Saicaf chiude: finisce un capitolo nella storia del caffè
Saicaf, una vera e propria istituzione del caffè a Bari, chiuderà i battenti del suo stabilimento di Bari entro il mese; per i 40 lavoratori dello stabilimento non c'è alcuna certezza futura.
Oggi partirà infatti lo sciopero a oltranza, indetto dai sindacati Flai e Uila, preoccupati per il futuro dei dipendenti. Lo sciopero andrà avanti fino a che non si riceveranno risposte sui piani dell'azienda.
La Società Anonima Industria caffè è stata fondata nel 1932 dall'avvocato Beniamino Cipparoli che riesce in poco tempo a portare la produzione dal consumo domestico a quello industriale. I risultati non tardano ad arrivare, e anche la crescita dell'azienda va a ritmi intensi. Nel 1952 entra in azienda il genero dell'avvocato Cipparoli, Leonardo Lorusso. 10 anni dopo nasce la nuova sede in via Amendola a Bari dove, come è possibile leggere sul sito saicaf.info, trovano spazio le prime macchine automatiche in Italia destinate alla produzione e confezionamento del caffè.
Incertezza nel futuro di Saicaf
"Non abbiamo avuto la possibilità di visionare e valutare alcun piano industriale né siamo stati messi a conoscenza delle intenzioni della proprietà - ha dichiarato il segretario generale di Uila Puglia, Pietro Buongiorno - Siamo preoccupati perché, ad oggi, l'azienda non ha chiarito da quale società verrà acquisita la produzione e, quindi, quale sarà il futuro lavorativo degli operai occupati nel reparto". Nel mese di agosto era arrivata la notizia della cessione del terreno su cui insiste l'edificio dello stabilimento produttivo e veniva comunicato che la data ultima per lo sgombero era stata fissata a ottobre. Da allora la proprietà non ha comunicato ai sindacati né ai lavoratori le sue intenzioni. Si spera che nei prossimi giorni questa vicenda complessa possa risolversi nel migliore dei modi.
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