantità maggiori di frutta e verdura nella loro dieta e di voler diminuire il consumo di zuccheri aggiunti o grassi saturi rinunciando o riducendo drasticamente il consumo di alimenti che li contengono.
Ma l'obiettivo degli italiani interessati alla ricerca è quello di raggiungere un giusto compromesso tra il gusto e il salutistico. Non si rinuncia al piacere, ma si scelgono con maggior frequenza alimenti che uniscono le proprietà benefiche e salutari al palato.
Piacciono i superfood, ricchi di proprietà nutritive. Molto apprezzate le bacche di Goji delle cui proprietà benefiche sono convinti il 68% degli italiani, seguite dalla curcuma, segnalata dal 62% degli intervistati.
Una nota Nielsen spiega che bisognerà istruire meglio gli italiani su come inserire questi ingredienti nelle loro diete. "Il 42% degli intervistati vorrebbe infatti maggiori informazioni a proposito”.
Voglia di cibi sani ma gustosi: la nuova pasticceria che risponde al trend
Ma la voglia di cibi sani non spegne il desiderio di golosità. La metà degli intervistati pensa, infatti, che sia lecito concedersi qualche peccato di gola attraverso il consumo di snack golosi più "graditi" di quelli salutari. Nel sentiero dei consumi salutistici ma gustosi si inserisce anche la nuova pasticceria sempre più convinta del fatto che la ricerca del giusto mix stia cambiando l'offerta, sempre più rivolta a un pubblico consapevole, che non rinuncia a uno strappo alla regola.La pasticceria senza "senza" di Luca Montersino
"Non ha senso investire tutte queste risorse in un prodotto destinato a una nicchia", è il pensiero del pasticciere e docente Luca Montersino. Un tema in cui ci si ritrova inevitabilmente a doversi confrontare soprattutto con il prezzo del prodotto finito. Lo stesso Montersino ha varato una pasticceria nella quale la comunicazione evita l'utilizzo della parola "senza", privilegiando quella con il "con". Vale a dire "invece di parlare di tiramisù senza glutine non è forse meglio dire che è CON il riso?". "Bisognerebbe iniziare a pensare - spiega - più come i cuochi, introducendo nuove farine, nuovi grassi e nuovi zuccheri nelle ricette. Certo questo ha un costo, sia in termini assoluti che di tempo da dedicare allo studio di nuove ricette".
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