Prezzi al consumo e dati Istat. Fipe: bene per bar e ristoranti
Sono stati pubblicati venerdì i dati Istat provvisori sui prezzi al consumo nel mese di giugno 2019, che registrano una modesta crescita su base mensile, più alta su base annua.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe di un decimo di punto, rispettivamente da +0,4% a +0,5% e da +0,5% a +0,6%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto per lo più alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,1%), su cui incidono fattori di carattere stagionale, solo in parte bilanciata dal calo dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,1%) e dei Beni energetici non regolamentati (-0,7%).
L’inflazione decelera per i beni (da +0,8% a +0,6%), mentre accelera per i servizi (da +0,8% a +1,0%); pertanto, rispetto al mese di maggio il differenziale inflazionistico è positivo e pari a +0,4 (era zero nel mese precedente).
L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,7% per l’indice generale e +0,5% per la componente di fondo.
Per i Beni alimentari, per la cura della casa e della persona l’inflazione rimane stabile a +0,3%, mentre per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto la crescita dei prezzi rallenta da +1,0% a +0,6%, portandosi anch’essa al di sotto di quella riferita all’intero paniere.
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% in termini tendenziali (in lieve rallentamento da +0,9% del mese precedente).
Inflazione: i listini di bar e ristoranti mantengono un profilo di moderata crescita
“I prezzi di bar e ristoranti mantengono un profilo di vivacità, se visti in relazione alla dinamica generale, ma senza particolari condizionamenti dovuti ad effetti di carattere stagionale”, ha commentato Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, rispetto ai dati relativi all’inflazione nel mese di giugno rilasciati venerdì mattina dall’Istat. E conclude: “a giugno si registra una variazione tendenziale dell’1,3%, mezzo punto al di sopra dell’inflazione generale, con una funzione di calmieramento della più vivace dinamica delle strutture ricettive che per alcune componenti è andata oltre i due punti percentuali”.Clicca qui per scaricare il documento completo dell'Istat giugno 2019 "Prezzi al consumo", dati provvisori
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