Acqua Sant'Anna: un'esperienza di successo del made in Italy raccontata dall'AD Alberto Bertone
Alberto Bertone Presidente e AD di Acqua Sant’Anna Spa ha raccontato alla biennale di Tecnologia OFF la storia di successo di un'impresa made in Italy.
Venerdì 13 novembre alle ore 12.00 Alberto Bertone, Presidente e Amministratore Delegato di Acqua Sant’Anna Spa, ha raccontato la sua eccezionale esperienza imprenditoriale, un riconosciuto caso di successo del made in Italy, in occasione della Biennale Tecnologia OFF, che sarà possibile seguire sul sito www.ui.torino.it/streaming.
Dopo il successo del Festival della Tecnologia organizzato nel 2019 dal Politecnico di Torino per festeggiare i 160 anni dalla sua fondazione, l’Ateneo propone in stretta sinergia con gli attori del territorio un appuntamento dedicato al ruolo decisivo che la tecnologia ha assunto in tutti gli ambiti della vita umana – dalla salute all’ambiente, dai rapporti personali alla stessa democrazia.
Debutta così Biennale Tecnologia, dal 12 al 15 novembre 2020, una rassegna di ampio respiro per offrire alla cittadinanza una riflessione articolata, inclusiva e accessibile sul sempre più importante tema del rapporto tra tecnologia e società, partendo dalle più recenti innovazioni tecnologiche, ma ricordando anche le radici tecnologiche dell’Italia. Con l’intervento di personalità di spicco del tessuto sociale e imprenditoriale si discuterà delle implicazioni ambientali, etiche, sociali, economiche e geopolitiche di scelte riguardanti grandi temi tecnologici.
All’interno del ricco calendario di appuntamenti proposto dalla Biennale Tecnologia, hanno luogo una serie di incontri “ A Talk With” organizzati dall’Unione Industriale di Torino, in cui aziende leader presentano le loro best practices in tema di sostenibilità e innovazione. Qui si colloca l’intervento di Alberto Bertone, fondatore di Acqua Sant’Anna, azienda riconosciuta come un fiore all’occhiello della nostra industria perché ha costruito il proprio business sulla ricerca, sullo sviluppo di nuovi prodotti food&beverage e sull'investimento in tecnologia, innovazione e sostenibilità. L’azienda nata nel 1996, che in poco più di 15 anni ha conquistato la leadership nazionale del settore acque minerali e un posto in vetta alle classifiche nazionali di produttori di bevande, vede nella ricerca continua di tecnologie sempre più avanzate una delle carte vincenti.
Lo stabilimento Sant’Anna, a Vinadio in provincia di Cuneo, è uno degli impianti produttivi più all’avanguardia nel settore a livello mondiale ed è ormai un modello di fama mondiale, studiato con attenzione dalle multinazionali e ritenuto un vero gioiello Hi-Tech in alta montagna. È bene ricordare che il compito primario nell’imbottigliamento dell’acqua minerale è proprio quello di preservare al meglio la materia prima all’origine, ovvero l’acqua come sgorga dalle sorgenti di alta montagna. Ciò è possibile con uno stabilimento ad alto contenuto tecnologico, efficiente e sottoposto a costante innovazione.
Per Acqua Sant’Anna innovazione significa soprattutto trovare misure e processi produttivi idonei per la salvaguardia dell’ambiente. Basti pensare che oltre dieci anni fa - quando non era ancora "scoppiato" il fenomeno del green – Sant’Anna è stata la prima azienda a realizzare una bottiglia di acqua minerale rivolta al mass market senza neanche una goccia di petrolio, ma realizzata con un biopolimero di origine vegetale, che conserva le stesse caratteristiche tecniche delle comuni plastiche, ma si dissolve dopo l'uso in meno di 80 giorni nel compost – Sant’Anna Bio Bottle.
L'approccio sostenibile dell'azienda è globale (preferenza per la logistica su rotaia, impiego di robot a guida laser elettrici anziché a gasolio per la gestione del magazzino, stabilimento costruito secondo i principi della bioarchitettura e bioedilizia...). Partendo da questi aspetti di grande attualità l’intervento di Alberto Bertone toccherà il tema della plastic tax e il valore della plastica, il miglior materiale disponibile, per leggerezza, fruibilità, versatilità. Rispetto a tutti gli altri materiali, il riciclo della plastica comporta una minore quantità di CO2 emessa nell’atmosfera.
È importante affrontare questo argomento, anche guardando oltreconfine, dove con la semplice introduzione di una cauzione sulla plastica, il recupero è diventato capillare. Introdurre una cauzione sulla plastica anche in Italia darebbe un valore monetario a un materiale che valore ne ha moltissimo, e che, se abbandonato incautamente, rischierebbe di soffocare il nostro ecosistema. Queste le riflessioni che animeranno il dibattito e promuoveranno un pensiero più ragionato e consapevole sul tema.
[contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]
Compila il mio modulo online.