Pizza: 2 milioni di firme per la candidatura a bene immateriale dell'umanità
Dopo un percorso durato bene sette anni, Coldiretti rende noto che durante questo fine settimana, al Villaggio allestito presso il Lungomare di Napoli, è stato raggiunto un importante obiettivo: sono state raccolte, infatti, tutte le 2.000 firme necessarie per presentare alla Commissione Unesco la candidatura della pizza come bene immateriale dell’umanità.
Come sottolinea l’Associazione: “La pizza napoletana dal 4 febbraio 2010 è stata ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita dall’Unione Europea, ma ora l’obiettivo è quello di arrivare ad un riconoscimento internazionale di fronte al moltiplicarsi di atti di pirateria alimentare e di appropriazione indebita dell’identità. Una necessità anche per difendere i consumatori dalle pizze realizzate con farina proveniente da grano dell’Ucraina, mozzarelle ottenute da cagliate lituane, extravergine tunisino e concentrato di pomodoro cinese”.
Questa candidatura – promossa da Coldiretti insieme all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla Fondazione UniVerde – è fondamentale per tutelare un comparto dell’economia, quello che ruota intorno a questo alimento, che vale circa 10 milioni di euro; inoltre, tutti gli italiani ritengono che la pizza sia il simbolo del made in Italy nel mondo.
Proprio per questo, probabilmente, quando la tra il 4 e l’8 dicembre a Seul l'Unesco dovrà votare le candidature, ci si aspetta un risultato positivo per questo alimento, importantissimo per la nostra tradizione culinaria ma anche, come abbiamo visto, per la nostra economia e che è, inoltre, il nostro simbolo di riconoscimento nel mondo.
Tra i beni immateriali dell’umanità del nostro Paese l’Unesco ha già riconosciuto la Dieta Mediterranea e la vite ad alberello di Pantelleria; non resta che aspettare qualche settimana per sapere se l’Italia potrà vantar anche questo ulteriore importante riconoscimento.
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