Quando la ristorazione diventa inclusione: nasce 'La mente e il cuore con il cibo'
FIPE e Progetto Itaca lanciano un corso di formazione nella ristorazione per promuovere inclusione sociale e competenze professionali nel settore.
ASSOCIAZIONI, ENTI E CONSORZI - La Federazione Italiana Pubblici Esercizi FIPE-Confcommercio consolida il proprio coinvolgimento nelle questioni sociali lanciando un'iniziativa inedita in collaborazione con Progetto Itaca, Fondazione attiva nella diffusione di informazioni, nella prevenzione, nell'assistenza e nel recupero di individui con problematiche legate alla Salute Mentale e dei loro nuclei familiari. L'obiettivo è far convergere inclusione sociale, preparazione lavorativa e sensibilità nell'accoglienza.
Prende forma "La mente e il cuore con il cibo", un'iniziativa che fonde sviluppo individuale e acquisizione di abilità pratiche, permettendo ai partecipanti di scoprire come l'alimentazione possa trasformarsi in mezzo di connessione, rivalsa e consapevolezza personale. Progettato da Matteo Scibilia, insegnante e "cronista del cibo", il programma partirà il 18 novembre 2025 nella sede milanese di Progetto Itaca, guidando i corsisti attraverso un itinerario che combina nozioni teoriche ed esperienze pratiche, competenza tecnica e attenzione umana.
Il programma formativo copre ogni elemento connesso al servizio di sala e alle attività di cucina: dalla promozione dell'accoglienza alla preparazione della tavola, dall'interazione con i clienti alla gestione degli ordini, fino all'erogazione del servizio e alla conoscenza delle tradizioni gastronomiche e delle norme igieniche. L'elemento centrale, tuttavia, rimane la componente umana e comunicativa della ristorazione, interpretata come luogo di confronto, conversazione e apertura verso l'altro. Il programma si chiuderà a dicembre con una simulazione di pranzo, occasione in cui gli studenti applicheranno quanto appreso e otterranno una certificazione firmata FIPE.
«Con questa iniziativa – dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE – vogliamo ribadire che la ristorazione non è soltanto tecnica o economia, ma è anche relazione, accoglienza, attenzione e condivisione. Il cibo è uno straordinario veicolo di inclusione e di coesione sociale, e il nostro impegno, insieme a Progetto Itaca, è quello di offrire percorsi che valorizzino le persone e le aiutino a sviluppare fiducia e competenze. È un modo concreto per unire formazione e responsabilità sociale, due dimensioni che oggi devono camminare insieme per costruire un futuro più sostenibile e umano».
La Federazione porta avanti da tempo iniziative di carattere sociale e didattico centrate sulle persone, convinta che il comparto della ristorazione non debba configurarsi esclusivamente come settore economico, ma assumere un ruolo propositivo nell'inclusione e sensibilizzazione collettiva. Esperienze di questo tipo costituiscono una dimostrazione concreta di come il settore possa contribuire al rafforzamento della coesione comunitaria, all'abbattimento di stereotipi e all'apertura di nuove possibilità di sviluppo e ingresso professionale anche per soggetti in condizioni di fragilità.
Da più di venticinque anni, Fondazione Progetto Itaca si dedica alla protezione della salute mentale attraverso interventi di prevenzione, istruzione e sensibilizzazione destinati tanto alla collettività quanto alle persone direttamente interessate. La partnership con FIPE costituisce un'alleanza virtuosa: integrare la potenza della ristorazione, caratterizzata da relazioni umane, dedizione e tradizione culturale, con l'operato di Itaca nella lotta contro lo stigma e nella diffusione del benessere psicosociale.
“La mente e il cuore con il cibo non rappresenta solo un’iniziativa di formazione, ma un progetto pensato per offrire nuove possibilità di crescita, inserimento lavorativo e soprattutto, inclusione, così da rafforzare la coesione sociale e combattere i pregiudizi che troppo spesso sono associati alla salute mentale. – ha detto Alessandro Dubini, Presidente di Progetto Itaca Milano – La collaborazione con FIPE-Confcommercio è un esempio virtuoso di come realtà diverse possano unire competenze e sensibilità per generare un cambiamento positivo e concreto che nasce dalla valorizzazione delle persone, andando oltre le barriere e aprendo la strada a una società più accogliente e solidale, tracciando la rotta per un futuro in cui nessuno resti più indietro”.
“La mente e il cuore con il cibo” non è soltanto un corso di formazione: è un messaggio chiaro, un invito a guardare alla ristorazione come a un luogo dove il sapere tecnico si intreccia con i valori dell’accoglienza e della solidarietà. Un progetto che testimonia come la formazione, quando incontra la responsabilità sociale, possa diventare strumento di inclusione e di prospettive.






