Presentati ufficialmente i Distretti del Cibo
Lunedì 23 gennaio 2018 sono stati ufficialmente presentati a Bergamo dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali i Distretti del Cibo, un nuovo strumento nato in seno alla Legge di Bilancio 2018, finalizzato a garantire risorse e opportunità alle filiere del cibo e i territori sui quali operano.
Innanzitutto si è fatto chiarezza su quali realtà possono essere ricondotte ai Distretti del Cibo – che dovranno essere riconosciuti dalla Regione e comunicati al Ministero – ovvero:
-i distretti rurali e agroalimentari di qualità già riconosciuti o da riconoscere
- i distretti localizzati in aree urbane o periurbane caratterizzati da una significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree
- i distretti caratterizzati dall'integrazione fra attività agricole e attività di prossimità.
- i distretti biologici.
Per il rilancio e la valorizzazione di queste realtà sono stati stanziati circa 5 milioni di euro per il 2018, che raddoppieranno nel 2019; l’obiettivo è valorizzare e rendere più forte il comparto agroalimentare, nel quale il nostro Paese da sempre produce eccellenze, e tutti gli attori coinvolti. Il Ministro Martina ha così motivato l’iniziativa: “C'è bisogno di un salto di qualità nella gestione delle politiche del cibo per far sviluppare ancora i nostri territori. Per questo abbiamo voluto con forza uno strumento di programmazione e progettazione territoriale come i Distretti del cibo. L'esperienza dei distretti va rilanciata e rafforzata, perché a tutela delle imprese agricole vanno costruiti rapporti più stretti nelle filiere e servizi che guardino a tutto il territorio nel suo complesso. Vuol dire mettere insieme imprese, cittadini, associazioni, istituzioni per realizzare obiettivi comuni. È una scelta innovativa, che consente al nostro Paese di guardare allo sviluppo locale e alla tutela del paesaggio con un approccio nuovo”.
L’esperienza dei Distretti del Cibo è già una realtà in alcuni territori italiani, che hanno fatto da modello per espandere lo strumento su tutto il territorio nazionale. In particolare, il Distretto Rurale della Maremma nato nel 1996 per volere della Provincia di Grosseto con l’intento di dare un nuovo impulso all’agricoltura locale durante un periodo di forte crisi, è diventato successivamente, grazie alla forte ripresa del settore, un modello da imitare tanto da ispirare la legge che poi ha condotto oggi alla nascita dei Distretti del Cibo.
Dopo l’inaugurazione dell’anno del cibo, cresce sempre più l’impegno del Governo per valorizzare un comparto sempre una delle più grandi ricchezze del nostro Paese, ma le proteste non tardano ad arrivare.
Contro i Distretti del Cibo si era schierata già settimane fa la Fipe, secondo cui il nuovo provvedimento tutela gli agricoltori, ma va contro i ristoratori. Di fatto la nuova normativa stabilisce la possibilità per le aziende agricole di vendere e somministrare cibo grazie all'utilizzo di strutture mobili. Il Presidente Stoppani, in una nota stampa accusa il Ministro Martina di avere poca considerazione di un settore che rappresenta comunque una fetta importante dell'economia del nostro Paese, dando agli agricoltori moltissimi privilegi e poche regole.
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